Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre 2024
dalla pagina Facebook dell’Aeroclub Friulano Campoformido [ fonte ]
Oggi ci ha lasciati una figura storica della PAN.
Pietro Purpura
Purpura ha dato molto all’Aeroclub Friulano, sempre affiancato dall’ inesauribile moglie Renata.
Personalmente ricordo l’ ultima volta che l’ ho incontrato al club nel luglio scorso. Già stanco e provato nel fisico, volle venire comunque a condividere qualche momento con gli allievi della Douhet, con i quali si intrattenne con molta disponibilità e dolcezza.
Un gran pilota ed una grande persona.
Michele Florit – Presidente Aeroclub Friulano
Arrivò a Rivolto nel ’64 e si esibì per la prima volta nel ’66. Fondò le Alpi Eagles, la prima pattuglia acrobatica civile
di Anna Rosso
da Il Messaggero Veneto, 18 gennaio 2023, p. 30
Addio a Pietro Purpura, storico pilota, nonché solista, delle Frecce Tricolori. Un «uomo con le ali», «uno dei migliori in assoluto», come ricordano i suoi cari e i suoi ex colleghi.
Era in grado «di compiere manovre da togliere il fiato, così come di portare a termine atterraggi d’emergenza ».
È mancato lunedì, alla soglia dei suoi 87 anni. Era nato il 19 gennaio del 1936 a Palermo. Ha sempre vissuto in Friuli, dove si era trasferita la sua famiglia. Abitava in città.
Si avvicinò al mondo del volo negli anni Cinquanta partecipando a gare aeromodellistiche e a corsi. Nel 1958 si arruolò come sottufficiale pilota nell’Aeronautica militare e frequentò diverse scuole di volo. Diventò così pilota militare e ottenne anche l’abilitazione a pilotare il Fiat G.91, velivolo che poi, come racconta l’amico e scrittore Roberto Bassi, «ebbe sempre un posto speciale nel suo cuore».
Gli addestramenti erano impegnativi e in quel periodo, tra i sogni di gioventù, c’era l’assegnazione al Reparto più ambito, le Frecce tricolori. Un sogno che si avverò nel 1964 con il suo arrivo alla base di Rivolto.
Si esibì per la prima volta davanti al pubblico proprio nei cieli di Rivolto, nel 1966, a bordo di uno splendido G.91 blu con le frecce sui fianchi e il Tricolore sotto le ali.
Purpura avrebbe volato con i colori delle Frecce fino al 1981, raggiungendo il grado di tenente colonnello. Durante la sua carriera prese parte a oltre 300 manifestazioni e a una cinquantina di sorvoli in Italia e all’estero. Pilotò una Freccia per l’ultima volta in un evento ufficiale il 2 novembre 1980, quando sorvolò, assieme ai compagni, il Sacrario di Redipuglia.
Lasciò l’Aeronautica dopo 4 mila ore di volo. Successivamente, lavorò come pilota per un’azienda di Parma, ma non dimenticò mai il volo acrobatico, tanto che fondò e fece parte della prima pattuglia acrobatica civile, le Alpi Eagles. Inoltre, ebbe un ruolo primario all’Aero Club Friulano di Campoformido dove, nel 1972, fece rinascere la Sezione Volo a Vela.
Nel 1983 fu uno dei piloti che a bordo di nove monomotori a elica attraversarono l’Atlantico per commemorare lo storico volo di Balbo di 50 anni prima ed esibirsi negli Stati Uniti.
«Pietro – racconta la moglie, Renata Zampa, che lo sposò nel ’63 nella chiesetta del Castello –, era una persona unica, di poche parole e molto umile. Ha fatto tanta strada e ha reso onore all’Italia ».
«Le sue acrobazie erano spettacolari, lasciavano senza fiato – ricorda il colonnello pilota in pensione Alberto Moretti, già comandante delle Frecce –, riusciva a emozionare il pubblico e le sue grandi capacità erano riconosciute da tutti. Ma Pietro, “Pieri” per gli amici, non è stato solo un pilota militare, ma si è anche impegnato per diffondere la cultura del volo, soprattutto tra i giovani facendo un importante lavoro all’Aero Club friulano».
I funerali di Purpura che, oltre alla moglie, lascia due figlie, i parenti e tanti amici, saranno celebrati venerdì 20 gennaio alle 15.30 alla chiesa di San Giuseppe, in viale Venezia.
Morto Pietro Purpura, storico solista delle Frecce Tricolori
da euronews.com, 18 gennaio 2023 [ fonte ]
TRIESTE, 18 GEN – È morto Pietro Purpura, storico pilota d’aereo, solista delle Frecce Tricolori. Aveva 86 anni, era nato a Palermo ma aveva sempre vissuto in Friuli, dove si era trasferita la sua famiglia. Lo riporta il quotidiano Messaggero Veneto oggi in edicola.
