Ultimo aggiornamento: 23 Agosto 2021

Domenica «Air show»

Trenta candeline per le Frecce di Rivolto

Presenti anche piloti svizzeri, francesi, spagnoli e inglesi

di Federica Barella
da Il Piccolo, anno 109, n° 217, 27 settembre 1990, p. 7

RIVOLTO – Gli eredi dei «Diavoli rossi» e dei «Getti tonanti» si alzeranno in volo domenica per festeggiare il loro trentesimo anniversario. È dal 1960 infatti che l’aereobase di Rivolto ospita il 313.0 gruppo di addestramento acrobatico che prende il nome delle «Frecce Tricolori». Ma in realtà la storia di questi acrobati del cielo risale al 1930, quando proprio a Campotormido, a qualche chilometro da Rivolto, il colonello Rino Corso Fougier fondò la prima scuola di acrobazia collettiva. Allora, infatti, Fougier convinse lo stato maggiore dell’esercito che un perfetto pilota in senso sportiva poteva poi come militare utilizzare meglio il proprio velivolo. Iniziava cosi l’avventura della «Squadriglia folle».

Da allora nella pattuglia acrobatica nazionale si sono avvicendati più di cento dei migliori piloti dell’aereonautica italiana, 78 soltanto negli ultimi 30 anni. Il sesto raduno dei piloti delle pattuglie acrobatiche è dedicato quindi proprio a loro. Ma in particolar modo è dedicato a quei piloti che sono morti proprio durante le esibizioni delle «Frecce», o durante l’addestramento. I nomi che tornano con maggiore facilità alla mente sono quelli del tenente colonnello Naldini, del tenente colonnello Nutaretti e del capitano Alessio che hanno perso la vita a Ramstein, insieme a decine di persone.

L’ultimo lutto che ha poi colpito le «Frecce», risale al dicembre del 1988, quando il tenente colonnello Paolo Scoponi è precipitato a Rivolto durante un volo di addestramento a poco più di un mese dalla tragedia di Ramstein. La sciagura di Salgareda è poi ancora troppo recente per non riproporre con angosciante attualità il problema della sicurezza. Ma i responsabili del sesto «Air show» delle «Frecce Incolori» rifiutano con fermezza qualsiasi tipo di critica in tal senso.

«Già prima di Ramstein — sottolinea il tenente colonnello Da Forno — le misure di sicurezza da noi adottate erano severissime. E dopo la tragedia Io sono diventate ancora di più. I veivoli si esibiscono a sud del pubblico a una distanza non inferiore ai 420 metri. Il solista, poi, non si inserisce più nella figura arrivando da dietro il pubblico».

Per ulteriore sicurezza domenica in occasione dell’«Air show» sarà chiusa la strada Pontebbana. Il pubblico che vorrà assistere alla manifestazione – gratuita (sono attese oltre centomila persone) potrà arrivare all’aereobase passando dalla Napoleonica, precisamente da Villacaccia.

L’«Air show» avrà inizio alle 14 e prima dell’ultima esibizione che sarà affidata alle «Frecce Tricolori» si alzeranno in cielo la pattuglia acrobatica svizzera, quella spagnola, quella francese e quella inglese. Domenica sarà anche l’occasione per assistere, per la penultima volta, a una esibizione delle Alpi Eagles, la pattuglia acrobatica civile formata da ex piloti delle Frecce, che si scioglierà definitivamente il 16 ottobre.

Ma in regione c’è anche chi non vorrebbe che domenica si svolgesse questa attesissima «festa dell’aria». In un documento congiunto il Comitato friulano per la pace, le Acli, il Pci, i Verdi arcobaleno e otto parroci hanno chiesto che la manifestazione di domenica venga sospesa «come eroico gesto di pace», in memoria anche delle numerose vittime che simili spettacoli hanno provocato tra i piloti e gli spettatori.

