Visita del Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Leone alle Frecce Tricolori nell'anno 1975
Paolo Leone ricorda
Le Forze Armate italiane, in particolare l’Aeronautica Militare ma anche la Marina Militare, Subirono a partire dal 1970 una maggiore disattenzione generalizzata e contrazione delle disponibilità finanziarie, ln parte a causa delle crisi energetiche in parte per la scarsa conoscenza dei compiti e delle esigenze operative della Aeronautica Militare.
Mio padre, Giovanni Leone, all’epoca Presidente della Repubblica, e come tale Capo delle Forze Armate, era invece molto sensibile a tali problematiche, sia per la sua conoscenza diretta del mondo militare (durante tutta l’ultima guerra era Tenente Colonnello della Giustizia Militare), sia per la sua lunga esperienza ai vertici delle istituzioni. Durante gli anni 1973-1975 si corse il rischio concreto della soppressione delle Frecce Tricolori. essendo diffuso il convincimento che non si potevano destinare risorse per attività considerate, erroneamente, meramente rappresentative. Si formarono allora vari orientamenti, sia nella classe politica, sia all’interno delle stesse Forze Armate. In quel contesto, e per la prima volta un Capo di Stato, il Presidente Leone decise di visitare ufficialmente un Gruppo di Volo – innovando e scardinando il protocollo – nella propria base a Rivolto. Era il 6 novembre 1975 ed ero presente all’evento.
Non fu una visita casuale ne Improvvisata, bensì era stata attentamente pianificata e voluta con l’intento di conferirgli un significato politico-istituzionale dì altissimo profilo. Lo scopo era quello di enfatizzare il ruolo di una delle componenti più prestiglose delle Forze Armate oltre che evidenziarne l’impegno operativo e la straordinaria reputazione internazionale. Il messaggio ora chiaro: “salvare” la Pattuglia e continuare su quella strada. In sintesi, la conferma visibile di una legittimazione istituzionale ad opera della più alta carica dello Stato.
Conservo vivo nella memoria l’impegno personale ed appassionato, il convincimento profondo e la determinazione del Presidente Leone che, con tale scelta, scongiurò il pericolo dello scioglimento delle Frecce Tricolori.
Il felice esito lo si deve anche a molte persone che, con la loro opera perseverante e garbata, dettero un supporto determinante: l’allora Capo di Stato Maggiore Generale Ciarlo, il Consigliere Militare del Presidente Ammiraglio Bucalossi, il Consigliere Militare aggiunto del Presidente Gen. Riccardo Musci, il Sottocapo di Stato Maggiore Gen. Giuseppe Pesce, il Generale Basilio Cottone, il Generale Cavalera, il Colonnello Comandante dei PAN Danllo Franzoi, il Generale Benigno Castaldo (noto come il “Califfo”), Il Colonnello Bruno Cirignano ed infine, perdonate la immodestia, il Tenente Paolo Leone. Mi scuso se involontariamente non ho ricordato qualche nome.
Di quell’evento cosi fortemente voluto, l’allora Comandante Franzoi certamente ha memoria e, con molti altri componenti del PAN dell’anno 1975. Alcuni valorosi piloti, che ebbi modo di conoscere in varie occasioni, purtroppo, non ci sono più ed alla loro memoria va il mio grato ed affettuoso ricordo.
Avere indossato la divisa della Aeronautica Militare, è stato per me un privilegio di cui vado fiero; è quindi con grande orgoglio e sentimento genuino che desidero donare al Capo dì Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale Tricarico, la raccolta fotografica della visita del 1975 del Presidente Leone alle Frecce Tricolori, affinché possa essere conservata come testimonianza storica.
Rivolto 1 Maggio 2006

Ringrazio l’Avv. Paolo Leone in persona per la concessione alla pubblicazione di tale documento e delle foto sottostanti
da Renato Rocchi, Storia del volo acrobatico – La meravigliosa avventura, Aviani Ed., vol. 3°, p. 205
“6 novembre – aerobase Rivolto – visita del Presidente della Repubblica al 313° Gruppo A. A.
– un incontro non ufficiale, in un’atmosfera familiare, protocollo ridotto all’indispensabile, ristretto il numero degli invitati, con un programma di volo completo, esaltante, in una giornata piena di sole.
La visita del Presidente era stata quasi a sorpresa.
