Formula E, l’omaggio delle Frecce Tricolori
Spettacolo non solo sul circuito, ma anche nel cielo di Roma. La prova di Formula E salutata dal passaggio delle Frecce Tricolori dell’Aeronautica Militare Italiana
Spettacolo non solo sul circuito, ma anche nel cielo di Roma. La prova di Formula E salutata dal passaggio delle Frecce Tricolori dell’Aeronautica Militare Italiana
Festeggiati i cento anni della fondazione del Coni, nella notte tra il 9 e 10 giugno 1914. L’anniversario è stato celebrato solennemente ieri, lunedì 9 giugno, al Foro Italico quando dalle 17,15 ha avuto inizio la cerimonia ufficiale del Centenario del Comitato Olimpico Nazionale Italiano alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Rappresentare l’Italia in volo è un lavoro che è difficile distinguere da una missione. Per questo ci si arriva dopo una dura selezione. Uno di loro è Giovanni Morello, pilota di caccia, 31 anni, padovano di Este, nuovo ingresso nella formazione.
L’ 8 giugno 1975 l’ Aero Club di Gorizia organizza la M.A.G. 75 (Manifestazione Aerea Gorizia). Tra i partecipanti la Sezione Paracadutisti dell’ A.M. di Guidonia e le Frecce tricolori con il programma alto di 7+1. Successivamente i piloti delle Frecce Tricolori con il comandante Ten.Col. Franzoi e l’ addetto alle pubbliche relazioni Magg. Rocchi vengono ricevuti in comune dal sindaco di Gorizia Pasquale De Simone.
Il 1° ottobre del 1967 le Frecce Tricolori sorvolarono il cielo di Firenze per la chiusura della 2a edizione della settimana sportiva delle Forze Armate.
Organizzato dall’Aero Club locale, il 24 agosto le Frecce Tricolori partecipavano alla “Manifestazione aerea Venezia 1980”, quasi una tappa fissa nei programmi di quegli anni della Pattuglia Acrobatica.
In occasione del Raduno del 1980, il 20° Gruppo da vita ad una pattuglia acrobatica composta da quattro TF-104. Leader Lolli con a bordo Bernardis futuro comandante della PAN, Naldini gregario sinistro, con a bordo Redditi, Nutarelli fanalino, con a bordo Bergamini, Lotito gregario destro, con a bordo Terzulli.
Il sacrificio di due ufficiali piloti ha evitato oggi pomeriggio che si verificasse una strage di proporzioni spaventose: potevano abbandonare l’aereo, gettandosi con il paracadute, mentre sorvolavano l’aeroporto di Peretola, a Firenze, ma sono rimasti al loro posto, per dirigere l’apparecchio, che precipitava, su un canalone coperto in un cortile
“Sono tornati a Campoformido”: questo era il titolo dell’articolo che Baldassarre Catalanotto, celebre fotografo di aviazione e giornalista, scrisse per il numero speciale di “Ali nuove” e che raccontava della nuova pattuglia acrobatica che prendeva istanza nel campo di Rivolto.