I trent'anni delle Frecce festeggiati a Rivolto

di Domenico Diaco
da Il Piccolo, anno 109, n° 37, 1 ottobre 1990, p. 5

UDINE — Buon compleanno! A festeggiare i 60 anni dell’acrobazia aerea e le trenta stagioni delle gloriose Frecce tricolori a Rivolto di Codroipo, che dal 1960 ospita il 313.o gruppo addestramento acrobatico, c’erano le pattuglie di Francia, Spagna, Gran Bretagna e Svizzera oltre ai civili Alpi Eagles, agli ex piloti della Pattuglia acrobatica nazionale e a oltre duecentomila persone.

L’appello lanciato dal Comitato friulano per la pace che chiedeva all’autorità militare dì sospendere la programmazione dell’air show, dando cosi un «eroico segno di pace», non è stato ascoltato. Quella di ieri era la prima manifestazione aerea che si svolgeva a Rivolto dopo la tragedia di Ramstein e quella recente di Salgareda. Forse per pudore, di fronte a tanti lutti, forse anche per ragioni di sicurezza (numerose le precauzioni: divieto di accesso nell’area interessata dal volo; acrobazie con fughe di uscita ai lati delle tribune), l’esibizione delle Frecce non ha entusiasmato poi molto. Non solo. Un infortunio accorso al capitano Stefano Rosa, feritosi a un occhio durante una partita a squash, ha imposto alle Frecce di volare in nove anziché, come al solito, in dieci. Così ampio spazio ha avuto il solista, capitano Guzzetti, che si è esibito In spericolate evoluzioni: acrobazia pura.

A spegnere la prima simbolica candelina è stata la pattuglia francese. E sono scrosciati gli applausi. Subito dopo è stato presentato il bimotore G222, un «bestione» adibito a trasporto truppa con una manovrabilità Impensabile per un aereo della sua mole. Ed ecco la Pattuglia spagnola. Le «Aguile», costrette a un programma a bassa quota (le nuvole erano a mille metri): si sono presentate in una formazione di sette più due solisti. A ogni loro passaggio un brivido attraversava la schiena. Poi l’applauso liberatore oltre che di dovuto omaggio alla bravura dei piloti: È stato quindi presentato un «Tornado», l’aereo con ali a geometria variablie inviato nel Golfo: un elogio alla tecnica aeronautica.

Rossi, i Red Arrows britannici hanno emozionato per la loro estrema precisione nel volo in formazione. E per loro è stato l’ultima esibizione la pattuglia verrà sciolta. Ma l’air show di ieri ha significato anche un altro commosso addio. Quello delle Alpi Eagles, composte da cinque ex Frecce tricolori. «Cardioide», «Fiordaliso» e, infine, l’«Apocalisse», una figura di alta spettacolarità con la quale i cinque si sono congedati, mentre gli altoparlanti diffondevano le note di una triste aria della Turandot.

Hanno fatto seguito la pattuglia svizzera e le evoluzioni di uno dei due esemplari ancora esistenti al mondo di «Vampire», il primo jet ed essere stato impiegato nella acrobazia, che l’aeronautica svizzera ha donato ieri a quella italiana. È stata notata l’assenza delle alte autorità militari e politiche. «Non é un problema — ha detto ieri il tenente colonnello Da Forno, speaker negli anni d’oro delle Frecce — quella di oggi è una festa tutta nostra».

Udine, in 200 mila a vedere le «Frecce»

La pattuglia acrobatica ha 30 anni

Ma non sono mancate le polemiche - «Ramstein? Una maledetta fatalità»

di Giuliano Marchesini
da Stampa sera, 1 ottobre 1990, p. 8

UDINE. Hanno lasciato strisce rosse, verdi, azzurre, nella campagna. Il sibilo dei reattori, le capriole in mezzo alle nuvole, le fumate. Tutto come sempre. La pattuglia acrobatica è tornata a volare sulla base di Rivolto, sopra circa duecentomila persone sparpagliate per qualche chilometro. Così si è festeggiata la trentesima stagione di attività delle «Frecce Tricolori».

Alle spalle della nostra pattuglia acrobatica c’è lo scontro terrificante di Ramstein, in Germania: il 28 agosto dell’88, nella base tedesca, il grande rogo, più di 70 morti, tra i quali tre piloti delle «Frecce». E, da queste parti, la recente tragedia di Salgareda, nel Trevigiano: l’aereo sovietico che s’è schiantato, due vittime e otto feriti.

