Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre 2021

Barcola col naso all'insù: arrivano le Frecce Tricolori

Il 6 e 7 agosto debutterà «Trieste air show» la manifestazione organizzata dalla Provincia, con ospite d'onore la pattuglia acrobatica nazionale

Ci saranno anche le formazioni di Slovenia e Giordania e reparti di acrobazia aerea

di Francesco Cardella
da Il Piccolo, anno 118, n° 164, 16 luglio 1999, p. 12

Nella base aerea militare di Rivolto, sede della Pattuglia acrobatica nazionale, ha avuto luogo la prima delle conferenze di presentazione legate alla manifestazione del Trieste Air Show, evento organizzato dalla Provincia di Trieste e in programma nel capoluogo il 6 e il 7 di agosto, che porterà in città le celebrate Frecce tricolori. All’incontro hanno preso parte i vertici del comando militare della base e i rappresentanti dell’ente promotore, con l’assessore Fabio Scoccimarro e il vicepresidente, Fulvio Sluga, i quali hanno delineato i punti programmatici della manifestazione.

L’incontro di Rivolto ha soprattutto suggellato il vincolo di collaborazione con le Frecce tricolori. Toccherà quindi al 313.o Gruppo adde-stramento acrobatico nobilitare la prima edizione del Trieste Air Show proponendo, fatto inedito questo per la città, l’intero repertorio della propria gamma di esibizioni.

L’iniziativa; ideata dalla Provincia, ha per una volta potuto contare su una quasi sinergica cooperazione dei vari enti e istituzioni cittadini. Tutti d’accordo quindi nel supporto da conferire al progetto e sull’importanza dei conseguenti risvolti d’immagine, turistica e commerciale, che la manifestazione e la tradizione delle Frecce tricolori riusciranno a convogliare dai cieli dell’intera provincia.

«E nostra intenzione fare dell’Air show una vera classica cittadina — ha sottolineato l’assessore Scoccimarro nella presentazione del progetto —, un appuntamento che possa affiancarsi come importanza alla Bavisela, alla Barcolana, al Trieste sport show, dando modo all’intera città di vivere almeno un grande evento a stagione. Mancava un appuntamento che potesse valorizzare l’elemento aria — ha aggiunto Scoccimarro — e l’Air show colma questo vuoto. La presenza delle Frecce tricolori, autentico orgoglio nazionale, riveste inoltre un significato particolare per una città come Trieste».

Lo spettacolo del Trieste Air Show è incentrato sulle evoluzioni delle Frecce tricolori — di 22 minuti esatti la prova di addestramento potuta ammirare prima della conferenza di Rivolto — ma alla manifestazione hanno già dato l’adesione altri reparti civili e militari di acrobazia aerea specializzati nell’elisoccorso o nelle simulazioni con mezzi d’epoca auto-costruiti.

Presenti anche le pattuglie aeree della Giordania e della Slovenia. Lo spettacolo avrà come palco naturale il tragitto della riviera barcolana, ma altre iniziative interesseranno anche i tratti delle Rive e di piazza Unità. Concerti, mostra celebrative e il coinvolgimento dei negozi faranno da cornice alla due giorni della festa dell’aria.

Radio Punto Zero è l’emittente ufficiale della manifestazione. Si avvarrà della consulenza di tecnici militari dell’aeronautica per commentare in diretta le varie evoluzioni e i mezzi impiegati.

A sinistra la locandina – A destra, Scoccimarro, il comandante delle Frecce, Umberto Rossi, e Sluga.

da supplemento de Il Piccolo, anno 118, n° 183, 7 agosto 1999, p. 2

A coloro che sostengono che oggi, alle soglie del terzo millennio, parlare di Patria non ha più senso, la risposta maggiormente efficace è senza dubbio rappresentata dalla “Pattuglia Acrobatica Nazionale”. Chi meglio delle “Frecce Tricolori”, infatti, sintetizza il comune sentimento di orgoglio per i più significativi valori del nostro Paese?

Da questo punto di vista, a nome dell’intera Amministrazione Provinciale di Trieste, non posso che manifestare ampia soddisfazione per essere riusciti ad allestire il “Trieste Air Show”.

