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Le «Frecce Tricolori» in Finlandia

da Il Piccolo, 28 agosto 1974, p. 7

La pattuglia acrobatica nazionale «Frecce tricolori» partecipera nei giorni 30-31 agosto e 1 settembre a quattro manifestazioni aeree in Finlandia. Dopo due giorni di intensi allena-menti in volo, la pattuglia parte oggi alla volta di Wiesbaden, in Germania, prima tappa. del lungo viaggio di trasferimento. Gli aerei «Fiat G 91» che compongono la pattuglia faranno poi scalo a Bravalla, in Svezia, prima di raggiungere Helsinki.

Le manifestazioni internazionali che vedranno in cielo le nostre prestigiose «Frecce» si svolgeranno ad Helsinki, Turku e Tampera. E’ da rilevare che le «Frecce tricolori» sono appena rientrate alla base di Rivolto dopo una manifestazione svoltasi sull’aeroporto di Perugia – S. Egidio, nella quale hanno ottenuto il solito grande successo.

Il ten. col. Zardo, comandante della pattuglia, ha preparato in questi giorni Il programma di volo in previsione della trasferta finlandese, che terminerà domenica sera Il ritorno alla base di Rivolto è previsto per martedì 3 settembre.

Nella foto: Le «Frecce tricolori» durante la recente ammirata esibizione a Perugia.

da Renato Rocchi, La meravigliosa avventura – Storia del volo acrobatico, vol. 3, Aviani editore, pp. 190 e segg.

Fin dai primi di agosto fervevano i preparativi, la pianificazione per il “salto più lungo in miglia” mai effettuato dalla P.A.N.: Rivolto – Helsinki.
Avevamo ben sei velivoli con il VHF, e bastavano per le comunicazioni con i Centri di Controllo del traffico aereo; come “vettore” lo Stato Maggiore ci assegnava l’Hercules C.130 della 46a. Con noi c’era anche Vittorio Cumin, che portava nel “team” il carisma della sua esperienza e della sua professionalità.

Il cruccio di Vittorino Zardo era tutto sul programma di volo, non sulle tratte del trasferimento. Perché non si poteva presentare in Finlandia – un Paese della “nuova frontiera” – ufficialmente staccato dal mondo occidentale – alla stampa, ai piloti militari e civili, al pubblico, un programma ridotto a “6+1”, quando si poteva benissimo “partire” in “9” – dopo le prime figure staccava iI “solista” – per continuare in “8+1”.
Si andava in Finlandia a difendere il nome d’Italia e dell’Aeronautica Militare e non a passeggiare… fuori mura!

Vittorino Zardo esprimeva le sue apprensioni sulla missione Helsinki al “grande comunicatore” – Gen. Roberto Di Lollo, in occasione di un suo “passaggio” con l’AT-6 per Rivolto.
Ero presente all’incontro.

Roberto Di Lollo s’immedesimò, condivise il Pensiero del Comandante delle “Frecce” impegnato in una missione così prestigiosa per la Nazione e per l’Arma Azzurra.
Guardando fisso negli occhi Vittorino Zardo, lo rassicurò:”Vai! e sappi che io lo so!”

Il “grande comunicatore” aveva detto “sì”!
Per Zardo un bel peso levato dallo stomaco. Per il “team” la certezza di ben figurare.
Adesso, soltanto le condizioni meteo avverse il giorno dell'”air-show” potevano limitare il nostro successo.

L’entusiasmo saliva alle stelle. Andavamo in Finlandia nella veste della “Nazionale d’Italia”. E adeguato doveva essere il nostro comportamento e il nostro rendimento.
Poi Zardo sapeva dare la carica giusta alla sua gente.

Nel tempo che rimaneva – Zardo e piloti – mettevano a punto il programma “Alto e Basso” di 8+1 G.91.

