Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre 2024

di Alberto Moretti
da casagioveantica.it [ fonte ]

La memoria delle persone è qualcosa di indecifrabile ed incredibile. Ci sono ricordi che non si dimenticano mai ed altri che dopo poco tempo vengono definitivamente accantonati. Ho dei ricordi tuttora nitidi, anche nei dettagli, di tutto ciò che ho fatto e vissuto nel mio periodo alla PAN; purtroppo ho cancellato inesorabilmente molti dei ricordi legati alla mia vita privata.

A Ramstein fisicamente non c’ero. Il destino ha voluto che quel giorno fossi a Rivolto ad attendere ciò che restava della PAN. Improvvisamente da Capoformazione in addestramento (affiancamento che avrei dovuto iniziare con Naldini – leader in carica) mi sono ritrovato ad essere il pilota più anziano del gruppo, riferimento per tutti i Piloti che erano sopravvissuti alla tragedia. Persero la vita a Ramstein il Leader – Naldini, il Solista Nutarelli, ed il primo gregario sinistro Alessio.

La situazione era drammatica. Tutti pensavamo che lo SMA chiudesse il 313 Gruppo. Le spinte erano tali e tante, all’interno della Forza Armata ed all’esterno, che aspettavamo questa brutta notizia.

Attacchi ignobili da parte di alcune testate giornalistiche alimentarono una polemica feroce tesa a denigrare non solo la PAN ma le FF.AA in generale. Per fortuna a capo dell’Aeronautica c’era il Gen. Pisano, che non mise mai in discussione l’esistenza del Reparto, ed un’opinione pubblica favorevole che mise il silenziatore alle polemiche ed ai tentativi di qualcuno di gettare fango sulle persone che componevano la formazione. Non fu un caso che in quel periodo nacquero i club Frecce Tricolori.

La ricostruzione della Pattuglia iniziò subito. Il mandato era di presentarsi nella stagione 1989 con una formazione  di 9 aerei, senza solista. Ci riuscimmo addestrando nuovi Piloti e con il contributo di tutti quelli che avevano vissuto la terribile tragedia. Nel 1989, senza solista, volammo una stagione di manifestazioni in Italia ed Europa, con il programma modificato solo in piccola parte, per rispettare alcune nuove norme che entrarono in vigore quell’anno.

Da Capo-formazione apportai solo un cambiamento al programma, introdussi come ultima figura il passaggio con i fumi colorati in “alona” anziché a “rombo”. Inoltre anziché passare sulla dipslay line mi presentavo angolato di fronte al pubblico per effettuare una richiamata in virata per allontanarmi. I fumi lasciavano un grande arcobaleno nel cielo che entusiasmava gli spettatori. La prima esibizione con questa figura fu a Porto S. Stefano. Ricordo i complimenti del Gen. Santucci, Comandante della 2^ Regione Aerea presente alla manifestazione. Da allora questa figura è rimasta nel programma delle Frecce come chiusura dell’esibizione accompagnata dalle note del Nessun Dorma della Turandot che introdussi nella tournee del Nordamerica di due anni dopo.

La tragedia di Ramstein ebbe anche altre gravi conseguenze sulle manifestazioni. Una caduta vertiginosa delle richieste da parte di organizzatori di Airshows. Molti aeroclub avevano timore di essere coinvolti in incidenti aerei e in alcuni casi, dove presidenti coraggiosi reiteravano le richieste venivano fermati da zelanti prefetti che per qualche motivo – pretestuoso – di ordine pubblico non davano l’autorizzazione allo svolgimento del programma. Fu così che nel 90, da Pony O, presentai un “appunto” al Comandante della 1 R.A. per proporre un nuovo ed inedito palcoscenico per la PAN: i litorali italiani, le spiagge affollate nel periodo estivo da “non appassionati” che poi sono diventati i più convinti supporter. Il bilancio a distanza di 25 anni è più che positivo, ed oggi la quasi totalità delle manifestazioni delle Frecce in Italia si svolgono sul mare.

La fiducia ed il consenso in Forza Armata e fuori aumentavano di anno in anno. Nel ’91 il Governo Italiano promosse una serie di progetti per celebrare degnamente il 1992, anno celebrativo del cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America da parte di C. Colombo. Iniziava un lungo e complesso lavoro di analisi e pianificazione per capire se eravamo in grado di svolgere una delicata ed impegnativa missione in Nordamerica.

Questa foto non bella e apparentemente “una delle tante” è in realtà storica e rappresenta pienamente la capacità dell’uomo di innovarsi, trovando soluzioni a problemi inaspettati.

Dopo la tragedia di Ramstein del 28 agosto 1988 la situazione era drammatica. Tutti pensavamo che lo Stato Maggiore chiudesse il 313 Gruppo. Le spinte erano tali e tante, all’interno della Forza Armata ed all’esterno, che aspettavamo questa brutta notizia. Ciò, per fortuna e per una serie di coincidenze favorevoli, non avvenne e  la ricostruzione della Pattuglia iniziò subito. Il mandato del Capo di Stato Maggiore era di presentarsi nella stagione 2009 con una formazione  di 9 aerei, senza solista.

Per motivi di sicurezza e prudenza non era il caso di cambiare il programma consolidato negli anni, tuttavia la figura di chiusura, che era un passaggio a rombo o ad alona della formazione sulla display line con il solista che incrociava sotto e poi guizzava verso l’alto, perdeva di efficacia. Senza l’aereo n.10 che incrociava gli altri 9 in formazione con carrello e flaps estratti diventava un passaggio monotono ed a mio avviso inutile. Una chiusura “moscia ad un programma acrobatico di livello”, questo era il commento unanime L’alternativa era: tagliare o modificare questa figura.

Da Capoformazione dopo una veloce consultazione con i Piloti proposi una modifica semplice e di facile attuazione. Anziché passare sulla display line per un passaggio livellato, mi presentavo angolato di fronte al pubblico per effettuare una richiamata in virata ed allontanarmi da esso. I fumi lasciavano un grande arcobaleno nel cielo persistente per molto tempo in assenza di vento. La prima esibizione con questa figura fu a Porto S. Stefano – Argentario e sopra è la foto che immortala quel momento storico. Ricordo l’entusiasmo della gente per questa nuova figura del programma che è rimasta da allora a chiusura dell’esibizione accompagnata dalle note del Nessun Dorma della Turandot che introdussi da Comandante nella tournee in Nordamerica “Columbus 92” tre anni dopo.

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