Ultimo aggiornamento: 1 Luglio 2020
da Renato Rocchi, La meravigliosa avventura – La storia del volo acrobatico, vol 3°, 1990, pp. 52 – 53
Pochi giorni di tempo per rimettere in piedi il programma di “9”, perché domenica 21 le “Frecce Tricolori” dovevano partecipare a Lyon-Bron all'”air-meeting” organizzato dall’Aero Club du Rhône.
Nel trasferimento di sabato da Rivolto a Lyon in 2 sezioni di 6+5, a Ferrazzutti (prima sezione) scoppiava il tettuccio a 30.000 piedi di quota. Dopo l’attimo di disorientamento, il pilota friulano controllava con tutta tranquillità il velivolo, iniziando una lenta discesa e, con in ala Anticoli e Orlandi, andavano ad atterrare “in emergenza” a Cameri, Reparto con in linea il SABRE.
Il tempo di cambiare il tettuccio, di relazionare l’incidente, di bere un caffè, per riprendere il volo per Lyon-Bron.
Anche domenica giornata calda, afosa, bruciata dal sole.
Serpeggiava un po’ di nervosismo nel “clan” della P.A.N., nervosismo dovuto a quel tettuccio scoppiato in volo, a qualche noia meccanica accusata da due velivoli, ad una sistemazione logistica improvvisata dovuta al mancato interessamento dell’Addetto a Parigi e, non ultimo, il caldo reso ancor più insopportabile dal riverbero del cemento.
Ho vissuto momento per momento quella giornata. Anche con il caldo soffocante, 50.000 persone erano presenti all’aeroporto civile di Lyon.
Uno “show” organizzato con mano da professionisti. Oltre al supporto de l’Armée de l’Air – presente con i suoi prototipi, già presentati a le Bourget – si rivedeva una cara e vecchia conoscenza: Reine Lacour, in arte “Pompom” – già campionessa di Francia e del Mondo di volo acrobatico individuale – categoria donne. Volava con uno “Stampe” e sbarcava il lunario girando l’Europa con il suo velivolo, con a disposizione un ottimo “display” acrobatico, con i titoli acquisiti da donna-pilota e con il “mécanicien” che le teneva efficiente il biplano e, quando era necessario, le faceva da manager.
Cinque le pattuglie acrobatiche inserite nel programma:
• i “Diables Rougcs” – Belgio – con 4 Hunters
• i “Red Pélicans” – Gran Bretagna – con 6 Jet Provost
• la “Patrouille de l’École de l’Air” – Francia – con 4 Fouga Magister
• la “Patrouille de France” – Francia – con 4 Mystère IV A
• le “Frecce Tricolori” – Italia – con 9 F.86E – SABRE
Una presentazione in “9” di alta classe, di stile, seguita a fiato mozzato dal pubblico.
Il successo del consenso andava alla P.A.N.
La disposizione dei piloti nella formazione:
Cumin
Giardini – Linguini
Ferrazzutti – Anticoli
Turra
Goldoni – Barbini
Liverani
Nello stesso giorno – nella manifestazione di Torino-Caselle – il M.llo Pisano, in un passaggio rovescio con il suo G.59, nella “rimessa” andava ad urtare con l’estremità alare un’autovettur, investendo una ragazza, che, seduta sul tetto della macchina, seguiva le evoluzioni.
Un triste bilancio: la ragazza morta, il pilota inclume, un velivolo F.U. (fuori uso) e dieci macchine del parcheggio distrutte.
Lyon-Bron era l’ultima internazionale in calendario.
La penalizzazione sancita bisogna rispettarla.
E Squarcina si trovava una panchina lunga, con tre piloti di lusso di riserva.
Per il 1963 addio al programma di “9”.
E che poteva valere i mugugni, i rimbrotti, i lamenti della gente in Pattuglia per l’assurda decisione… tanto valeva sempre la norma “ubi maior…”.
La P.A.N. era ancora ridimensionata a “6”.