Con una solenne cerimonia funebre è stato celebrato ieri il trigesimo della tragedia di Ramstein
Dopo il suffragio delle vittime in Duomo, annunciata la ripresa dei raid
di Gianfranco Simone
da Corriere della sera, 30 settembre 1988, p. 34

Un momento della cerimonia In Duomo (Foto Corsera)
Con una solenne cerimonia in Duomo, è stato celebrato ieri mattina il trigesimo della tragedia di Ramstein (Germania) accaduta il 28 agosto durante un’esibizione delle Frecce Tricolori. Sono intervenuti il sottosegretario alla Difesa senatore Meoll, iI Capo di stato maggiore dell’Aeronautica, generale Franco Pisano, il comandante della I Regione aerea generale Giovanni Savorelll, il generale Michele Sicoll, presidente del Consiglio superiore delle Forze Armate, una folta rappresentanza di autorità civili e militari anche germaniche.
La celebrazione della messa — alla quale hanno partecipato l’arciprete del Duomo, monsignor Angelo Maio e alcuni cappellani militari — è stata presieduta dal vescovo castrense monsignor Bonicelli, che nel suo discorso ha spiegato come l’appuntamento «in una delle chiese più rappresentative della cristianità, carica di storia e d’arte» intendesse «esprimere con più pacatezza e uguale profondità di spirito il cordoglio per le vittime di Ramstein e la solidarietà con l parenti.
Era presente anche un gruppo di piloti delle «Frecce Tricolori». Hanno accompagnato la cerimonia le voci della Cappella musicale del Duomo, diretta da monsignor Luciano Migllavacca.
Entro un mese e mezzo la Commissione Difesa della Camera dovrebbe concludere la sua indagine sulla sciagura di Ramstein e fissare le nuove norme dl sicurezza cui si dovranno attenere le Frecce Tricolori durante i loro air show.
Lo ha dichiarato ieri nel comando della I Regione aerea il vice-presidente della commissione, onorevole Caccia, il quale, dopo la commemorazione In Duomo si è incontrato assieme al suoi colleghi, onorevoli Alberini e Scovacricchi, con i sette piloti superstiti della pattuglia acrobatica nazionale, dal comandante RaIneri al più giovane del gregari, il capitano Stefano Rosa, con i due ufficiali tecnici, maggiori Vania e Baron, e con lo speaker, tenente colonnello Da Forno.
Davanti ai piloti delle Frecce e accanto ai deputati sedevano sei generali, il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Pisano, il suo sottocapo Meloni, il comandante della I Regione aerea, Savorelli, i responsabili del 2° reparto Giordo, del 3° Ferracuti e il capo ufficio relazioni esterne Blandiri.
L’onorevole Caccia ha precisato che l’incontro voleva essere una testimonianza dal punto, vista umano e istituzionale mirante a tenere alto il morale dei piloti. Dopo la metà di ottobre la commissione Difesa proseguirà la sua indagine durante una visita ad alcuni reparti della I Regione aerea, tra cui il 313° Gruppo addestramento acrobatico, denominazione ufficiale delle Frecce.
Secondo Caccia uno del primi provvedimenti sarà quello di unificare le fonti della normativa in materia di sicurezza, finora emanata da enti diversi. In ogni caso bisognerà attendere i risultati delle commissioni d’inchiesta sulla sciagura.
Si è inoltre appreso che la pattuglia sarà in grado di riprendere le manifestazioni acrobatiche con nove elementi in tempo per l’inizio della stagione 1989, cioè entro la primavera. Per completare la formazione con il solista si dovrà invece attendere il 1990.
Alla ricostruzione della pattuglia sta lavorando, assieme ai piloti, il capo ufficio operazioni della I Regione aerea, colonnello Maresio.