Antonello Venditti e le Frecce Tricolori
Antonello Venditti e la Pattuglia Acrobatica Nazionale: sembra un binomio che non potrebbe aver nulla in comune e invece qualcosa c’è!
Antonello Venditti e la Pattuglia Acrobatica Nazionale: sembra un binomio che non potrebbe aver nulla in comune e invece qualcosa c’è!
Il fumo delle acciaierie della capitale canadese della sideriurgia si fonde con le nubi gravide di pioggia che incombono sull’aeroporto, dove circa centomila persone, incuranti della temperatura quasi polare si sono radunate per assistere all’esibizione della Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica della nostra aviazione militare.
Giunte le massime autorità nazionali, c’è stato l’alzabandiera e quando i due vessilli, cittadino e nazionale, sono giunti in cima ai pennoni, ecco sfrecciare le Frecce Tricolori, che hanno strappato al pubblico un lungo, affettuoso applauso.
Il maresciallo Guglielmo Plaitano mi aiuta ad infilare gli spallacci della cintura di sicurezza e li aggancia al fermo della chiusura sul mio stomaco, stringe le cordicelle che bloccano le gambe al seggiolino.
Il 5 settembre la Pattuglia Acrobatica Nazionale per la prima volta si esibiscono allo “Czech and Slovak International Air Fest” (CSIAF) a Bratislava, per la prima volta in un paese del defunto da poco “Patto di Varsavia”.
Prosegue con enorme successo la lunga serie di appuntamenti che vedono protagonista, sia in Italia, sia all’estero, la Pattuglia acrobatica nazionale dell’aeronautica militare italiana, meglio conosciuta come «Frecce Tricolori».
Spettacolare e applauditissimo il passaggio rasente la piazza, con entrata fra i due pili, della pattuglia acrobatica «Frecce tricolori» con fumata tricolore.
La pattuglia acrobatica nazionale della «Frecce tricolori» è rientrata all’aerobase di Rivolto dopo una tournée in Gran Bretagna, dove ha partecipato a quattro manifestazioni aeree in Inghilterra e in Galles.
«Perché non cambiamo nome a via Dante»? La provocatoria proposta è stata fatta da un operatore commerciale della via, Aureliano Camurati
«E’ una cosa impossibile, non esiste uno sbaglio del genere. Questo non è un lavoro che si fa a casaccio. Ogni passaggio è studiato e ristudiato»