“Sarebbe meno di un umano”, ci ha detto il cap. Giampaolo Miniscalco, “se non ci avesse pensato due volte riguardo a ciò che fa per vivere. Ogni persona sensibile lo fa, ha aggiunto, anche se la maggior parte probabilmente chiamerebbe il suo lavoro tutto meno che sensibile”.
La medaglia d’oro alla memoria è stata conferita al tenente-colonnello pilota delle «Frecce tricolori» Antonio Gallus, caduto nel cielo di Udine il 2 settembre 1981 durante un’esibizione della pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare.
Sono tutti schierati in pista davanti al muso degli aerei. Sulla tuta di volo, quasi fasciata da quella «anti-G», una specie di seconda pelle scura e grinzosa che deve proteggerli dalle accelerazioni di gravità, spiccano i gradi, l’emblema della pattuglia, una sciarpa di seta azzurra annodata al collo e una targhetta su cui è stampato un nome, un cognome, il gruppo sanguigno.
Sono tutti schierati in pista davanti al muso degli aerei. Sulla tuta di volo, quasi fasciata da quella «anti-G», una specie di seconda pelle scura e grinzosa che deve proteggerli dalle accelerazioni di gravità, spiccano i gradi, l’emblema della pattuglia, una sciarpa di seta azzurra annodata al collo e una targhetta su cui è stampato un nome, un cognome, il gruppo sanguigno.
“LA PARTE PIU DIFFICILE? lmparare a fare il cappuccino”. Simone, Oscar sono i piloti più giovani dlclla Pattuglia Acrobatica Nazionale, le celebri Frecce Tricolori. “Qui le tradizioni contano e da sempre gli ultimi arrivati preparano la colazione. Quest’anno tocca a noi”.
In occasione del 60° anniversario delle Frecce Tricolori, Pagani Automobili è lieta di presentare la Pagani Huayra Tricolore, creata in soli tre esemplari e dedicata alla Pattuglia Acrobatica dell’Aeronautica Militare Italiana.
Fa una strana ìmpressione vedere il pilota di una pattuglia acrobatica che ti passa a volo radente a cinquanta metri di distanza, nella custodia lucida del plexiglass della cabina.
Ancora una volta le “Frecce Tricolori” esprimevano “l’alto livello di addestramento attraverso una sequenza di manovre verticali e orizzontali molto spettacolari, con stile, finezza e anche audacia” scriveva il quotidiano della Costa Azzurra.
5 settembre – Aerobase Rivolto. Squarcina sfilava il suo primo asso dalla manica: pianificava l'”Alto di 6″, poi, in finale, faceva entrare nella formazione altri 3 piloti per il “diamante” di 9 F.86E. Pisano effettuava una serie di rientri, di rovesciamenti e di “loopings”
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