L’impegno, sotto tutti i punti di vista, è stato intenso, ma adesso possiamo ben dirlo: ne è valsa la pena, in quanto Trieste e l’intera area giuliana meritavano di essere protagonisti di un evento il cui significato va ben al di là dei suoi aspetti altamente spettacolari e di grande richiamo turistico.

Soprattutto, non potevamo assolutamente permetterci di sprecare una simile occasione per dimostrare che quando si opera tutti nella medesima direzione, e con l’indispensabile dose di costruttivo entusiasmo, anche quello che fino a poche settimane fa sembrava un semplice “sogno” può trasformarsi in realtà.

Pertanto, mi sia consentito di trasmettere un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno fornito un pressoché insostituibile apporto alla positiva riuscita della manifestazione: dai responsabili delle “Frecce Tricolori” a quelli della “Pattuglia Acrobatica Slovena”, dei “Royal Jordanian Falcons”, dell”‘Aero Club d’Italia”, e dell'”Aero Club Giuliano”, proseguendo con il sostegno economico della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e della Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Trieste, per giungere quindi all’aiuto determinante delle Forze di Polizia, dei dirigenti della Prefettura, di tutti gli Enti interessati e dei tanti Volontari che abbiamo avuto modo di apprezzare durante il nostro cammino organizzativo, unitamente all’opera del Vicepresidente, Fulvio Sluga, dell’Assessore allo Sport, Turismo e Tempo Libero, Fabio Scoccimarro, del personale e dei dirigenti della Provincia di Trieste e della Roberto Danese Organizzazione.

Infine, un convinto plauso pure al Comitato organizzatore di “Senza Confini”, il quale ha gentilmente concesso il logo ufficiale.

Lo spettacolo, quindi, può andare a iniziare: l’ultima estate di questo secolo che volge ormai al tramonto poteva trovare un coronamento più suggestivo del “Trieste Air Show”? Con il sincero augurio che il “sogno” continui, e che imprima in tutti noí la determinazione per affrontare in maniera vincente anche le fondamentali sfide del domani.

Renzo Codarin
Presidente della Provincia dí Trieste

Festa dell'aria, la città assaggia le «Frecce»

La riviera di Barcola palcoscenico d'eccezione dell'«air show» che ieri ha vissuto la spettacolare anteprima delle prove generali

Entusiasmante ingresso della Pan - Un mare di folla ha assistito alle evoluzioni - Viabilità sotto controllo

di Francesco Cardella
da Il Piccolo, anno 118, n° 183, 7 agosto 1999, p. 13

La festa è cominciata. Si è aperto ieri lo scenario del Trieste Air-Show con la giornata riservata alle prove generali di alcuni degli aerei che caratterizzeranno le uscite ufficiali di oggi. Un corposo assaggio che ha piacevolmente imbrigliato in pratica tutto il litorale barcolano e parte dello scenario naturale delle zone di monte Grisa e della Napoleonica. Sintomatica la risposta del pubblico. Incentivata anche dalla necessità di mantenere il più possibile il contatto con il refrigerio, con il mare, la gente ha letteralmente presidiato le aree dei Topolini armandosi, per l’occasione, di binocoli. E l’anticipo di ieri delle varie evoluzioni acrobatiche degli aerei e degli elicotteri ha, in un certo senso, regalato una sorta di acquolina per il vero completo spettacolo che avrà inizio dalle 17 di oggi.

Le prove sono iniziate con il previsto transito, una sorta di passerella, dei mezzi dell’Aereo club di Gorizia: un Piper Pa Seneca bimotore, un Partenavia P66, un Cesna 182 e un Cesna L19. Tutte le operazioni sono state condotte dal Generale Omero Cominato, il direttore ufficiale del Trieste Air Show, nominato espressamente dalla Aeronautica militare.

Poco dopo le 17 è stata la volta dell’unico superstite della Pattuglia della Slovenia, che da quattro elementi è riuscita, tra defezioni e infortuni, a portare a Trieste solo il leader del reparto a bordo di un Pilatus PC7, un monoposto di matrice svizzera.

