Ultimo aggiornamento: 9 Maggio 2024

Un Aermacchi sostituisce il G-91

di Antonio Ferrari
da Corriere della sera, 28 aprile 1982, p. 7

DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE
RIVOLTO (Udine) – L’aereo da combattimento che va in pensione ha Il muso diritto e fiero, che punta verso il cielo. È quasi civettuolo, stretto in quell’abito di vernice blu tempestato di frecce tricolori. Per diciott’anni quel motore ha sfidato la paura, adesso va a riposare. I cicli si chiudono, l’industria ha esigenze nuove e regole spietate. C’è chi piange intorno alle ali del G-91, che abbandona, per raggiunti limiti di eta, gli acrobati dell’aria.

L’aereo che comincia l’attività ha il muso di un delfino, meno ardito, un po’ tozzo. Dicono che sia plu sicuro, che consumi meno, che sia più competitivo. I tecnici si scambiano battute cariche di sottintesi che sfuggono agli inesperti. Le polemiche si avvertono, ma è difficile disegnarne i connotati.

Per un aereo che affronta la dura legge della vecchiaia, c’e un aereo che s’affaccia all’orizzonte dell’aviazione militare italiana. Certo, ci saranno ragioni politiche, economiche e di mercato, ma la norma dell’anzianità di servizio e più forte di qualsiasi diatriba. La Fiat, che aveva costruito il G-91, rivoluzionario caccia tattico leggero, ideato da quel genio della tecnologia che è il professar Giuseppe Gabrielli, oggi settantanovenne, passa la mano all’MB-339 della Aermacchi di Varese. Qui, a Rivolto, nel quartier generale della pattuglia acrobatica nazionale (un gruppo che è tra i primi del mondo) c’e un’aria di gioia e, insieme, di mestizia. «È arrivato un altro figlio. Chissà se riusciremo ad educarlo bene», dice, con una punta di nostalgia, il tenente colonnello Renato Rocchi, vecchia volpe del cielo, un veterano della squadra che, sotto le nuvole, sa fare quel che Nadia Comaneci faceva sulla peda-na della ginnastica.

Erano In tanti, ieri mattina, qui alle porte di Udine, a salutare il pensionato e ad augurare al neofita pieno successo. Con molta eleganza l’ingegner Boffetta della Fiat Aviazione ha consegnato il testimone all’ingegner Valdonio, della Aermacchi. Poche parole, stile friulano. Non ci sono stati discorsi Inutili. Il messaggio, quello vero, è stato affidato al cielo. Ed ecco, sulla pista di Rivolto, I nuovi «guerrieri» dell’aria, accanto ai vecchi; sei MB-339, e quattro G-91. I primi chiedono il viatico, i secondi un onorevole ritiro per ragioni anagrafiche.

Abbiamo assistito a uno spettacolo veramente emozionante. La pattuglia ha offerto una lezione di professionalità (il vocabolo, questa volta, ci sta tutto) e di coraggio. Il solista delle «frecce tricolori» ha regalato il meglio dl se stesso. È un giovanotto di bassa statura, tarchiato, baffi e capelli biondi, occhi azzurri. Si chiama Giambattista Molinaro, ha 32 anni e i gradi di capitano, è nato a Varese, ha moglie e due figli.

La passione, uno non la può misurare. O ce l’hai o non ce l’hai. Molinari è tutta passione. Ha dimostrato ieri, nel cielo di Rivolto, che si può coniugare la tecnologia con l’estro, ha ballato con il suo aereo, ha fatto piroette, giri di vite, una manovra mozzafiato che si chiama lomcevack, che significa «ballo dell’impiccato», ha volato in negativo (cioè alla rovescia), ha saltellato, giocando con le ali, a una ventina di metri da terra. Roba da infarto, non per lui, ma per gli spettatori.

Dice Molinaro: «È soltanto questione di abitudine, dl assuefazione. L’uomo può fare tutto, può adattarsi a tutto, anche se Il sangue circola al contrario».

Pronte a Rivolto le nuove «Frecce»

Ieri l'annuncio ufficiale

Aermacchi MB339 al posto dei Fiat G91

da Il Piccolo, 28 aprile 1982, p. 4

UDINE — La Pattuglia acrobatica dell’aeronautica italiana da ieri ha cambiato le… Frecce: i vecchi e gloriosi Fiat G 91 hanno lasciato il posto ai nuovissimi Aermacchi MB 339, già denominati Pan per qualche lieve ma inevitabile modifica apportatavi a causa del particolare uso al quale sono destinati.

Cambiano gli aerei, dunque, ma non cambia ovviamente nulla nel prestigioso «servizio» reso dalla Pan nei cieli di mezzo mondo; né cambia il nome di Frecce Tricolori, nonostante l’MB 339 abbia le ali diritte e non più a freccia come il G 91. La presentazione dei nuovi aerei in dotazione alla Pan è avvenuta ieri a Rivolto, alla presenza di autorità e di giornalisti specializzati e non di tutta Italia dal momento che si tratta pur sempre di un avvenimento di sapore quasi «storico».

I Fiat G 91, nei loro vent’anni di servizio, essendo questo il tipo di aereo che fu assegnato alla Pan fin dalla sua nascita, hanno indubbiamente segnato una pagina luminosa nella storia dell’aeronautica militare e del volo acrobatico.

Ora sono andati in pensione in ossequio all’inesorabile legge del tempo, dopo aver sfrecciato per l’ultima volta ieri proprio sul cielo di Rivolto che li ha visti decollare e atterrare migliaia e migliaia di volte. E i piloti della pattuglia sono già pronti ad affrontare la loro nuova splendida avventura con l’MB 339, con il quale hanno preso confidenza per mesi alla scuola di volo basico iniziale per aviogetti di Lecce, dopo aver seguito un corso teorico a terra a Varese.

Molto probabilmente la presentazione ufficiale del programma di volo delle Frecce targate MB 339 avverrà il 12 di maggio, ma è ancora presto per dire se avverrà nell’ambito dell’esecuzione completa delle nuove figure di volo acrobatico. Nuovo comunque per modo di dire, dal momento che al programma solito sono state apportate solo lievi modifiche attinenti la «geometria», che risulterà impoverita a causa delle ali diritte. Per contro l’MB 339 ha un raggio di virata più stretto del precedente, e ciò consentirà di sviluppare il programma quasi interamente sopra gli spettatori, senza cioè costringere la formazione in volo a virate molto più ampie e di conseguenza fuori della portata visiva.
G. V.

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