Frecce Tricolori: la tradizione continua
È già da qualche mese che gli abitanti del codroipese e gli automobilisti che transitano sulla Pontebbana, vedono volteggiare nei cieli di Rivolto degli aerei nuovi…
È già da qualche mese che gli abitanti del codroipese e gli automobilisti che transitano sulla Pontebbana, vedono volteggiare nei cieli di Rivolto degli aerei nuovi…
Il 30 agosto le Frecce Tricolori si esibirono al “Meeting Aérien de Colombier” presso l’Aérodrome Colombier di Neuchâtel, eseguendo il loro programma di 7+1 sotto gli occhi di 35 mila spettatori.
Scie tricolori hanno avvolto ieri la cupola di San Pietro, lasciate dai nove «Aermacchi Mb-339» della pattuglia acrobatica dell’Aeronautica militare italiana. Alle spalle del Papa, affacciato alla finestra del suo studio, mentre i «jet» a 270 chilometri all’ora passavano a volo radente a meno di 50 metri sopra la cupola di San Pietro, si è visto lampeggiare il flash di una macchina fotografica.
Il 29 luglio 1983, le Frecce Tricolori per la prima volta si esibivano in Marocco, all’International Marrakech Air Show, insieme alla pattuglia acrobatica locale.
Pieghevole della Pattuglia Acrobatica Nazionale del 1981
A Ginevra sono state ammirate le evoluzioni delle «Frecce Tricolori». Gli undici «Aermacchi MB-339» della squadriglia acrobatica dell’Aeronautica militare italiana comandata dal maggiore Vito Posca. hanno costituito la maggiore attrazione delle due giornate delle tradizionali feste di inizio agosto della città elvetica.
Fine 1983 oppure inizio 1984, un volo organizzato ad hoc, per esigenze fotografico – pubblicitarie in vista dell’anno ormai prossimo (o appena iniziato…): si alzano in volo i velivoli di Pony 1, Pony 9, Pony 8 e Pony 4, oltre a quello su cui sta il fotografo (forse Pony 5).
C’erano presumibilmente più di 50 mila spettatori sull’aeroporto e sulle colline intorno a Villanova d’Albenga per assistere alla giornata aerea internazionale nell’ambito della «Settimana azzurra».
Giunte le massime autorità nazionali, c’è stato l’alzabandiera e quando i due vessilli, cittadino e nazionale, sono giunti in cima ai pennoni, ecco sfrecciare le Frecce Tricolori, che hanno strappato al pubblico un lungo, affettuoso applauso.
«E’ una cosa impossibile, non esiste uno sbaglio del genere. Questo non è un lavoro che si fa a casaccio. Ogni passaggio è studiato e ristudiato»