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da “Stampa Sera”, 8 agosto 1983, pag. 12

GINEVRA – A Ginevra sono state ammirate le evoluzioni delle «Frecce Tricolori». Gli undici «Aermacchi MB-339» della squadriglia acrobatica dell’Aeronautica militare italiana comandata dal maggiore Vito Posca. hanno costituito la maggiore attrazione delle due giornate delle tradizionali feste di inizio agosto della città elvetica.

Una folla enorme si è assiepata lungo le rive del lago Lemano per assistere alle incredibili esibizioni della formazione italiana, commentate con entusiasmo anche durante le altre manifestazioni, come gli spettacoli folcloristici, le sfilate di carri infiorati ed i fuochi d’artificio.

Foto e video da pionnair-ge.com

Explosion de couleurs et de musique

articolo inviato da Vito Posca, che ringrazio sentitamente – traduzione con Google Translator

Le spectacle était partout. Au ciel, sur les quis, sur l’eau et dans les coeurs. Avec la complicité du beau temps, le dévouement de centaines d’organisateurs, la paticipation de centaines de milliers de spectateurs.

Une réussite exceptionnelle, que cette «cuvée 1983» des Fêtes de Genève. Que l’on rêve devant les paraphe colorés dessinée sur le bleu du ciel, que l’on applaudisse les participants au Corso fastueux, que l’on danse ou que l’on s’amuse, il y en a eu pour tous les goûts.

C’était la vraie fête, où tout converge vers la rade, centre majestueux des embrasements des feux d’artifice, centre aussi d’une joie, parfois délirante, qui a duré trois jours. Et trois nuits, pour beaucoup!

Les «Fêtes de Genève 1983» appartiennent déjà au passé. Mais il reste en tous ceux qui les ont vécues, quelques étincelles et le souvenir de tout ce qui a été «dit avec des fleurs».

Lo spettacolo era ovunque. Nel cielo, sulle rive, sull’acqua e nei nostri cuori. Con la complicità del bel tempo, la dedizione di centinaia di organizzatori, la partecipazione di centinaia di migliaia di spettatori.

Un successo eccezionale, questa “annata 1983” del Festival di Ginevra. Sia che sogniamo davanti alle colorate firme disegnate sull’azzurro del cielo, sia che applaudiamo i partecipanti al sontuoso Corso, sia che balliamo o ci divertiamo, ce n’è stato per tutti i gusti. .

Era la vera festa, dove tutto converge sul porto, centro maestoso delle conflagrazioni dei fuochi d’artificio, centro anche di una gioia, talvolta delirante, che durò tre giorni. E tre notti, per tanti!

Il “Festival di Ginevra 1983” è ormai un ricordo del passato. Ma resta in chi le ha vissute qualche scintilla e il ricordo di tutto ciò che è stato “detto con i fiori”.

L'escadrille de la folle audace

articolo inviato da Vito Posca, che ringrazio sentitamente – traduzione con Google Translator

Auparavant, pendant une vingtaine de minutes, peu avant 21 heures, juste au coucher du soleil, dans la lumière déclinante où nuages encore, ciel déjà bleuissant, soleil rouge et or — fantastique mélange de couleurs, une escadrille italienne folle d’audace évolua dans notre ciel et au ras de notre lac.

Folie de la virtuosité poussée à son comble, ces longs oiseaux au bec effilé, conduits avec une maestria peut-être sans égale, aile contre aile (à peine 10 m entre chaque avion), fonça dans le ciel, rasa l’eau, dans un tintamarre de moteur, à 600 km/h, faisant mille virevoltes géométriques tandis qu’un autre — petit canard parmi les autres — se glissait, allait et venait, prudent et imprudent.

Que d’émotions parmi les spectateurs! De frayeurs et d’admiration. Cette patrouille de chasseurs, des Aermacchi 339-PN, ou autrement dit les «Frecce Tricolori», rompue à cette virtuosité, dessinait dans l’azur ses couleurs nationales, panache vert, rouge et blanc. Quel spectacle et quel souvenir ces virtuoses du balai auront laissés dans la mémoire genevoise.

P. K.

In precedenza, per una ventina di minuti, poco prima delle 21:00, proprio al tramonto, nella luce calante dove ancora nuvole, cielo già bluastro, sole rosso e oro – fantastico miscuglio di colori, una squadriglia italiana pazzamente ardita si è evoluta nel nostro cielo e all’altezza il nostro lago.

Follia di virtuosismo spinti all’apice, questi lunghi uccelli dal becco sottile, guidati con maestria forse senza pari, ala contro ala (appena 10 m tra ogni piano), si precipitarono nel cielo, sfiorarono l’acqua, in un rombo di motore, a 600 km/h, facendo mille piroette geometriche mentre un’altra – una paperella tra le altre – sgusciava via, andando e venendo, cauta e imprudente.

Che emozioni tra gli spettatori! Di paura e ammirazione. Questa pattuglia di caccia, Aermacchi 339-PN, ovvero le “Frecce Tricolori”, esperta in questo virtuosismo, disegnò nel pennacchio azzurro, verde, rosso e bianco i suoi colori nazionali. Che spettacolo e che ricordo lasceranno nella memoria di Ginevra questi virtuosi della scopa.

PK

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