Poco dopo le 17.20 è toccato alla pattuglia giordana dare un saggio delle sua capacità. E la Royal Jordania Falcons è stata l’autentica sorpresa della giornata di ieri; quattro i velivoli, gli Extra, per dieci minuti di ottime evoluzioni, espressione di un’elevata caratura tecnica al servizio della moderna tecnologia aerea. Insomma i giordani hanno dimostrato ampiamente di avere «il ferro in bocca», tanto per usare un’espressione gergale tipica dell’idioma militare che attesta il valore assoluto. E oggi i Falcons giordani hanno promesso di regalare ancora più spettacolo.

Di grande impatto la simulazione di soccorso operata dall’elicottero militare, un AB 412 CP denominato Koala. Il mezzo dell’aeronautica ha proposto le manovre le-gate alle ricerche in mare sciorinando tutta la destrez-za delle virate, del volo all’indietro e della ricerca «a pettine simulata». Una grande dimostrazione della valenza dei mezzi militari italiani a cura del tenente colonnello Nassuato e del tenente Greggio. Un mezzo, l’AB 412, appartenente alla 651.a squadriglia, quella che più volte ha accompagnato nei suoi viaggi il Pontefice.

Ma l’attesa era tutta rivolta naturalmente alle Frecce Tricolori. Gli unici applausi di ieri sono giunti dopo l’esibizione completa di tutto il repertorio acrobatico. Superba nell’entrata e maestosa nell’intero arco dello spettacolo, la Pattuglia acrobatica ha disegnato nei cieli di Trieste quell’intreccio di suggestioni, auspicate dalla Provincia e dalla «Roberto Danese organizzazione», da regalare all’intera città.

Al di là della parte prettamente scenica il pomeriggio di ieri è stato il banco di prova di tutta la struttura logistica che gravita attorno al Trieste Air Show. Le misure adottate, in chiave di viabilità e sicurezza, non hanno mai scricchiolato. Il traffico nón ha sofferto e per oggi è confermata la chiusura della Costiera, dal tratto Sistiana-Trieste ma a partire dalle 14.30 sino alle 19.30.

Permangono i posteggi urbani di Valmaura, Chiarbola, Porto Franco e quelli di Sistiana Visogliano con la possibilità di accedere al servizio di un bus navetta che giungerà nelle aree della manifestazione.

Viene annullato invece il parcheggio della zona strada 202 di Prosecco (mobili Lanza) mentre resterà attivo – ma senza l’ausilio della navetta – quello dell’impianto Ervatti. Piazzale Kennedy resterà anche quest’oggi presieduto dalle basi dei volontari dell’Ana – diramati anche nelle zone dell’altipiano – .e i banchetti dell’Aism. Ieri erano attive otto unità mobili del 118, oggi i servizi vengono raddoppiati in previsione del certo incentivo di afflusso di spettatori, anche d’oltre confine, per la giornata ufficiale della grande festa dell’aria.

E c’è chi protesta per il fumo

Spettacolare esibizione di ieri pomeriggio delle pattuglie acrobatiche sul lungomare di Barcola. Entusiasmo generale per la prova generale in attesa dello show di oggi. Migliaia di persone incantate con il naso all’insù. Ma ecco i soliti inconten-tabili: «Troppo fumo, abbiamo dovuto chiudere le finestre». Le telefonate di protesta sono fioccate alla nostra redazione. Da gente infastidita dal frastuono degli aerei ma soprattutto dalle classiche «fumate» portate dal vento sulla città. Un disagio di qualche minuto che per molti ha rappresentato un insopportabile fuori programma.

«Siamo una squadra affiatata»

Dietro alle esibizioni della pattuglia acrobatica, giornate di duro lavoro nella base di Rivolto

Briefing al mattino, addestramento in volo e tanto studio

di Pier Paolo Garofalo
da Il Piccolo, anno 118, n° 183, 7 agosto 1999, p. 13

Si alzano in volo tre volte al giorno ma si occupano anche di relazioni pubbliche, organizzano i trasporti per le trasferte ma tengono anche i contatti con gli 83 club sparsi nel mondo. È la vita quotidiana dei piloti delle Frecce tricolori, che inizia alle otto. La giornata si apre con il «briefing», la riunione informativa che vede piloti e ufficiali di supporto impegnati per quasi un’ora a programmare quelle successive.

