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Morì nel 1988, sulla proposta si apre un dibattito

da La Stampa, n° 226, 20 agosto 1994, p. 30

ALESSANDRIA. «Perché non cambiamo nome a via Dante»? La provocatoria proposta è stata fatta da un operatore commerciale della via, Aureliano Camurati: «Commercialmente la strada è conosciuta come “Via dell’Arco”, mutare la denominazione non creerebbe problemi, invece permetterebbe di ricordare qualche alessandrino meritevole, ma dimenticato dalla toponomastica».

La «provocazione» viene raccolta da un lettore, Donato Rossi. «Non è certo possibile prevedere – scrive – quale esito la “pigrizia” degli alessandrini potrà dare all’idea, tuttavia ritengo che un certo dibattito ne seguirà, allora mi permetto di suggerire ai nostri amministratori e cittadini il nome di Giorgio Alessio, capitano pilota. Ha onorato la sua città in patria ed all’estero».

Giorgio Alessio è il capitano pilota delle «Frecce tricolori» morto il 28 agosto 1988 nella tragedia di Ramstein, in Germania. Sposato con Donatella L’Abbate, ultimo di tre fratelli (gli altri sono Luigi, 47 anni, e Gianmario di 44, anche loro ufficiali dell’ Aeronautica) era nato il 14 aprile ’57 ed in città aveva frequentato l’istituto industriale «Volta», diplomandosi nell’anno scolastico ’75/76 in costruzioni aeronautiche, stesso diploma conseguito dai fratelli, rispettivamente nel ’67 e nel ’69.

Ad Alessandria, in via Gandolfi 23, abitano i genitori, Giovanni e Maria Bodo: il padre, dopo aver prestato servizio in Aeronautica, congedandosi col grado di maresciallo motorista, era entrato all’Arfea dove ha lavorato come capo officina sino al ’79.

Giorgio Alessio, che già quando frequentava la scuola media diceva di voler diventare pilota, aveva poi cominciato a frequentare l’Aeroclub «Bovone» conseguendo il diploma di primo grado a 17 anni. Divenuto ufficiale pilota – «Volare è la mia vita», soleva ripetere – era entrato a far parte delle «Frecce tricolori». Il 28 agosto ’88, nel cielo di Ramstein, la tragedia: tre aerei della «Pattuglia» si scontrano, durante una evoluzione a bassa quota, precipitando tra la folla: muoiono i tre piloti e decine di spettatori.

La proposta di Donato Rossi trova adesioni, il dibattito è aperto.

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