Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre 2019
Il Col. Pil. Assenzio Gaddoni - uno dei piloti che meglio hanno conosciuto il G.91 per averlo pilotato per 4.300 ore di volo, anche come componente della P.A.N. - ricorda il glorioso G.91 con l’affetto e la simpatia di un caro vecchio amico.
del Col. Pil. Assenzio Gaddoni
da “Circolo della PAN” – Notiziario riservato ai Soci del Circolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale
anno 3 – n° 3 – 7/04/2001 – p. 2
Caro vecchio amico, entriamo pure nel personale….. Ricordo ancora l’emozione e la trepidazione che ho provato quando nella primavera del ‘68 (mi sembra l’altro ieri!) giungendo al 2° Stormo ti ho visto; ho subito avuto la sensazione che saremmo andati d’accordo.
Ma perché un matrimonio sia gratificante e duraturo bisogna conoscersi a fondo! Dovevo innanzi tutto sapere com’eri; con pignoleria il personale tecnico (Uff.li e Sott.li ) mi ha illustrato i tuoi impianti, la tua strumentazione, il tuo motore e i tuoi limiti d’impiego; mentre i piloti già “Combat ready” sul G.91 iniziavano a darmi il loro giudizio di merito… “docile ai comandi, agile, fidato sul lavoro, aggressivo quando occorre, un buon carattere insomma e quindi…. molti amici!“ Tra i più intimi ed inseparabili gli Specialisti con i quali ormai non avevi più segreti.
Dopo aver dimostrato di conoscerti a memoria e di agire sui comandi nella tua cabina anche ad occhi “bendati”, finalmente siamo decollati!….. iniziavo così l’addestramento per conseguire la “Combat Readiness” sul G.91.
Mi sono accorto subito della “fortuna” d’averti incontrato, ma non posso altresì dimenticare, ringraziandoli, tutti i piloti che con la massima professionalità mi hanno addestrato al volo operativo, nonché il personale specialista che ha sempre reso possibile la massima efficienza e sicurezza, superando difficoltà di ogni genere e riuscendo a sopperire con la perizia e la preparazione tecnica alle più insolite esigenze.
L’addestramento era un susseguirsi di voli a bassissima quota in pianura e nelle valli delle meravigliose “Dolomiti”, in ricognizione e attaccando bersagli mimetizzati sempre al “primo passaggio” e fornendo supporto aereo alle forze terrestri e navali.
Quanto addestramento al volo strumentale (”elisir di lunga vita”!) nelle nubi o con scarsa visibilità per sopperire alla tua ridotta strumentazione e quanta fatica per “trimmarti”,
Come non ricordare i “romantici” voli notturni a bassissima quota con l’atterraggio ad Istrana; i sobbalzi nei decolli ed atterraggi su piste erbose semipreparate (ah si! sei stato l’unico caccia a reazione a farlo); tutti i poligoni a Maniago ed in Sardegna sopportando le improvvise “richiamate” a 7 “g”, al limite della “foul line” per centrare il bersaglio.
Il volo dove esprimevi però le tue qualità da “prima donna” era nell’acrobazia in formazione; con la tua ala a freccia consentivi di formare delle perfette figure geometriche, anche se costava tanto sudore e “ferro in bocca” domarti, eri così scattante!
Sono stato fortunato! C’erano ex Comandanti ed ex gregari di Pattuglie Acrobatiche e tanti altri “manici” (non faccio nomi solo per timore di dimenticarne) che mi hanno “curato”; quanta acrobazia, quanto sano sudore.
Quanti rischieramenti, quante esercitazioni! Sei sempre stato un “buon ed onesto combattente”.
Hai gareggiato per tre anni consecutivi alla “Best Hit” (gara di tiro tra paesi NATO) contro velivoli più sofisticati, hai dato il meglio di te stesso; tu col numero “46” in fusoliera, ti ricordi quante volte ci siamo tirati 7 “g” nella schiena nella fase di allenamento e poi nella gara di “Best Hit” del ‘72 a Larissa in Grecia? Io ho qualche dolore alle cervicali, mentre per te, forse come un mulo, dopo il check-up (”triangolazioni e raggi”) la diagnosi è sempre stata negativa.
Nel ‘72 lasciavo il G.91 in grigio-verde per continuare a Rivolto sul più coreografico G.91 PAN nel “look” “Frecce Tricolori”; eri così lucido nei colori ed orgoglioso di portare sul fondo blu della fusoliera le “tre frecce” e sotto l’ala il “Tricolore”.
Continua così la mia “meravigliosa avventura” in Aeronautica e sempre tu, caro G.91, non mi hai mai tradito; ormai si era instaurato tra noi “ un rapporto di amorosi sensi”.
Quante emozioni, soddisfazioni ed orgoglio abbiamo assaporato assieme, soprattutto quando all’estero migliaia di emigranti italiani alla fine della esibizione ci sfilavano davanti commossi dicendoci soltanto “grazie”.
Nel ‘79 sono tornato al 2° Stormo, che vive ed opera in una sede stupenda, immersa nel verde e attraversata dal Sile formando ormai assieme a te, caro G.91, un perfetto connubio con la meravigliosa Marca Trevigiana.
Abbiamo continuato con entusiasmo e determinazione a lavorare; anche quando ti davano per “obsoleto”, con stoicismo non hai mai mollato! Hai continuato imperterrito a svolgere con fierezza la tua missione, portando sempre alta nei cieli l’immagine della Aeronautica Militare e dell’Industria Aeronautica Italiana. Guardando al futuro, al tuo sostituto: l’AMX, anch’esso Italiano, di concezione tecnologia avanzata, lasci una prestigiosa eredità.
Oggi ti vedrò in volo per l’ultima volta… quanta commozione, quanti ricordi… poi subentrerà la malinconia… ma con l’intima soddisfazione che hai dato il massimo formando caratterialmente tanti piloti.
Addio, caro “vecchio” amico G.91!!! Addio!!!