«S’inizia – spiega il giovane tenente Andrea Saia, portavoce e speaker durante gli show – con la meteorologia, poi ogni giorno a turno un pilota ricorda ai colleghi una procedura d’emergenza. Seguono informazioni su eventuali impegni sociali, la sicurezza-volo, le statistiche: gli argomenti vengono trattati dal solista, dal leader e infine dal comandante del reparto, tenente colonnello Umberto Rossi».

La prima uscita è un volo d’addestramento di tutta la formazione, le successive servono a ottimizzare manovre particolari e la navigazione. Per entrare nella squadriglia, una «freccia» deve avere alle spalle almeno mille ore di volo. Ne uscirà con molte di più: a Rivolto si trascorre in media ogni anno 250 ore ai comandi e così il comandante accumula alla fine anche 3.000 ore. Solo il reparto sperimentale di volo a Pratica di Mare vola così tanto. La permanenza media alle Frecce è di quattro, cinque anni ma il leader della seconda sezione, a esempio, dopo sette anni passa a comandare la Pan, dove così rimane per nove anni.

«Voliamo molto – spiega il comandante Rossi – e il reparto è piccolo, 90 uomini in tutto: è chiaro che i rapporti si saldano in maniera speciale. La gerarchia rimane ma è meno formale; tra noi e con i tecnici l’affiatamento è ottimo».

E non potrebbe essere diversamente, anche perchè controlli e manutenzioni sono continui.

«I check giornalieri, a cura del capovelivolo, – racconta il marescialo Stefano Pandolfo – avvengono prima del primo volo della giornata (richiede 50 minuti), nell’intervolo (30′) e al termine dell’attività (20′). Ogni 150 ore di volo, vi è un intervallo d’ispezione e manutenzione, che eseguiamo noi stessi. Quelli più impegnativi vengono effettuati dalla stessa Aermacchi».

«Per ogni air show – precisa il maggiore Giacomo Zanelli, capo servizio tecnico -nel quale schieriamo 10 mezzi, solo per i controlli impieghiamo 20 uomini per due ore, due ore e mezzo, ma le soddisfazioni non mancano».

Lo conferma il tenente colonnello Maurizio de Rinaldis capoformazione: «E un’attività appagante, sia per il tipo di volo sia per le conoscenze e i rapporti che s’instaurano con molte persone, in tutta Europa e oltre».

In volo la concentrazione è massima. Durante alcune manovre la forza di gravità aumenta o diminuisce, causando scompensi alla circolazione sanguigna bilanciati da particolari esercizi fisici e dalla speciale tuta. Ad esempio il pilota si può sentire schiacciato, con le braccia divenute pesanti anche tre, quattro volte il normale: per chi deve muovere leve e comandi con precisione centimetrica, se non millimetrica, un bel daffare.

«Quando siamo lassù – racconta Rossi – siamo troppo concentrati su volo e comandi per pensare a qualcosa d’altro».

«Noi Frecce – conclude Ettore Papa, comandante delle seconda sezione – siamo l’unica formazione acrobatica a presentare incroci e rincongiungimenti di due sezioni durante lo show: l’intesa deve essere perfetta».

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’attività degli «ambasciatori dell’aria» del made in Italy (dopo l’esibizione a Dubai quel Paese ha acquistato alcuni Aermacchi) non è poi così costosa, facendo le debite proporzioni: un’ora di volo di tutte le 10 Frecce necessaria per un’esibizione di 30′ costa come una sola di un unico ma ben più potente e sofisticato Tornado.

Le «Frecce» incantano la platea dei centomila

Un trionfo per l'«Air show» e per l'esibizione della pattuglia acrobatica davanti allo splendido scenario di Barcola

Un solo brivido (senza conseguenze) quando un jet è finito in mezzo a uno stormo di uccelli

di Francesco Cardella
da Il Piccolo, anno 118, n° 184, 8 agosto 1999, p. 13

Erano le 18.20 precise quando le Frecce tricolori sono entrata sul palco naturale del litorale triestino con centomila persone stipate.tra Barcola e l’altipiano. La squadriglia dei dieci Mb 339 ha accarezzato il cielo viaggiando a 320 nodi, circa 600 chilometri orari a poco meno di 600 metri di altezza. L’entrata della Pan ha d’incanto regalato il primo lungo brivido che per un istante è riuscito anche a esorcizzare il martellante tasso d’umidità della giornata.

