(Ultimo aggiornamento: 29 Aprile 2019)

La pattuglia dell'Aeronautica realizza a 400 km/h un eccezionale reportage, gli scatti in anteprima

di Rinaldo Frignani
Corriere della Sera – 23 settembre 2009

Il Colosseo, l’Altare della Patria, il Quirinale. E poi, dopo la virata larga, il Circo Massimo, il Tevere, Monte Mario. Infine, prima di fare ritorno in formazione alla base di Pratica di Mare, anche un passaggio sull’Eur. A cinquecento metri di quota, a quattrocento chilometri all’ora. A terra i romani con il naso all’insù, in aria un’emozione unica. Così la racconta il maggiore Bruno Cavezzana, comandante del 50° Gruppo della 46° brigata aerea dell’Aeronautica militare, di stanza a Pisa, che giorni fa ha guidato le Frecce tricolori in una serie di sorvoli della Capitale. Un’operazione «fotografica» per il prossimo calendario dell’Arma aerea, del quale mostriamo, in anteprima, alcune immagini.

IMPRESA NON SEMPLICE – Ai comandi del suo C-130j, ultimo modello della fortunata serie di velivoli da trasporto famosi in tutto il mondo, il maggiore Cavezzana, 39 anni, ha dettato i tempi alla pattuglia acrobatica nazionale. «Un’impresa non semplice – spiega l’ufficiale – anche perché, per le esigenze di riprese video e fotografiche, le Frecce non potevano stare né troppo vicine né troppo lontane dal mio aereo. Nel briefing abbiamo fissato una distanza di 100 metri».
Alle difficoltà di individuare a terra dei punti specifici, si sono aggiunti la pioggia e le nuvole. «Se fossimo stati su un elicottero probabilmente avremmo potuto manovrare con più facilità – continua Cavezzana – ma con un C-130 bisogna essere molto precisi nelle virate, i comandi vanno utilizzati dolcemente. Eravamo in tanti: 11 Frecce in formazione e io alla testa della squadriglia, come fossi la 12° Freccia. Per me un onore e un grande riconoscimento professionale».

TROVARE IL QUIRINALE – E così per un paio d’ore, il maggiore Cavezzana, sigla radio «Vega», come lo stemma del 50° Gruppo, ha coordinato i movimenti della Pan, sigla radio «Pony». «Individuare il Colosseo non è certo difficile, ma usare come punto di riferimento un palazzo specifico in mezzo a tutti quelli che si vedono a quella velocità è tutt’altra cosa – aggiunge ancora il maggiore – perfino il Quirinale, visto dalla parte opposta alla torretta, sembra un altro edificio».
Virate a destra, a sinistra, volo livellato. Al segnale del leader le Frecce si sono mosse all’unisono, strette in formazione, come sempre. «E’ importante far sapere ai cittadini – conclude Cavezzana – che ogni nostra operazione viene svolta nel massimo della sicurezza. I contatti radio fra me e la pattuglia, e fra me e il controllo aereo su Roma, sono stati continui. E’ questa la chiave del successo di un lavoro che ci dà sempre enormi soddisfazioni».

Le Frecce Tricolori sull’Eur durante le riprese video e fotografiche (foto AM)

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