Ci hanno provato i verdi, i comunisti, gli esponenti della sinistra indipendente a fermare questa manifestazione, rivolgendosi al ministro della Difesa Rognoni. Hanno protestato anche sindacalisti e persino sacerdoti friulani, che chiedevano ai piloti della Pan «un segno di pace». Ma le manifestazioni non hanno avuto seguito. A Rivolto, dunque, si torna a volare, a fare acrobazie in un pezzo di cielo grigio, con un «solista» che ha preso il posto di quello che lasciò la vita a Ramstein.

Il tenente colonnello Gianfranco Dal Forno dice che ormai non si fa più il «cardioide», la figura la cui esecuzione provocò il disastro di Ramstein. «Al posto di quella esibizione, adesso, si fa la grande mela».

Tra le autorità non c’è alcun rappresentante del governo. «Ma questa è una festa nostra», precisa il col. Dal Forno. Una festa accompagnata dal rombo degli aerei, per quasi tre ore. E le misure di sicurezza? «Le abbiamo prese tutte, non c’è di che preoccuparsi. Tutte le volte che i velivoli rivolgono il muso verso il basso, si evita di puntare sulle zone dove c’è la folla. E si badi che nessuna nazione ha cambiato le norme per le esibizioni delle pattuglie acrobatiche: lo abbiamo fatto soltanto noi, di nostra iniziativa. Così abbiamo modificato i programmi: la cosa importante era eliminare certe figure acrobatiche. Però siamo riusciti a mantenere la spettacolarità delle esibizioni».

Ma per le «Frecce Tricolori» restano le polemiche, le contestazioni, anche la paura. «Questi discorsi – dice il tenente colonnello Roberto Scaloni – sono ciclici. Tuttavia, non c’è alcuna indicazione su un ridimensionamento delle Frecce. Bastano le nuove misure di sicurezza e il cambiamento di programma».

Renato Rocchi è stato per sedici anni «speaker» della pattuglia acrobatica italiana. «Gli incidenti? Son cose che capitano, purtroppo. Come nella Formula 1. Non dimentichiamo, però, che quelli che volano qui sono tutti professionisti perfetti. E poi, vedete quanta gente? Viene qui per passione. Dimentichiamo Ramstein: quella è stata una maledetta fatalità».

Decine di migliaia di persone sull’erba, tra gli alberi, a prendere parte a questa «festa». La gente di qui, dicono, è molto legata alle Frecce Tricolori.

La pattuglia francese passa radente la pista mandando sbuffi d’azzurro, di rosso. Poi, la spettacolare presentazione del G-222 del Reparto sperimentale di volo. Riprendono le pattuglie: la formazione «a razzo», il volo rovesciato, sopra Rivolto. Qualcosa che lo speaker definisce «un festival sincronizzato». Un festival al quale partecipano, spericolatamente come sempre, la «Patrulla Aguila» di Spagna, le «Red Arrows» inglesi, le «Alpi Eagles», che con queste capriole danno l’addio alla loro attività, poi la «Patrouille Suisse». Per ultime, le «Frecce Tricolori». Il solista, capitano Maurizio Guzzetti, è succeduto a Ivo Nutarelli, morto nello schianto di Ramstein. Sopra la pista, Guzzetti esegue il «volo folle», poi la figura del «pilota ubriaco». Ancora fumi, bianchi, rossi e verdi. Lo spettacolo è finito. Ed è finita anche l’ansia.

