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Dopo la ferita di Ramstein, la vicinanza della gente alla P.A.N. prende corpo nella fondazione dei Clubs "Frecce Tricolori"

da “Frecce Tricolori – La storia” di Gianfranco da Forno, Battivelli ed., 2009, p. 69

[…] Quello che ci aveva colpiti maggiormente fu un atteggiamento generalizzato. quasi “politico” di contrasto con la missione del Reparto. Era lo stesso atteggiamento dei pacifisti tedeschi che, interpretando a loro modo il sentimento popolare, soprattutto in occasioni di incidenti con vittime, chiedevano a gran voce, anche agevolati dalla opposizione politica al Governo, che tutte le missioni militari dei velivoli della NATO. fossero sospese. ln italia, anche con malcelate spinte “interne”, si chiedeva lo scioglimento del Reparto. Per nostra fortuna, come gia detto, della Difesa e dell’Aeronautica avevano idee diverse e contribuirono a smorzare queste spinte. L’opinione pubblica era favorevole al mantenimento delle Frecce Tricolori, considerate da sempre un fiore all’occhiello dell’ltalia. Tante erano le pressioni a mantenere il reparto, soprattutto dai numerosissimi fans, che nel mese di dicembre, in un ristorante di Pieve di Soligo, dal nome emblematico “Alla colomba” prese corpo l’idea di costituire dei “Club Frecce Tricolori” allo scopo di promuovere la passione per il volo, prendendo come riferimento la P.A.N., e, più genericamente. l’Aeronautica Militare.
E fu cosi che nel 1989 nacque il 1° Club “FrecceTricolori” a Pieve di Soligo. Si trattava in verità di un gruppo di sinceri capeggiati da Giannino Michieli, Renato Gumier e il grande Valentino Bolla. che avevano anche assistito all”incidente di Ramstein e che volevano in tutti i modi dimostrare il loro affetto alla P.A.N., creando quello che sarà il primo di una serie di clubs che nasceranno spontaneamentein ltalia e nel mondo a partire dal 1990, per arrivare
ai 120 del 2009, sparsi in tutta Italia e all’estero, dagli Emirati Arabi all’Australia […].

dal sito del Primo Frecce Tricolori Club – Pieve di Soligo (TV)

“[…] La nascita del Club, a Pieve di Soligo, è coincisa con un momento importante nella vita della P.A.N. e mio personale. La tragedia di Ramstein, l’enorme vuoto creato nella compagine dei piloti e amici, e il contemporaneo incarico di iniziare un nuovo ciclo quale leader, mi riportano alla mente un turbinio di ricordi, tragici e bellissimi, ma tutti di una intensita’ tale da restare per sempre nella mia memoria.
È proprio dopo il tragico incidente che alcuni amici appassionati diedero il via a questa iniziativa, che ricevette subito il gradimento e pieno appoggio di tutti gli uomini del Reparto. Tra i tanti un commosso ricordo va all’amico Paolo Scoponi che, appena giunto alla P.A.N., si dedico’ all’idea con entusiasmo cercando, con ostinazione, di ricostruire un clima di serenita’ intorno a degli uomini provati, ma allo stesso tempo decisi a far rinascere il Reparto.
A tutti i club, e in particolare a Pieve, vada il merito di aver contribuito a ridare fiducia a tutto l’equipaggio P.A.N. che in quella dolorosa circostanza aveva anche dovuto subire il peso di attacchi strumentali, indirizzati alla chiusura definitiva della nostra Pattuglia. Ma gli amici sono stati lì a ricordarci che la “gente” era con noi e che sentiva ancora il bisogno di veder sfrecciare il Tricolore piu’ grande e piu’ lungo al mondo. […]”

Col. Pil. Alberto Moretti Com.te P.A.N. 1990-1992

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