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Le Frecce all'arco di Bacco

da “Un vigneto chiamato Friuli”, anno X, n° 3, maggio – giugno 1992, pag. 18

Non è cosa da tutt’i giorni vedere un pilota di jet ricevere il diploma e le insegne di sommelier. Il fatto è ancora più sorprendente se si tratta dei piloti della P.A.N., l’arcifamosa Pattuglia Acrobatica Nazionale «Frecce Tricolori», gloria e vanto della nostra Italia.

L’idea nacque quest’autunno, sorseggiando un calice di spumante, col comandante delle Frecce, Alberto Moretti, e col capo servizio manutenzione velivoli, ten. col. Carlo Baron.

Dall’idea alla realizzazione son passati pochi mesi. Piero Pittaro ha preso gli accordi di rito col fiduciario del Friuli-Venezia Giulia, Francesco De Ruvo, e il corso è stato realizzato alla Casa del vino a Udine, avendo come relatori sommelier ed enologi di comprovata bravura.

Logicamente, al corso non potevano mancare le signore, ossia le mogli dei piloti, attente, precise studiose, sempre pronte a cogliere in fallo il marito.

Ma, ciò che ha più stupito, è stata la serietà professionale con cui tutti hanno seguito le lezioni, sia teoriche che pratiche. Un primo corso insomma, con tutti i crismi della professio-nalità. Gli esami sono stati piuttosto severi, ancorché vivacizzati da esternazioni di cultura enoica alla… Carlo Baron o all’estro bacchico di Piergiorgio Accorsi.

Tutti promossi, s’intende, ma non per la generosità degli esaminatori, bensì per la serietà professionale, paragonabile solo a quella del volo, dei novelli enopiloti. Eccellenti degustatori, parchissimi consumatori. Quando si vola non si beve. Quando si è in ferie, beh, allora si può degustare con maggior tranquillità.

Alla Casa del vino, a Udine, la consegna ufficiale dei diplomi, presente l’assessore regionale all’agricoltura Benvenuti, quello provinciale Pelizzo, logicamente il padrone di Casa, Pittaro, e il direttore del corso De Ruvo. Dopo i saluti di Benvenuti, che ha portato anche la stima e l’amicizia del presidente della giunta regionale Turello, dopo gli apprezzamenti di Pelizzo, ha preso la parola il ten, col. Moretti il quale, a nome di tutti i partecipanti, ha ringraziato la Casa del vino per la disponibilità, la Regione per le espressioni di cortesia, l’Associazione sommelier per aver così brillantemente preparato il corso, gli enologi per le preziose lezioni di enologia.

Alla fine il brindisi, in un ideale connubio: Pan & Vin.

Ora sono tutti sommelier. Una volta in più, e a maggior ragione, assieme ai fumi tricolori, alla loro bravura, alla loro serietà professionale, alla loro audacia, porteranno con sé anche i colori del buon vino italiano, ma specialmente friulano.

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