Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre 2024

Il 26 luglio scorso ci ha lasciato un altro dei piloti che entrarono in formazione poco dopo la nascita della odierna Pattuglia Acrobatica Nazionale: Rolando Goldoni.

Era nato a Spilamberto in provincia di Modena. Aveva frequentato l’Accademia Aeronautica, corso “Nibbio” e conseguito il brevetto di pilota militare nel 1954.

Goldoni era arrivato in Pattuglia il 4 dicembre 1961 (Renato Rocchi segna il giorno dopo) dalla 2° aerobrigata ed era stato inserito come gregario sinistro. Avrebbe occupato le posizioni di Pony 2 e anche di Pony 7 una volta che il comandante Squarcina portò la formazione a 9 velivoli, cosa che avvenne la prima volta il 5 settembre ’62 in occasione di una visita a Rivolto dei cadetti del corso “Vulcano” dell’Accademia Aeronautica e ufficialmente il 4 novembre a Gorizia per l’inaugurazione del monumento al Duca d’Aosta.

Nel mezzo di queste due manifestazioni, le Frecce Tricolori si erano esibite a Villafranca nell’occasione di una visita in Italia di una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Ufficiali della Riserva Arma Aeronautica francese. Nello scambio di doni alla fine della manifestazione, anche Goldoni era stato fregiato dell’aquila francese.

In un brano scritto di suo pugno, riportato nel giornale del “Circolo della PAN”, Goldoni ricordava un fatto successo ad una manifestazione in Belgio nel giugno del ’63: in un cielo nuvoloso, l’allora comandante Cumin aveva deciso per il programma alto. Nel fare il looping con trasformazione d’ingresso, la formazione si era trovata all’interno delle nubi: Goldoni ricordava quegli attimi colmi di tensione e di contemporanea fiducia in Cumin e nei colleghi nel tenere la propria posizione.

Fu poi testimone del primo cambio di velivolo, dal F.86 Sabre al Fiat G-91.

Dalle Frecce uscì l’11 giugno del 1965 per continuare la sua carriera in Aeronautica che lo portò al grado di Generale di Squadra Aerea.

Nel 1995 venne insignito del riconoscimento di Cavaliere della Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana.

Nel cercare notizie nel web su Rolando Goldoni ho trovato un simpatico aneddoto. In un post che parla dell’attuale simbolo del Centro Sperimentale di Volo (che eredita i tratti fondamentali del “vecchio” distintivo della Divisione Aerea Studi Ricerche e Sperimentazioni) un utente ricorda come il gen. Goldoni fece modificare la parte dei genitali di Icaro facendoli “nelle giuste forme e dimensioni adeguate” in seguito alle osservazioni della segretaria che aveva notato nel bozzetto del logo, il dettaglio di scarsa rilevanza.

Addio al generale Goldoni uno dei fondatori delle Frecce tricolori

Si è spento a Roma a 80 anni . Originario di Spilamberto. aveva un legame speciale. con i cugini Biavardi.

da ilrestodelcarlino.it, 29 luglio 2023 [ fonte ]

Si è spento in questi giorni a Roma il generale di squadra aerea Rolando Goldoni , nato a Spilamberto nel 1943. Non un semplice alto ufficiale dell’arma azzurra, ma un uomo che ha legato per sempre la sua vita a uno dei simboli del nostro Paese: le frecce tricolori. Correva l’anno 1961 quando la forza armata decise di trasformare le formazioni provvisorie dei singoli reparti in un gruppo di volo stabile, in grado di esibirsi regolarmente alle manifestazioni. Tra i fondatori di quella che diventerà una delle nostre eccellenze c’era proprio l’allora capitano Goldoni. Fu a lui che il comandante Squarcina chiese di provare il G91 per verificare che potesse sostituite il super sabre F86. Il suo sì diede vita alla formazione a 9 che conosciamo oggi.

Da generale di divisione fondò la divisione ricerca aerospaziale, quindi divenne da generale a tre stelle comandante del,a terza regione di Bari. Infine ispettore logistico.

A Spilamberto era molto legato. Veniva spesso in visita ai parenti, in particolare ai cugini Biavardi con cui aveva un legame strettissimo. Era uno dei più grandi piloti della nostra storia recente, ma amava definirsi “il più grande pescatore del triveneto”, ricordando i lunghi anni in quella zona dove praticava il suo hobby preferito.