A propiziarla era stato il figlio Giampaolo (il vero nome è Paolo, ndr), Sottotenente di Complemento dell’Aeronautica, di stanza a Pratica di Mare.
Giampaolo Leone, infatti, aveva partecipato in ottobre al 3° Raduno Piloti Pattuglie Acrobatiche ed era rimasto entusiasta dell’ambiente, dell’impiego, del volo in formazione, e da qui all’annuncio che il Capo dello Stato sarebbe venuto a Rivolto, il passo è stato breve.
Ed ecco il primo cittadino d’Italia e il Comandante Supremo delle Forze Armate, a Rivolto, in una intensa ed indimenticabile giornata di volo.
Dopo la presentazione in volo del programma ‘Alto di 9+1 G.91’, un ‘display’ che esaltava l’impeccabile geometria delle manovre e la perfetta esecuzione delle figure acrobatiche – uno spettacolo indimenticabile – il Capo dello Stato incontrava i piloti al Circolo Ufficiali.
Al cospetto dei piloti, commosso, disse: ‘Siate benedetti dalla Patria’. Seguì la presentazione.
A pranzo – prima del ‘levar delle mense’ – quando il ‘capocalotta’ delle ‘Frecce Tricolori’ – il Magg. Piergianni Petri – gli diede la parola – il Presidente Leone rispose con quel suo accento simpaticamente napoletano, con quel sorriso aperto, del buon padre di famiglia:
“Ho compiuto questo gesto perché abituato a vedervi a Roma nelle cerimonie ufficiali, ho voluto stabilire se siete esseri umani o semidei. Ora, stringendovi la mano ho potuto constatare che siete esseri umani. Quando siete nel cielo con i vostri velivoli esprimete l’inverosimile, l’irreale, la favola. Invece siete una realtà.
E oggi sono qua, con voi, tra voi, per interpretare i sentimenti del Paese. La vostra esibizione, nella sua grandiosità e nell’eccezionalità della sua spettacolare imponenza e precisione, testimonia non solo lo straordinario ardimento degli uomini dell’Aeronautica Militare, ma anche, e soprattutto, le loro qualità morali e la loro fermezza di carattere.
La lunga e scrupolosa preparazione dei piloti – ha detto più oltre il Capo dello Stato – presuppone una rigorosa disciplina che non è fatta solo di regole e canoni, ma è spontanea manifestazione di senso di responsabilità e spirito di sacrificio, intesi come libera scelta morale, nell’elevazione della personalità dei singoli e, a un tempo, nel perseguimento dei più nobili ideali patriottici. Ed è proprio in questa sintesi che viene in evidenza nei componenti la Pattuglia acrobatica il ruolo di continuatori della gloriosa tradizione di coraggio, abnegazione e sacrificio delle Forze Armate, perenne presidio della libertà del Paese e delle sue istituzioni democratiche.”
Era la prima volta che un Presidente della Repubblica Italiana trascorreva in forma non ufficiale una giornata con le ‘Frecce Tricolori ‘.
Ed è stato l’ospite più gradito.
Un incontro indimenticabile per i piloti e per gli specialisti del 313° Gruppo A.A..
La disposizione dei piloti nella formazione:
Gallus
Gaddoni – Boscolo
Carrer – Ruggiero
Montanari
Petri – Valori
Palanca
Purpura (solo)”.
Visita alle “Frecce” del Presidente della Repubblica
Rassegna piloti – In tribuna col Capo di Stato Maggiore dell’A.M. – Il passaggio di saluto – La foto ricordo
Leone in Friuli visita la base aerea di Rivolto
da Corriere della Sera, 7 novembre 1975, p. 9
Udine, 6 novembre. Il presidente della Repubblica Giovanni Leone ha assistito stamane all’aerobase di Rivolto, in Friuli, ad una esercitazione della pattuglia acrobatica nazionale. Leone è giunto a Rivolto, in forma privata poco dopo le 11, accolto dal capo dl stato maggiore dell’aeronautica Dino Ciarlo, dal comandante della prima legione aerea generale Enrico Marescalchi, dal capo di stato maggiore della Marina ammiraglio Bucalossi, dal comandante della base e da altre autorità militari e civili della regione. Dopo aver assistito all’esercitazione della pattuglia, che si è esibita nel suo repertorio acrobatico, ed aver elogiato la loro preparazione e disciplina, il presidente Leone si è recato a colazione al circolo ufficiali ed è poi rientrato a Roma.