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Per la prima volta dall'arrivo a Rivolto gli «F 86 E» si sono esibiti avvicinandosi alla città

da Messaggero Veneto, 13 marzo 1961

Spettacolo senza eguali ieri mattina sul cielo della periferia. Superbi e sicuri, nel cielo tersissimo di questa precoce e graditissima primavera, sfrecciavano i magnifici «F 86 E Sabre» compiendo ardite evoluzioni.

Abbiamo già parlato, qualche tempo fa, che sono giunti in terra friulana i componenti della pattuglia acrobatica nazionale. I migliori piloti italiani sono dal primo marzo presso la Base di Rivolto dove si e costituita quella «Pattuglia» che vuoi seguire le orme della «Squadriglia folle» di Campoformido. Chissà quante volte li vedremo sfrecciare a velocità sconcertante ed alzarsi verso le nubi.

Ieri mattina, quattro aerei si sono «sbizzarriti» nel nostro cielo. Non c’è stato alcuno che per un attimo non abbia smesso il lavoro per affacciarsi a guardare ed ammirare. Anche le massaie hanno dimenticato per un istante le loro faccende e si sono fatte sull’uscio.

Gli «F 86 E Sabre» si presentavano improvvisi davanti agli occhi: il rumore dei turbogetti giungeva dopo. E questo ritardo del suono faceva pensare proprio che fossero uccelli d’acciaio che si librassero nell’aria. Si «inerpicavano» nel vuoto con i musi luccicanti; sembravano scomparire oltre […] meta seducente; parevano prolettati verso qualcosa di […] rioso. Poi. invece, si ro[…]ano disegnando una ca- […] un fiore. Parevano guidati da una mano invisibile che li tenesse uniti per poi dividerli improvvisamente, ognuno verso un punto cardinale. Salivano uno ad uno lasciando dietro di sè la caratteristica scia bianca che per qualche attimo disegnava nel cielo – quasi a sottolineare il valore e l’arditezza dei piloti – le impennate, gli avvitamenti e i giri della morte. Con il fiato sospeso uomini e donne osservavano questi oggetti lucenti che nell’immensità del cielo sembravano piccoli steli in balia dell’infinito.

Gli aerei hanno decollato verso le 9 dada pista di Rivolto e per oltre mezz’ora hanno volteggiato nel cielo. Hanno compiuto acrobazie impressionanti: imperiali a novanta gradi, ardite impennate, picchiate e figure varie dando vita a un autentico spettacolo. Poi i reattori sono rientrati alla Base e nell’azzurro non sono rimaste che le «code» bianche, a poco a poco sfaldatesi.

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