Il Gen. GOLDONI con il Dott. BARTOLO a Lampedusa

Addio a Rolando Goldoni

Generale di Squadra Aerea “Corso Nibbio” dell’Accademia Aeronautica
alle Frecce Tricolori dal 04/12/1961 al 11/06/1965
Socio del “Circolo della P.A.N.” dal 1999
nato a Spilamberto (MO) il 10.6.1933 deceduto il 26 luglio 2023

da Circolo della PAN, n° 16, 1 ottobre 2023, pp. 23 – 25

Si è spento in questi giorni a Roma il generale di squadra aerea Rolando Goldoni , nato a Spilamberto nel 1943. Non un semplice alto ufficiale dell’arma azzurra, ma un uomo che ha legato per sempre la sua vita a uno dei simboli del nostro Paese: le Frecce Tricolori.

Correva l’anno 1961 quando la forza armata decise di trasformare le formazioni provvisorie dei singoli reparti in un gruppo di volo stabile, in grado di esibirsi regolarmente alle manifestazioni. Tra i fondatori di quella che diventerà una delle nostre eccellenze c’era proprio l’allora capitano Goldoni.

Ricordiamo alcuni eventi dove è stato uno stimato protagonista.

• Il 5 settembre 1962 su Rivolto per la visita del “Corso Vulcano” dell’Accademia Aeronautica, Squarcina “rompeva il ghiaccio”… l’esibizione acrobatica si sviluppava con 6 F 86E poi però “in finale” faceva entrare nella formazione altri 3 velivoli per il “diamante” di 9 F 86E; Pisano effettuava una serie di passaggi e rientri con “virate sfogate” e “loopings”; ecco la “memorabile” formazione: Pisano (leader); Cumin (1° gregario sinistro); Anticoli (1° gregario destro); Ferrazzutti (2° gregario sinistro); Turra (2° gregario destro); Panario (1° fanalino); Goldoni (3° gregario sinistro); Linguini (3° gregario destro); Colucci (2° fanalino).
Poi, però, la stagione continuava ancora con 6 F 86E.

• Il 30 aprile 1963 a Rivolto la presentazione ufficiale del programma acrobatico di “ 9 “ al Comandante la 1^ Regione Aerea Gen.A. Giacchino, accompagnato, tra gli altri, dal Magg. Pil. G.B. Ceoletta. La disposizione dei Piloti nella formazione: Cumin (leader); Giardini (1° gregario sinistro); Linguini (1° gregario destro); Ferrazzutti (2° gregario sinistro); Colucci (2° gregario destro); Turra (1° fanalino); Goldoni (3° gregario sinistro); Anticoli (3° gregario sinistro); Liverani (2° fanalino).

• 16 giugno 1963 – La P.A.N. partecipa al Salone dell’Aeronautica e dello Spazio di Parigi sull’Aeroporto di Le Bourget. Le “Frecce Tricolori” ebbero l’onore di chiudere il Salone grazie alla “compiacenza” del Capo di Stato Maggiore de l’Armée de l’Air verso il Capo di Stato Maggiore dell’A.M.I. – Gen. S.A. A. REMONDINO, presente all’evento.
La formazione decollò alle 18:10 e fu uno spettacolo!
Questa era la disposizione dei piloti:

Cumin
Giardini – Linguini
Ferrazzutti – Turra – Anticoli
Goldoni – Barbini
Liverani

SQUARCINA ed i “suoi” Piloti furono complimentati da un “commosso” Gen. REMONDINO.

Un giorno Squarcina chiamò lui e altri due anziani per andare a provare il “piccolo Sabre”: il G91, per verificare che potesse sostituire il Sabre F.86E. Il suo sì diede vita alla formazione a 9 delle Frecce Tricolori sui G.91 PAN..

Da Generale di Divisione fondò la Divisione Aerea Studi Ricerche e Sperimentazioni “DASRS”.

Dopo il secondo conflitto mondiale, dalle ceneri di quella Direzione, sono nati vari Enti e Centri che sono stati riuniti nel 1986 presso l’Aeroporto di Pratica di Mare, dapprima nella Divisione Aerea Studi Ricerche e Sperimentazioni, divenuta poi Centro Sperimentale di Volo il 1° marzo 1999.