da Renato Rocchi, La meravigliosa avventura, 1990, Aviani Ed., p. 392

30 settembre [1990] – Aerobase Rivolto: 6° Raduno Piloti Pattuglie Acrobatiche
organizzazione: 313° Gruppo A.A.
– si festeggiavano, nell’occasione, i ’30 anni di vita’ delle ‘Frecce Tricolori’
– definito ‘un incontro che fa sempre bene a una vita spesa bene – un ricordo incancellabile di ieri quando ‘tu’ eri uno del “team”
– sabato 29: la prova generale in un cielo limpido, con visibilità oltre i 30 chilometri, rispettando i tempi schedulati per l”air-show’
– domenica 30: la Manifestazione Aerea
– purtroppo le nubi a 2500 piedi penalizzavano il programma delle pattuglie acrobatiche, che dovevano rinunciare al ‘display’ normale, per presentare il ‘Basso’; ridotto a tonneaux, a schneiders e a poche altre figure “tirate” sul piano orizzontale
– lo spettacolo sapeva sempre affascinare
– 250.000 gli spettatori
– presente il Comandante la 1^ Regione Aerea – Gen. S.A. Luciano Meloni
Gli interventi
-la ‘Patrouille de France’ con 6+2 Alpha Jet – bravi i piloti – presentavano una serie di figure acrobatiche con trasformazioni veloci, d’effetto – stupenda la macchina.La disposizione dei piloti nella formazione:

Festas
Lenne – Chantereau
Girbe – Baron – Lagrange
Bossert (solo) – Louis (solo)

Il 6° raduno delle pattuglie acrobatiche

– presentazione G.222 del Reparto Sperimentale Volo, secondo un programma con la mano del collaudatore.
Piloti: Ten. Col. Antonino Milani e Ten. Col. Paolo Manzoni
‘Patrulla Aguila’ con 7 CASA C. 101 si esibiva in una successione incalzante di manovre acrobatiche. la disposizione dei piloti nella formazione:

Porras
Guerrero – Palau
Mora – Peidro
Villaneuva
Albalat (solo)

– presentazione ‘Tornado’ del Reparto Sperimentale Volo, il ‘mostro sacro’ portato da un ‘professore’ – esaltante;
pilota: Ten. Col. Alberto Cantoni – navigatore: Cap. Marcello Battaglia
-le ‘Red Arrows’ con 7+2 Hawk sempre con grinta, graffianti, spregiudicati. La disposizione dei piloti nella formazione:

Miller
Rogers – Smith
Johnson
Riley – Hoy
Newton
Cliff (solo) – Wyatt (solo)

– le ‘Alpi Eagles’ con 4+1 SF 260C, cinque piloti di ‘formazione P.A.N.’ al loro ultimo ‘display’, dopo otto anni di attività acrobatica una presentazione unica, irripetibile, un ‘team’ che lascerà il segno in coloro che conoscono il motore, che amano l’elica. La disposizione dei piloti nella formazione:

Boscolo
Soddu – Liva
Cumin
Molinaro (solo)

– la ‘Patrouille Suisse’ con 6 Hunter, un “team” composto da piloti militari della Compagnia di Sorveglianza, con un programma che sapeva entusiasmare, dando mobilità con nuove figure geometriche. La disposizione dei piloti nella formazione:

Ramseier
Hoffman – Rapaz
Gabriel
Hosli (solo) – Barberi (solo)

– presentazione del Vampire DH 100, un dono dell’Aeronautica Militare Svizzera all’Aeronautica Militare Italiana con, al mattino, la cerimonia ufficiale della consegna del DH 100 da parte del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Svizzera – Gen. Jung – al Comandante la 1^ Regione Aerea – Gen. S.A. Luciano Meloni – per il 313° Gruppo, in quanto il Vampire è stato il primo velivolo – jet ad equipaggiare la prima Pattuglia Acrobatica del dopoguerra: il ‘Cavallino Rampante’ del 4° Stormo; nel pomeriggio, la presentazione in volo, pilota: Serg. M. Remy Henzelin;
Oggi il Vampire DH 100 si trova in mostra sul piazzale della ‘statica’, a Rivolto;
– le ‘Frecce Tricolori’ chiudevano con il ‘Basso di 8+1 MB 339-A PAN’ pur castigati dal “basso” e da un banale infortunio accaduto a Stefano Rosa – secondo di sinistra – mettevano in evidenza estro, fantasia, temperamento, armonia, in una geometria perfetta, un’esecuzione di bravura, di alta scuola, una lezione di stile, peccato quel ‘buco’ a sinistra, osannati anche quel giorno dal pubblico. La disposizione dei piloti nella formazione:

Moretti
Coggiola – Vivona
Miniscalco
Gropplero
Boiardi – Walzl
Tricomi
Guzzetti (solo)”.

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