(Ultimo aggiornamento: )

da Corriere della sera, 22 maggio 1981, p. 2

GORIZIA — Un ex pilota della pattuglia acrobatica delI Aeronautica militare, Nunzio Ruggiero, 29 anni, da Codropo (Udine), è precipitato ieri con un piccolo biplano nelle campagne attorno a Ronchi dei Legionari ed è morto. Congedatosi dalle «Frecce Tricolori», aveva continuato l’attività come civile dedicandosi all’acrobazia aerea.

Foto tratte dal sito del figlio di Nunzio Ruggiero, Paolo, che mi riporta che il padre aveva 33 anni e non 29 come l’articolo, qui riportato, riferisce.

Gorizia: aereo precipita
Muore un'ex «Freccia»

Tragico incidente di volo nel cielo dell'Isontino

di Massimo Vosca
da Il Piccolo, 22 maggio 1981, p. 16

GORIZIA — La famiglia delle «Frecce tricolori», la gloriosa Pattuglia acrobatica nazionale, ha perso un altro dei suoi anche se ormai ex: il capitano Nunzio Ruggero, di 33 anni, che ieri mattina, poco dopo le 11, è precipitato con un biplano da acrobazia di fabbricazione americana, in un vigneto della campagna di Mariano del Friuli, a qualche centinaio di metri dall’abitato e dalla statale Trieste-Udine.

Secondo le testimonianze di alcune persone e di un gruppo di militari dell’esercito, che da una ventina di minuti stavano seguendo le evoluzioni del piccolo velivolo a elica, dopo una serie di figure di alta acrobazia, l’aereo improvvisamente é piombato al suolo, incendiandosi.

I primi soccorritori si sono trovati di fronte ad una scena raccapricciante: il corpo di Nunzio Ruggero, ancora vincolato al seggiolino, era completamente carbonizzato. Del biplano non restavano altro che alcune parti annerite del motore e delle ali.

Una fine atroce, sulle cui cause una commissione sta indagando e per ora non si pronuncia nemmeno a livello di ipotesi.

La lunga esperienza di volo acquisita da Nunzio Ruggero in sei anni (dal 1973 al 1979) di permanenza tra i «big» del volo acrobatico nazionale e mondiale comunque dovrebbe far escludere l’errore umano.

Con le «Frecce trIcolori». aveva pilotato per oltre 3.500 ore i famosi G 91 e nella formazione che aveva solcato tutti i cieli del mondo ricopriva il ruolo di «gregario di destra».

Nel 1979 Nunzio Ruggero aveva lasciato la compagnia dei più bravi piloti della nostra aviazione militare e si era dedicato al servizio civile. Da poco era entrato, assie-me all’amico fraterno e anche lui ex «Frecce tricolori», capitano Vincenzo Soddu, in un team, sponsorizzato dalla Alpilat, che, dopo un periodo di addestramento sui biplani da acrobazia americani (erano nuovi di zecca), avrebbe dovuto esibirsi in tutti i cieli d’Italia e d’Europa. I piloti da circa due mesi si stavano addestrando e la loro base provvisoria era l’aeroporto di Ronchi del Legionari, da dove, ieri mattina verso le 10, era decollato il velivolo precipitato a Mariano.

Il capitano Ruggero, che abitava a Codroipo, lascia la moglie Maddalena di 33 anni, e i figli Paolo di 7 anni e Marco di appena un anno e mezzo.

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