L’araldica del Centro Sperimentale di Volo eredita i tratti fondamentali del “vecchio” distintivo della Divisione Aerea Studi Ricerche e Sperimentazioni. Sullo stemma del Centro, nato nel lontano 1999, è raffigurato Icaro, considerato il primo sperimentatore, nel momento in cui sta per spiccare il volo su uno sfondo azzurro.

La storia del distintivo è legata alla mitologia greca e alla figura di Icaro, figlio di Naucrate, schiava di Minosse, e di Dedalo, abile fabbro che progettò il labirinto nel quale il re di Creta aveva rinchiuso il terribile Minotauro. Il mostro venne ucciso da Teseo con l’aiuto della figlia di Minosse, Arianna, innamorata dell’eroe. Il re di Creta accusò Dedalo di aver aiutato Teseo nella sua impresa e lo mise in prigione con il figlio Icaro, il quale fuggì volando con le ali che il padre gli aveva costruito con delle penne attaccate al suo corpo con la cera. Malgrado gli avvertimenti di Dedalo di non volare troppo alto, Icaro si fece prendere dall’entusiasmo del volo e si avvicinò troppo al Sole, facendo sciogliere la cera e precipitando nel mare.

Una nota biografica di Enrico Musard circa questo stemma: «Era dicembre 1985 ed anche io, come membro della Calotta, collaboravo alla definizione di quello che sarebbe divenuto simbolo della DASRS, poi CSV. La ditta  incaricata aveva inviato il bozzetto finale con la figura di Icaro, pronto per essere riprodotto sui crest e sui distintivi da giacca. Eravamo nell’ufficio del Gen. D.A. Rolando Goldoni, primo Comandante della DASRS, e stavamo commentando il bozzetto, sulla posizione delle ali e delle gambe. Ad un certo punto la Segretaria del Generale, con fare ironico, ci disse che lì venivano rappresentati con scarsi attributi maschili e non era un bel vedere!!! (in effetti con le gambe distese, si vedeva una zona completamente liscia). Subito il Generale, piccato sull’onore masculino, chiamò l’Ufficiale addetto e gli ordinò di scrivere subito alla ditta per chiedere l’immediata correzione del bozzetto grafico prima della produzione dei distintivi, inserendo gli attributi maschili “nelle giuste forme e dimensioni adeguate”.  Così avvenne e quello che vediamo fu il lavoro finale.»

Ed ancora un ricordo di Antonio Magnotta: “Ricordo ancora le nottate per preparare il briefing di presentazione della DASRS. Il Generale Goldoni era un perfezionista. L’ultima preparata erano le quattro del mattino dopo la prova, una virgola era stata omessa per mia disattenzione. Alle 9 eravamo pronti.”

Quale Generale di Squadra Aerea ha assunto il Comando della 3^ Regione Aerea di Bari ed infine Comandante Logistico dell’Aeronautica Militare.

A Spilamberto, suo paese natale, era molto legato, andava spesso in visita ai parenti, in particolare ai cugini Biavardi con cui aveva un legame strettissimo. Era uno dei più grandi piloti della nostra storia recente, ma amava definirsi “il più grande pescatore del triveneto”, ricordando i lunghi anni in quella zona dove praticava il suo hobby preferito che ha continuato, una volta in congedo, a Lampedusa.

NOTA: mercoledì 28 luglio giorno in cui Rolando ha spiccato il suo ultimo volo, le “Frecce Tricolori” si sono esibite nella “sua” Lampedusa, quasi a salutarlo in una perfetta armonica sincronizzazione.

2 commenti

  1. Salve! Credo che riguardo l’età del Generale Goldoni,il resto del carlino abbia riportato una grossa inesattezza. I conti non tornano,sono certo che si siano sbagliati di 10 anni. Credo proprio che il Generale fosse del 1933 e di anni ne avesse 90 in quanto brevettato nel 1954. Impossibile brevettarsi a 11 anni e arrivare alle Frecce a 18.
    Sempre affidabili questi pennivendoli….
    Saluti.
    Diego Z.

    • Buongiorno Diego, è l’unico articolo che ho trovato su di lui che lo ricordasse… Per quello scritto di mio pugno, mi sono basato sulle cose che riporto nel blog. Ben vengano le notazioni come le sue

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