(Ultimo aggiornamento: )

da Renato Rocchi, La splendida avventura – La storia del volo acrobatico, vol. 3°, p. 85

■ 12 giugno – aeroporto Torino-Caselle
• la “Festa dell’Aria” in chiusura del 2° Salone Internazionale dell’ Aeronautica;
• organizzazione: Aero Club Torino e FIAT Aviazione;

• programma
– una manifestazione voluta, organizzata con il cliché FIAT, perciò impeccabile sotto ogni aspetto.

Davanti a 300.000 spettatori si esibivano teams” acrobatici e una serie di *”solisti” d’alta classe, tra questi:

: il Cap. Ongena – Ufficiale pilota della Belgian Force Aérienne con 1’F 104 G; una esibizione acrobatica che toglieva il fiato, eseguita con calcolata freddezza, esaltando macchina e pilota… poi (quella manovra nel finale: arrivava all’atterraggio… toccava… dava tutto motore… tonneau… di nuovo con le ruote sulla pista… muso su… postbruciatore e ancora in volo. Una figura che ti agghiacciava il sangue;

: il Reparto Sperimentale Volo presentava:
– l’AB 204 B – pilota Cap. Forzani
– il P.166 – pilota Magg. Nappi
– il G.91 T – pilota Cap. Benato
– l’MB 326 – pilota Cap. Peracchi

Riccardo Peracchi. all’unanimità. era sempre il migliore, il vero “funambolo del volo”. Anche Peracchi, dopo aver presentato buona parte del programma in negativo, ecco la figura finale: all’altezza delle tribune tira sù… sulla sommità – da rovescio estrae il carrello e chiude il “looping” mettendo dolcemente le ruote sulla pista… qualche centinaio di metri di corsa ed è fermo. Un fenomeno!

Ongena – Peracchi: due piloti e un’anima sola, con due macchine così differenti.

Era la volta delle pattuglie acrobatiche:

– le “Red Arrows” della R.A.F.
4 con 5+2 GNAT
“… non erano mai venuti nella nostra città i 7 Hawker Siddeley GNAT dipinti di un rosso violento ed aggressivo che si esibiscono con la tradizionale precisione ed originalità di “figure” che hanno reso famose le pattuglie britanniche” scriveva il corrispondente di “ALT”, e continuava nella disamina sugli altri “teams”;

– i “Diables Rouges” della Belgian Force Aérienne
con 4+2 Fouga Magister
presentano un propramna stringato e molto pulito, senza sorprese spetacolari; salvo, naturalmenme. il “duetto” di due dei piloti, che, staccatisi dalla Pattuglia, svolgono un al pubblico programma di estrema vivacità, uno in volo diritto e l’altro rovescio…

– la Patrouille de France” de l’Armée de l’Air
con 4+2 Fouga Magister
“… l’esibizione della pattuglia francese è serratissima e tenuta tutta a bassa quota; la successione delle variazioni di formazione è rapida e precisa, e originale. I francesi come i belgi amano volare in coppia: uno diritto e uno rovescio; queste formazioni, ovviamente frutto di un addestramento preciso e curato, strappano il brivido al pubblico che non sa immaginarsi come simili fantasie riescano ad essere realizzate”.

– le “Frecce Tricolori” dell’Aeronautica Militare Italiana
con l'”Alto di 9 G.91+1″
“… cosa possiamo dire ancora della Pattuglia Acrobatica Nazionale? Il complesso del Cap. Cumin si può considerare ormai come una cosa sola: un’unica creatura articolata in nove parti, che sembra in qualche momento che agiscano da sole, ma che, in realtà, sono sempre legate ad un centro, anzi, una mente comune.
Un programma elegante, preciso, spettacolare, condotto con cronometrica e geometrica esattezza, che si dipana con naturalezza e che sembra ordinaria amministrazione.
Mentre la Pattuglia si scomponeva e si ricomponeva in figure diverse, il Cap. Franzoi, solista, eseguiva ‘tonneaux’, ‘loopings’, ‘impe- riali’, serie di avvitamenti in cabrata. No, la P.A.N. non teme confronti; ed i bravissimi che I’hanno preceduta e quelli che la seguiranno, lo dimostrano con l’attenzione con la quale seguono ogni fase del grande spettacolo.
II passaggio con la grande sciarpa tricolore delle fumate che si allarga nel cielo strappa grida di entusiasmo al pubblico sterminato. Non credete a chi vi parla dei sentimenti patriottici e nazionali: ditegli di tendere l’orecchio a questo urlo ed a questi applausi.
Certo, ci vogliono dei veri uomini, perche I’entusiasmo affiori: ve ne presentiamo alcuni, stanno nella P.A.N. dell’Aeronautica Militare.”

Una considerazione: al termine d’un “air-show”  restano i ricordi e gli aneddoti: alla gente dell’aria resta l’orgoglio per un impegno assolto con onore, con passione e l’ansia di cogliere nuovi successi.

da Illustrato FIAT, anno XIV, n° 06, giugno 1966

Sfreccianti nel terso cielo dell’Aeroporto di Caselle questi nove Fiat G 91 PAN, che costituiscono la formazione della Pattuglia acrobatica italiana delle « Frecce Tricolori », hanno suscitato l’entusiasmo della folla che ha applaudito orgogliosamente i Piloti italiani.

Le magnifiche perfette esibizioni delle Aeronautiche estere – francese, inglese, belga, olandese, americana – hanno dato, con quella italiana, uno spettacolo indimenticabile.

Si calcola che oltre 300.000 persone abbiano assistito alla « Festa dell’Aria », a conclusione del 2° Salone Internazionale dell’Aeronautica. (Foto Maesani – la prima qui sopra ndr)

1 commento

  1. L’inizio della mia avventura con il cuore PAN dal 1966 a Torino per poi integrarsi nel mio progetto ( http://www.deltafrecceazzurre.com )
    di supporter dal 1988 ….in seguito al grave incidente di Ramstein in Germania
    dove ho voluto dedicare un ricordo particolare a tutti piloti e spettatori morti e o feriti durante la manifestazione.
    Grazie alla PAN per le forte emozioni che ci danno ……
    .Marco Balocco

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