Ultimo aggiornamento: 4 Agosto 2021

Inaugurazione all'insegna delle Frecce tricolori

da In Fiera, Periodico della Fiera di Milano, 5 aprile 1987, p. 2 [ fonte ]

In ritardo rispetto al protocollo ufficiale e alla tradizione della Fiera, causa il maltempo e le difficoltà di atterraggio dell’aereo, il ministro dell’Industria, Valerio Zanone, si è presentato al cancello di Porta Giulio Cesare alle 10.28.

Ad accoglierlo dopo un viaggio avventuroso (chiusura, prima dello scalo di Linate, poi di quello di Malpensa, dove il vettore ministeriale era stato di-rottato, e infine atterraggio a Linate che nel frattempo era stato riaperto) c’erano le massime autorità militari.

Il comandante del presidio generale Fortunato Pietro Muraro è stato il primo a stringergli la mano. Un minuto di sosta e Zanone, sulle note della Marcia d’ordinanza della banda della Marina militare, ha passato in rassegna il picchetto d’onore: 150 uomini in armi fra carabinieri, marinai, aviatori, artiglieri, guardie di finanza e cadetti dell’accademia di polizia. Ha presentato la forza il capitano del 3° battaglione carabinieri Alessandro Ruffino.

Quindi la stretta di mano con Mario Boselli, presidente dell’Ente Fiera, e Gino Colombo, segretario generale. Un cordialissimo «buongiorno» e il ministro, accompagnato dal prefetto di Milano Enzo Vicari, è salito sull’auto che lo ha portato al padiglione Cisi, dove lo aspettavano le autorità civili e gli invitati per i saluti e il discorso ufficiale.

In quel momento, la bandiera non era ancora stata issata sul pennone: penzolava in basso a fianco di due sta-tuari carabinieri in grand’uniforme. Ma alle 11.15 – anche qui con un quarto d’ora di ritardo rispetto alla tradizione – il fischio della sirena e l’alzabandiera aprivano ufficialmente la Grande Fiera d’Aprile. Pochi istanti prima gli altoparlanti avevano diffuso gli applausi seguiti al discorso inaugurale del ministro Valerio Zanone.

Alle 12.15 toccava alla pattuglia acrobatica dell’Aeronautica salutare l’avvio della Grande Fiera: nove aerei disegnavano in verde, bianco e rosso la freccia del tricolore.

Foto 1 – 2 da Fiera Milano, Panorama di un anno – Foto 3 da In Fiera, 5 aprile 1987, n° 2 [ fonte ]

Nove supermen sorvolano oggi la Fiera. E altri si lanceranno dal cielo centrando un cerchio di appena 10 metri di diametro

da In Fiera, Periodico della Fiera di Milano, 12 aprile 1987, p. 2 [ fonte ]

A terra sembrano uomini normalissimi, ma in cielo diventano supermen. Sono i dieci piloti che compongono la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica militare, le famose Frecce tricolori. Oggi, domenica, nove dei dieci supermen sfrecciano sui padiglioni della Fiera per salutare l’ammainabandiera che ne dichiarerà chiusa la sessantacinquesima edizione. Saranno le 19.10 precise.

Ancora una volta li vedremo lassù, tireremo il fiato e ci chiederemo come si fa a diventare così coraggiosi e abili. Già, come si fa?

I dieci lavorano e vivono all’aeroporto di Udine Rivolto. Chi entra a far parte del 313° Gruppo, quello della pattuglia acrobatica, ha alle spalle almeno mille ore di volo. Se chiedete qual è il loro segreto, vi risponderanno: «Un misto di passione, autocontrollo e ad-destramento.» Le Frecce studiano prima teoricamente le figure, si alzano in volo almeno due volte al giorno e poi si chiudono in una stanza per capire, davanti a una lavagna, che cosa c’è da cambiare o da migliorare.

I loro Macchi MB 339 sono velivoli d’appoggio tattico, considerati dagli esperti tra i più docili e maneggevoli, sono gli stessi aerei che gli argentini hanno usato nella guerra delle Falkland-Malvine.

Gli statunitensi Thunderbirds (Uccelli di tuono) e i britannici Reed Arrows (Frecce rosse), colleghi delle «Tricolori» hanno parole d’ammirazione per i piloti italiani. La loro fama è cresciuta dopo le trionfali esibizioni dell’estate scorsa in USA. In particolare gli americani si sono entusiasmati per la «bomba» uno dei passaggi più difficili: le Frecce sono a bassissima quota, salgono in verticale, si aprono, fanno il giro della morte e, a questo punto, si incrociano dando vita all’immagine del «fungo» dopo lo scoppio di una bomba. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Il tutto, infatti, avviene a 700 chilometri l’ora, con una distanza di un metro tra un’ala e l’altra.

Durante i volteggi i supermen si parlano via radio in continuazione. Ci sono due capi pattuglia: uno in volo, che sta alla testa della squadriglia, e uno a terra, che ha il compito di registrare errori per il profano impercettibili e comunicare le correzioni: «Va bene, così»; «Più vicini, più vicini…».

C’è una leggenda nella leggenda. Lo chiamano «il solista» il decimo pilota che non vola con gli altri nove della pattuglia e dà spettacolo da solo per riempire gli spazi vuoti e lasciare il tempo ai colleghi di ricongiungersi. «Il solista» che ha strappato gli applausi delle folle statunitensi è Giovanbattista Molinaro. «È meraviglioso: tutto ciò che fa viene compiuto al minimo della velocità, continuamente al limite della controllabilità, con il rischio dì impattare: un movimento in più o in meno, una pressione della cloche solo un attimo più forte e sarebbe il disastro,» dice sospirando Emilio Rossi, 25 anni, di Caserta pilota da 7 anni e navigatore del Tornado, il caccia bombardiere che ha suscitato la curiosità, e la meraviglia dei visitatori della Fiera di Milano. «Le Frecce sono per noi come la squadra del cuore, si fa sempre il tifo per loro e il solista è come il centravanti che ogni volta vince la classifica dei capocannonieri.» Se lo dice il pilota di un Tornado…

Ma oggi, in quest’ultima giornata di Fiera, le Frecce non saranno le uniche a dare spettacolo perché saranno di scena anche gli acrobati del cielo, i paracadutisti. Le loro evoluzioni avranno inizio alle 11 e chi si troverà presso il padiglione 14 (porta Dogana), quello delle Forze armate, potrà ammirare la perizia e la professionalità di questi giovani che in pochissimo spazio a disposizione, tra ingombranti gru e palloni aerostatici sospesi, atterreranno in un cerchio di appena 10 metri di diametro.

I lanci di precisione verranno effettuati, nell’ordine, dai paracadutisti della Scuola militare di paracadutismo di Pisa, da quelli del Centro sportivo dei carabinieri, dagli «incursori» della Marina militare e dai «Falchi blu» dell’Aeronautica. Lo spettacolo durerà fino alle 13 e avrà un’eguale appendice per gli sportivi in attesa di assistere all’incontro di calcio Milan-Torino, allo stadio Meazza di San Siro.

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