Quindi lo spettacolo, configurato subito dall’espandersi del tricolore, una sorta di nastro che ha avvolto l’intero cielo quasi a sottolineare il carattere di gran festa che voleva concretizzare la prima edizione del Trieste Air Show.

Di 22 minuti l’intera esibizione delle frecce, una collana di evoluzioni e disegni acrobatici dipinti da dieci aerei e dieci uomini che continuano a conferire lustro alla tradizione militare e tecnologica dell’Italia nel mondo: «Le Frecce tricolori hanno una serie di primati — sottolineerà il tenente Saia, l’addetto alle pubbliche relazioni della Pan —: è la squadra acrobatica più numerosa al mondo, con nove mezzi più un solista e sa interpretare, con il solista, la figura del Lunsovak, una specie di caduta di una foglia morta. L’Mb 339 è l’unico jet al mondo a poterlo fare in sicurezza».

L’impatto delle Frecce tricolori (accompagnate nei momenti topici dalla voce di Pavarotti) ha fatto passare in secondo piano anche un piccolo contrattempo. Sul finire dell’esibizione, un jet ha urtato un paio di volatili. Il comandante Rossi ha imposto l’abbandono della formazione negli ultimi due minuti per precauzione. All’altezza il resto della rassegna.

Eccezionali le esibizioni dei Pitts e del Sukoj dei campioni Marangoni e Dallan. Gli elicotteri hanno catalizzato l’interesse con numeri di destrezza unica. Sembravano giocattoli ma a manovrarli c’erano solo «l’anima e il braccio d’oro di grandi piloti», tanto per usare le passionali definizioni del colonnello Rocchi, speaker della manifestazione.

Un,evento che ha le carte in regola per divenire una grande classica. Lo staff della. Provincia accennava già all’estendersi del progetto puntando a tutti i riflessi legati alla cultura del volo e le sue suggestioni. Il tempo lavorerà per l’idea. Intanto la scommessa è stata vinta.

da Renato Rocchi, La meravigliosa avventura – Storia del volo acrobatico, Aviani editore, vol. 4, p. 210

■ 7 agosto TRIESTE – Riviera di Barcola “Trieste Airshow”
organizzazione: Provincia e Aero Club Giuliano
rischieramento: decollo aerobase Rivolto e rientro a Rivolto

In un pomeriggio a sole pieno era la prima “apparizione” per Trieste delle “Frecce Tricolori”.

gli eventi:

● passaggio velivoli Aero Club Giuliano
● esibizione helicopter Robinson 22
pilota Lino Rivolta
● presentazione ULM “Candiana”
pilota Jack Zanazzo
● esibizione Pilatus PC-7
Pattuglia Acrobatica A.M. Slovena
● esibizione Pitts S1-T – GM
pilota Giorgio Marangoni
● Aerobatic Display Team
Royal Jordanian Falcons
formazione di 4 Extra 300 Giordania
● esibizione Sukhoi 31
pilota Sergio Dallan
● presentazione helicopter AB212 SAR
in missione simulata di soccorso e recupero di un naufrago

in chiusura:

le “Frecce Tricolori” presentavano il programma “Alto” di 9+1 MB339A/PAN – e il passaggio finale della 1* sezione alla minima velocità con i colori della Bandiera italiana.

E la 2 sezione? Al momento un brivido per gli addetti ai lavori, esclusi dal contatto radio “terra-bordo”. Il giallo veniva ben presto chiarito: nel ricongiungimento, il 2° fanalino veniva investito dallo spruzzo d’acqua lanciato dalla “bettolina” (rimorchiatore) posizionata a metà pista, segnata dalla “display-line”; per motivi di sicurezza il Comandante Rossi ordinava al n. 6 – 1° fanalino – di non effettuare la manovra di ricongiungimento e di rientrare alla Base con i gregari e il solista.

Cancellato anche il giallo!

● i piloti componenti il team: STD’ 99

de Rinaldis
Tarantino – Miotto
Fiaschi – Adamini
Papa
Ferrante – Barassi
Zanotelli
Marzaroli (solo)

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