Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre 2024

da Renato Rocchi, La meravigliosa avventura – Storia del volo acrobatico, vol. 3, Aviani editore, p. 303

■ 30 luglio – air base USAF Ramstein – W. G.
• “Nato Day”
• organizzazione: Comando U.S.A.F.E.

• spettatori 500.000 persone. Una marea di gente in una giornata con il cielo sereno e con il caldo di fine luglio

• sempre più un “display” di alto livello internazionale, con una “mostra statica” di ben 100 velivoli in esposizione

• velivoli jet in presentazione

: F 4 Phantom – F 111 – F14 e F15 “Eagle” dell’U.S.A.F.E.

: Mirage F1 de l’Armée de l’Air

: Jaguar e Harrier della R.A.F.

e ben cinque “teams” acrobatici

: “Karo As” – Austria – con 4 SAAB 105
la disposizione dei piloti nella formazione

Haas
Müller – Szolar
Thalhammer

: “Swallows” – Belgio – con 2 SF 260M
i piloti:

Delacuvellerie
Elleboudt

: Red Arrows” -Gran Bretagna
con 7+2 GNAT
la disposizione dei piloti nella formazione:

Hoare
Stoner – Carvell
Grose – Phillips
Curley
Thomas
Scott (solo) – Johnson (solo)

: Patrouille de France” – Francia – con 7+2 Fouga Magister
la disposizione dei piloti nella formazione:

Amberg
Homo – Inge
Fauque – Marche
Neycensas
Claudel
Krine (solo) – Davidian (solo)

: “Frecce Tricolori” – Italia –
con il programma “Alto di 9+1 G.91”
la disposizione dei piloti nella formazione:

Gallus
Gaddoni – Liva
Purpura – Ruggiero
Montanari
Petri – Valori
Bernardis
Boscolo (solo)

senz’altro il “team” più applaudito dal pubblico, osannato dagli italiani presenti, messo di proposito dagli organizzatori in chiusura di unagiornata esaltante.

Foto 2 e 3 dal libro di Rocchi

Un aneddotto da Giuseppe Liva

conversione testo dal video dal canale Instagram di Marianna Bonavolonta [ fonte ]

Buongiorno oggi abbiamo già preso il caffè al volo con il comandante Liva e durante la la colazione abbiamo fatto una bellissima chiacchierata si parlava di G-91 e il G-91 precedentemente partiva con la cartuccia esplosiva. Poi è stato cambiato il sistema d’avviamento ad aria compressa e secondo il comandante funziona bene. E allora mi chiedevo l’utilizzo della scopa per far partire il G91 ed è venuta fuori questa rivelazione.

Ad Amendola gestivano cento G91T. E la linea di volo normalmente ce n’erano da trenta a quaranta. Per cui tutte le mattine i nostri specialisti dovevano preparare gli aeroplani presto la mattina per volare.

Allora uno dei problemi che sorgeva la mattina – anche perché il sistema funzionava con corrente continua e, chi conosce la corrente continua, sa che il sistema tende all’ossidazione -, siccome l’accensione della cartuccia era elettrica, [gli specialisti] dovevano aprire il contenitore delle cartucce, pulire con la carta vetrata I contatti e poi a quel punto l’accensione avveniva senza problemi.

Perché la cartuccia lasciava I residui di esplosivo.

La cartuccia per la conseguenza. Tutte le cartucce lasciavano chiaramente il residuo di esplosione. Il gas della cartuccia, quando esplodeva, andava a finire in una turbinetta la quale trascinava il motore per la messa in moto, portava il motore circa il 20%, nel contempo arrivava il carburante e quindi il motore si accendeva.

Succedeva che nel tempo questi residui della cartuccia si accumulavano dove c’era la turbina e lì un sistema a denti di lupo con delle molle a motore era fermo, si chiudeva questa turbinetta, la bloccava e in quel momento quando si sparava la cartuccia faceva girare il motore.

Col tempo, con l’accumularsi dei residui dell’esplosione, succedeva che questi denti non si chiudevano e quindi tu premevi la cartuccia, partiva la cartuccia, ma non metteva in moto il motore.

Allora I bravi vecchi maresciali della linea del G91T cosa si erano inventati? Avevano scoperto che la mattina infilando un manico di scopa nel #### dell’aeroplano andando a toccare col legno le palette della turbina e facendola girare a vuoto così, i denti normalmente si richiudevano sulla turbina di avviamento e quindi quando il pilota andava a premere per la messa in moto si agganciava e partiva.

Io conoscevo questo sistema, lo vedevo fare dai tecnici.

Quando a un certo punto, con gli anni, in pattuglia cominciammo a fare un po’ di “show all’americana” cioè tutti belli arrivavamo davanti gli aeroplani, si faceva il giro dell’aeroplano tutti insieme, si saliva tutti insieme… poi a un certo punto abbiamo detto: “Adesso dobbiamo mettere in moto tutti insieme!”.

Una volta che eravamo a Ramstein, qua non possiamo far figuracce che uno parte e l’altro non parte.

Allora c’era un sergentone americano, uno di quelli che hanno cinquanta strisce sul braccio e gli dico: “Senti, vammi a prendere una scopa”.

Allora lui mi guarda storto e mi disse: “Guarda qui è appena passata la spazzatrice, è tutto pulito”.

“No non ti preoccupare, non devo scopare per terra” dico.

Quando poi è arrivato con la scopa e mi visto che mi facevo dieci aeroplani infilando sulla scopa nel #### facendo girare la turbina, questo m’ha guardato stralunato. Meno stralunato quando noi siamo andati a mettere in moto su ordine di Tony Gallus che detto: “Via!”, abbiam premuto dieci tasti e dieci motori son partiti tutti insieme.

Ed era l’anno?

Settanta settantasette settantotto.

Foto 5 di Manfred Faber – foto 6 di EJ van Koningsveld (link non più attivo)

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