Oggi tocca a te
Correva l’anno 1966 e d trovavamo a Rimini. Dovevamo fare la manifestazione a Lugo di Romagna ed ero piuttosto tranquillo. Ero riserva. Arrivai alla PAN sul finire del 1964, l’anno successivo completai il mio addestramento…
Correva l’anno 1966 e d trovavamo a Rimini. Dovevamo fare la manifestazione a Lugo di Romagna ed ero piuttosto tranquillo. Ero riserva. Arrivai alla PAN sul finire del 1964, l’anno successivo completai il mio addestramento…
Un massiccio esodo di piloti, non ancora concluso, sta assottigliando i reparti dell’Aeronautica Militare. Negli ultimi mesi 134 piloti da combattimento si sono tolti la divisa militare per indossare quella delle compagnie civili.
Il documentario “Frecce Tricolori – Super rolling in the sky”, filmato e prodotto dalla giapponese Geneon Entertainment.
L’aereo da combattimento che va in pensione ha Il muso diritto e fiero, che punta verso il cielo. È quasi civettuolo, stretto in quell’abito di vernice blu tempestato di frecce tricolori.
Eravamo pronti. Avevamo fatto addestramento a sufficienza per iniziare a utilizzare questo nuovo velivolo. La diffidenza c’era, da parte soprattutto dei piloti e degli specialisti anziani; si sa i cambiamenti portano sempre scompiglio e preoccupazione.
Sull’aeroporto dl Venegono (Varese) la Macchi ha consegnato questa settimana Il primo esemplare del nuovo MI3-399 alla Pattuglia Acrobatica Nazionale. Va così definitivamente In pensione li vecchio G-91.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare generale Bartolucci, ha annunciato che la Pattuglia Acrobatica Nazionale volerà dal prossimo anno con ll nuovo aeroplano Macchi MB-339.
Vito, il pubblico non sa cosa lo aspetta. Viene a fare una scampagnata in aeroporto, un pic-nic. Non sa bene cosa sia una manifestazione aerea. Noi lo dobbiamo stupire. Non dobbiamo dare il tempo alla gente di azzannare la coscia di pollo che si è portata per pranzo.
Eravamo passati dal G.91 all’MB.339. I tempi erano stati rapidissimi, perché la decisione di cambiare aeroplano venne presa drasticamente dopo l’incidente di Toni Gallus del settembre 1981. Il trauma fu forte.
«Shut down the engine, you have a delay». Per ben due volte il comandante delle Frecce Tricolori, Massimo Tammaro, che stava rullando sulla pinta dell’aeroporto militare di Maitiga ha ricevuto dalla torre di controllo l’ordinedi spegnere i motori degli Aermacchi.