Eccolo:

Programma “Alto di 8+1 G.91”
team – decollo di 5+4
team – looping in formazione di cuneo di 9
team – tonneau a destra in formazione di diamante
team – looping in formazione di cigno – trasformazione a diamante e looping
team – cardioide con apertura di 5+3+1 e incrocio
solo – tonneau veloce
team – tonneau a sinistra in formazione di calice
solo – passaggio rovescio – dritto – rovescio
team – apertura dell'”Apollo 313″
solo – tonneau in 4 tempi
team – looping in linea di fronte
solo – 3 tonneaux veloci
team – linea di fronte e doppio tonneau
team – looping in formazione a piramide e apertura della bomba
solo – ingresso bomba
team – incrocio a terra di 8 velivoli e ricongiungimento
solo – passaggio alla minima con il carrello fuor
team – schneider a destra in formazione di diamante di 9
team – passaggio alla minima con il carrello fuori in formazione di diamante di 9
team – atterraggio in formazione di 5+4

Programma “Basso di 8+1 G.91”
– team – decollo di 5+4 e separazione solo
– solo – schneider e John Derry
– team – schneider a destra in formazione di diamante
– solo – tonneau veloce
– team – tonneau a destra in formazione di calice
– solo – passaggio rovescio
– team – ventaglio in formazione di freccia con trasformazione a diamante
– solo – passaggio rovescio – diritto – rovescio
– team – tonneau a cigno e trasformazione a diamante
– solo – tonneau in 4 tempi
– team – linea di fronte e doppio tonneau
– solo – 3 tonneaux veloci
– team – 1/2 schneider e ricongiungimento “solo”
– team – passaggio alla minima velocità con carrello fuori in formazione di diamante di 9
– team – atterraggio di 5+4

La mattina del 28 agosto la partenza in due sezioni di 6 G.91 più 2 C.130 per il trasporto degli specialisti e del materiale.

Scalo tecnico a Wiesbaden e full-stop a Tirsttrup, in Danimarca, una aerobase della Marina danese.

Si doveva, in verità, continuare per Helsinki, con alternato Bravalla (Svezia), ma le condizioni meteo in rotta consigliavano il pernottamento a Tirsttrup.
Una “botta” per la logistica dell’aero base. Tra piloti e specialisti del “team” più l’equipaggio dei 2 C.130, più quattro giornalisti, più due signore – mogli di piloti – eravamo in ben 60 “esseri” in cerca di pernottamento.
Si procedeva con tutta la disponibilità del personale dell’aerobase: signore con marito in un albergo del paese più vicino, una parte degli specialisti in una palazzina della Base, Gaddoni, un giornalista e qualcun altro in una stanza dipendente dalla stazione meteo, gli altri in due tende da campo adibite ad emergenza per il “personale di passaggio” e… buona notte a tutti!

29 mattina. Una bella giornata di sole, una tratta Tirsttrup – Helsinki che si presentava abbastanza tranquilla e, nello stesso tempo, “da naso” per quel sorvolo a poche miglia dalla FIR di Leningrado.

Decollo in due sezioni più i vettori.
Nel trasferimento – la prima sezione (portata da Zardo), a causa anche di un forte vento di traverso in quota, e nel sacro intento di guadagnare qualche miglio – veniva intercettata da 2 Wiggen dell’Aeronautica svedese, che, controllato il traffico, si accostarono alla formazione per salutare e tirare via.
A Helsinki ci siamo trovati nel bel mezzo di una buona organizzazione, tipica dei Paesi nordici.
Accolti dal Presidente dell’Aero Club di Finlandia – Dott. Olivia, dalla stampa e dagli organizzatori dell’air-show, parcheggiati e cappottati i velivoli, ripartito uno dei due C.130 per l’Italia (l’altro rimaneva con noi) si passava alla sistemazione logistica.
Grazie a Dio, Miky, la “assistente e interprete” messaci a disposizione dall’organizzazione, ci rese la vita meno tormentata, perché pianificare momento per momento il programma per 52 persone, era di per sé una bella sofferenza.

Il giorno dopo, ci raggiungeva da Stoccolma l’Addetto Militare – l’Ammiraglio Lino Ravalico -, al momento giusto per il tramite con il nostro Stato Maggiore, in quanto il Dott. Olivia – quale Presidente dell’Aero Club di Finlandia – si fece parte di chiedere al Comandante del 313° Gruppo di partecipare agli “air-shows” di Turku e di Tampera, nel Nord della Finlandia.

Il 31 agosto, Zardo presentava ufficialmente le “Frecce Tricolori” alla stampa alla televisione finlandese e ai VIP invitati dall’organizzazione.
Seguiva una conferenza stampa e, alla sera, eravamo ospiti dell’ Ambasciatore italiano a Helsinki. In quella sede Zardo veniva informato dall’Addetto Militare che lo Stato Maggiore dell’ Aeronautica aveva risposto “no'” ad un intervento della P.A.N. a Turku ed a Tampera.