Dopo vari corsi di volo entrò nella Aeronautica Militare e nel 1964 cominciò la sua esperienza con le Frecce tricolori nella base di Rivolto (Udine), esordendo ai comandi di un G.91 blu con le frecce sui fianchi e il Tricolore sotto le ali. Purpura ha volato con le Frecce fino al 1981, come tenente colonnello prendendo parte a oltre 300 manifestazioni e a circa 50 sorvoli in Italia e all’estero.
Lasciò l’Aeronautica dopo 4 mila ore di volo, ricorda il Messaggero Veneto.
Successivamente fondò e fece parte della prima pattuglia acrobatica civile, le Alpi Eagles. Nel 1983 fu uno dei piloti che a bordo di nove monomotori a elica attraversarono l’Atlantico per commemorare lo storico volo di Balbo di 50 anni prima ed esibirsi negli Stati Uniti. Gli amici e i colleghi lo ricordano per le incredibili acrobazie in grado di compiere.
Nella prima foto, da sx: Montanari, Valori, Bernardis, Purpura, Boscolo, Soddu
Il Comandante Giuseppe Liva ricorda il suo “mentore”
da Circolo della PAN, n° 45, 1 marzo 2023, p. 15
Caro PIERO,
sono qui con tanti amici e colleghi a parlare di te, a ricordare il passato.
Il mio primo incontro con te è stato nel 1966 quando, da studente dell’ultimo anno del Malignani, sono venuto in visita a Rivolto. Ovviamente per me eri un “idolo”, una persona da imitare nel mio percorso ideale, perché volevo intraprendere la tua stessa via… divenire Pilota Militare.
Ci siamo poi ritrovati più avanti all’Aeroclub Friulano dove frequentavo il corso per il mio Brevetto di volo di 1° grado.
Il tempo è trascorso ed io, divenuto Pilota Militare, aspiravo entrare nelle Frecce Tricolori.
Sono ricorso alla “tua collaborazione” nel momento in cui ho chiesto di entrare a far parte della P.A.N..
Così ….. sono giunto a Rivolto dove tu e Massimino Montanari mi avete caldamente introdotto nel 313° Gruppo.
Ti ho molto apprezzato negli anni della mia permanenza come pilota anziano e, in particolare, come “Biga” a terra. Eri inflessibile e preciso nelle istruzioni e nelle correzioni. I tuoi briefings erano pignoli e lunghissimi, ma efficaci.
Quando abbiamo volato insieme in Pattuglia eri il SOLISTA, ma per tutti noi rimanevi sempre “Pieri Bighe”.
Le nostre strade si sono divise, ma ci siamo poi ritrovati a volare ancora insieme quando la SIAI decise di commemorare il 50° della traversata Atlantica di Italo BALBO ed abbiamo volato in formazione sull’oceano fino in Canada, pilotando nove velivoli mono motore ad elica … tra tante incognite ed azzardi. Ma è stata un’ennesima
avventura di grande professionalità per tutti noi coinvolti.
Poi ci siamo ritrovati ancora, negli anni a seguire, a volare con i nostri soliti amici ex PAN … nelle manifestazioni delle mitiche “Alpi Eagles”. A detta degli esperti il “miglior Team Acrobatico civile dell’epoca.
Tu sempre bravo, preciso, umile e affidabile compagno di acrobazie. Un vero “manico” nel volo, un “signore” a terra.
Il nostro cuore è sempre rimasto nel cielo ed è lì che ti attendono tutti i carissimi colleghi che ci hanno preceduto.
Arrivederci PIERI
Un caro saluto alla persona PIETRO PURPURA , ci siamo conosciuti negli anni 80 quando ho dovuto fare il servizio militare , non in Aviazione ma bensì negli Alpini di Codroipo .La scelta la feci solo per un motivo , avevo una grande ammirazione verso la Pattuglia , conobbi anche altri piloti che da allora ci sentiamo quasi sempre .In quel periodo ebbi modo di sentire lo spirito che aleggiava in quel gruppo , molto professionale ma anche leggero quando il momento lo permetteva , ed era per questo che la simpatia aumentava nei loro confronti .Ci fu poi altri momenti da quel periodo , che dopo una parentesi lo vidi assieme ad altri coetanei in un raduno di ex piloti del G91 , lì capì altre cose di lui e anche di altri cosa e come si sente un pilota in volo .Non ho avuto la possibilità di conoscere la famiglia , ma sento il dovere di dare alla persona che ho conosciuto un momento di riflessione e di commozione per i bei ricordi avuti , GRAZIE PIETRO .
Ho conosciuto Renata a Treviso negli anni 60/70. Siamo state colleghe di lavoro, aspettava la prima figlia. Leggo in una delle mie ricerche della dipartita di suo marito Purpura Pietro quindi volevo farle pervenire, anche se in ritardo, le mie
condoglianze e un particolare pensiero affettuoso.