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Nel cielo del Friuli tornano gli eredi delle « Pattuglia folle »

Agli ordini del magg. Squarcina, che già comandò i « Diavoli rossi », si formeranno i migliori piloti che rappresenteranno l'Italia nelle competizioni internazionali - L'arrivo da Grosseto dei primi sei « F 86 E SABRE » - Il saluto alla terra friulana con un meraviglioso « looping »

da Gazzetta del Veneto, 4 marzo 1961

UDINE, 4
Con un magnifico «imperiale» e con un «looping centrale» disegnato nel cielo con la perfezione di un cesellatore, la Pattuglia acrobatica nazionale ha presentato il suo biglietto da visita ín terra friulana…

Cosa rappresenta questa Pattuglia di super-assi del cielo? La stessa definizione comprende programmi e finalità. Rappresenta uno speciale reparto dell’aviazione, cui viene affidato il compito di poter gareggiare con le altre pattuglie del genere, nel mondo occidentale, nell’alta acrobazia, aerea. In questo reparto, comandato dal famoso rnaggiore Squarcina, il capo dei «Diavoi rossi»„ i giovani piloti perfezionano il loro addestramento speciale per poi passare alle Aerobrigate con  qualifica – così per dire – dì levrieri del cielo. Prima le singole Aerobrigate avevano una propria pattuglia acrobatica: da ora, invece, si è costituita, proprio con l’arrivo alla base di Rivolto, la Pattuglia acrobatica nazionale, in altri termini, la vera «nazionale» dell’acrobazia aerea italiana. Lo avvenimento costituisce un ideale ponte di ricongiungimento alle passate, ma mai dimenticate glorie di Campoformido, il cui nome era legato indissolubilmente al famoso eufemismo: il nido degli aquilotti.

Gli uomini del magg. Squarcina ci riportano, quindi, sul cammino percorso da tanti «cavalieri dell’azzurro» usciti da una scuola che non conosceva battute d’arresto dinanzi a nessun ostacolo, che mandava per il cielo uomini i quali dell’aeroplano facevano uno strumento di virtuosismo e di ardimento, meravigliando il mondo intero. Uomini che, oggi, in buon numero, ci guardano dall’Alto, dal loro cielo che sta molto, ma molto più in su: il cielo degli Eroi

Parlando degli acrobati di Campoformido, non si può non fare rettorica, anche se è nel costume dell’Aviazione la

[ articolo tagliato, ndr ]

del reparto, il sottoten. Bruno vianello.

La costituzione di questo reparto è avvenuta senza bisogno di eccessive formalità esteriori: un magnifico «looping», tirato nel cielo come un grosso respiro di macchine che divorano lo spazio è stata la firma ufficiale di sei ardimentosi piloti, che affineranno nei cieli le loro già notevoli doti di aviatori, e che rappresenteranno l’Italia nelle più classiche prove d’acrobazia.

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