Una delusione. Eravamo convinti tutti di essere là, in terra di Finlandia per onorare l’Italia e l’ Aeronautica Militare, invece ancora un occasione perduta …

In trasferimento… – … con l’Ambasciatore d’Italia e l’Addetto Militare…- … briefing prima del volo… – … gruppo specialisti e piloti… – … il passaggio alla “minima”… – … apertura “cardioide”

Il 1° di settembre, iI sospirato e atteso “Meeting lntemazionale di Helsinki ’74” – davanti a 150.000 mila spettatori.

In programma una continua presentazione di velivoli “leggeri” ad elica e da “trasporto” – tutti di “marca” sovietica -, il passaggio dì una “flight” di Mìg 21 dell’Aeronautica filandese e l’intervento di 5 Fouga Magister della Pattuglia Acrobatica. Finlandese.

Le “Frecce Tricolori” erano il “clou” – il momento magico – tanto atteso da tutti i presenti.
Zardo riproponeva il “display” di “8+1”.
“Alla messa in moto – mi racconta oggi Gaddoni – la spina del seggiolino, non mi rendo ancora conto come, veniva aspirata da un presa d’aria che stava ai lati, sulla carlinga,… e in quei momenti, quando anche i secondi contano… dover “tagliare motore” per portarsi sul velivolo di riserva, mentre gli specialisti provvedevano a montare le taniche dei fumogeni, be’ non stavo nella pelle… e quei nostri specialisti dimostrarono ancora una volta che valevano l’oro che cola!”

II decollo in formazione di 5+4… ricongiungimento a “diamante” di “9”… ingresso alle spalle… looping… accostata sull’asse pista … sù e “cardioide”… con il “solista” che usciva dalla formazione… poi via per il programma di 8+1… con l'”‘Apollo”… e il “doppio tonneau”… con la “bomba”… l’ingresso del “solista”… l’incrocio… il passaggio alla minima con i colori della nostra bandiera… e l’atterraggio in formazione.

Uno spettacolo esaItante, affascinante, iI trionfo in una terra dove mai si è presentata una formazione acrobatica dell’Aeronautica Militare Italiana.

Ed è stato commovente, in quell’occasione, al termine del volo, incontrare tanti italiani – prima non conosciuti né riconosciuti – che andavano incontro ai piloti con le lacrime agli occhi per dir loro “grazie” dal profondo del cuore.
Si ripeteva anche a Helsinki quel momento che dava la soddisfazione dell’anima a tutti noi, per quel “santo” lavoro che esprimeva temperamento, coraggio e fantasia di estrazione tutta italiana.

La disposizione dei piloti nella formazione:

Zardo
Gaddoni – Montanari
Palanca – Boscolo
Bonollo
Gallus – Senesi
Purpura (solo)

Il 3 settembre – con un giorno di ritardo sul pianificato – e non dovuto ad avverse condizioni meteo – siamo rientrati a Rivolto.

Entro ventiquattro ore dal rientro – come stabilito dalla normativa – Zardo inviava al Capo di Stato Maggiore della 1a Regione Aerea – allora nella persona del Gen. Piero Piccio – la relazione dettagliata sulla “missione Finlandia”; un resoconto che trasudava orgoglio, commozione e I’amarezza per i due interventi non concessi.
[…]

Il giorno successivo (all’esibizione a Gorizia del 15 settembre, ndr) Zardo veniva convocato a MIlano – a rapporto dal Capo di Stato Maggiore della 1a Regione Aerea.
Il Comandante del 313° Gruppo A.A. viveva ancora l’euforia della “Missione Finlandia” ed era sua convinzione che il motivo di quella convocazione non poteva essere che il clamore di un successo.
Zardo, invece, si trovò impalato sull’attenti – davanti al Gen. Piccio – che lo rimproverava, con tutta l’autorità che gli competeva, per quei voli di Helsinki effettuati in “nove” con lui, Zardo, da “leader”.
E gli comminava – quale punizione – il rimprovero scritto, da iscriversi.

Seguì il ripensamento. Rimaneva il rimprovero, annullata l’iscrizione.

Rimaneva anche l’amaro in bocca per quel: “Vai! sappi che io lo so!”.

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