(Ultimo aggiornamento: 1 Marzo 2023)

FRANCO PANARIO il primo “Pony 6” ricorda

da “Circolo della PAN” – Notiziario riservato ai Soci del Circolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale
anno 13, n° 21 – 15/04/2011 – pag. 3-4

Grosseto: quel pomeriggio del 1° Marzo di 50 anni fa Iasciammo quel “campo” (Grosseto ci aveva visto come Pattuglia Acrobatica Nazionale di Riserva) per Rivolto, meglio per Campoformido, perchè lì arrivammo e con il “primo looping in terra friulana” rendemmo omaggio alla prima Pattuglia che da quel “campo” iniziarono l’Acrobazia in formazione e a tutte le altre che seguirono; … poi a Rivolto “Iooping di buon augurio” alla nuova base della P.A.N..

Atterrammo e SQUARCINA ci accolse con un abbraccio (lo ricordo come Istruttore S.Ten. a Lecce nel lontano ’52).
Il giorno dopo 1° allenamento in 6 voleva vedere cosa sapevamo fare! … non male.
Qualche giorno per sistemarci poi iniziammo gli allenamenti con variazioni e nuove figure e consigli con il Capo in “Biga”.

A ciascuno fu affidato un compito (a terra); a me disse di pensare al distintivo: cominciai con tre aerei stilizzati in ala destra (nel ’52 a Capodichino sul “Mustang” ero gregario destro) , poi sempre più stilizzati fino ad essere come sono oggi (anche con l’aiuto di RALLI).
Con il Magg. CEOLETTA andai a Vicenza dal Gen. BIANCHI per esporgli i disegni ne discusse – variò alcune cose, volle l’arco della “Caccia” sotto le “frecce” e infine approvò.
Bisognava pensare al nominativo eravamo arrivati tutti con il “cavallino rampante nero” di Baracca sulla tuta (anche SQUARCINA), partimmo da lì.
Qualcuno disse “Frecce”, qualcuno “Cavallino”, poi venne fuori “PONY”… breve e bello… e fu quello.

Vennero anche giorni tristi. Quel 3 Maggio pomeriggio Massimo (SCALA) ci lasciò : c’è un posto in me tutto suo!

Arrivarono i nuovi addestramento e allenamento e manifestazioni, in Italia e all’estero, alcune “tirate”, molto quella di Ahlhorn [SQUARCINA, SABBATINI, IMPARATO, PANARIO con FERRI solista e, in fondo pista, VIANELLO in “Biga”: da fanalino vedevo l’ala di Carletto (SABBATINI) sugli alberi letteralmente: l’abilità del Capo (SQUARCINA) e tanta fortuna!… ci portò tutti a terra.

Poi venne Franco PISANO e con lui andammo per l’Italia e l’Europa: noi tutti gli dobbiamo molto!

Mi ricordo il primo “speaker” Ten. Vincenzo SANTULLI, il suo preciso, incisivo ed efficace modo di presentarci nelle manifestazioni [ROCCHI venne dopo il ’62 ] e poi e poi.

Ringrazio il “Buon Dio” e I‘ ”Aeronautica Militare Italiana” per avermi regalato il miglior periodo della mia vita !!!

L'inizio nei ricordi di Vittorio Cumin

da “Circolo della PAN” – Notiziario riservato ai Soci del Circolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale
anno 13, n° 21 – 15/04/2011 – pag. 3-4

[…] A Ghedi l’attività è intensa: acrobazia isolata e in formazione, tiri sul campo e sul Poligono di Maniago. Nasce la Pattuglia dei “Diavoli Rossi”: SQUARCINA CUMIN DUGNANI GUIDA ALBERTAZZI ANTICOLI CEOLETTA. Nel ’57 siamo di “riserva” alCavallino del 4° Stormo”. Nel ’58 vinciamo la coppa, visibile nella bacheca del Comandante della 6a , in competizione con le migliori “pattuglie” mondiali. Nel ’59 veniamo invitati negli States per il 1° Congresso Mondiale del Volo. Dopo la manifestazione, insieme agli inglesi, i francesi e gli olandesi veniamo fermati per un paio di mesi e partecipiamo a tante manifestazioni sulle maggiori località della costa orientale. Voliamo con aerei americani, più vecchi dei nostri meravigliosi F84 F.

Nel ’61 nascono le “Frecce Tricolori”. Nel ’62 SQUARCINA mi chiama a Rivolto. lo pensavo di raggiungere tanti miei amici in Alitalia, ma non seppi rinunciare ad una nuova avventura. Il leader delle Frecce era allora il Cap. Franco PISANO. “Farai il gregario per tutto il ’62 e nel ’63 sarai tu il leader”, mi disse SQUARCINA.

Alla fine del ’62 divenni io il “capo-formazione”. Prima manifestazione a Forlì: un dramma. All’apertura della “bomba” collisione tra ANTICOLI e COLUCCI. Atterrammo ognuno per conto proprio. Ci guardammo in faccia e solo allora capimmo chi mancava; uno dei due si era lanciato e solo più tardi, dopo il suo recupero, che ANTICOLI si era salvato. Entro in crisi ma, dopo una notte insonne e l’idea di mollare tutto, decisi di restare anche per il rispetto del caduto.

C’era in programma quell’anno il Salone di Parigi, dopo il purgatorio del ’59 e del ’61 quando la PAN non fu invitata per ragioni beh… lasciamo perdere! Il giovedì precedente il Salone voliamo a Grosseto, poi cerchiamo di raggiungere Le Bourget. Il tempo è pessimo, atterrammo a Caselle e lì rimaniamo fino alla domenica mattina in tuta di volo perché i nostri bagagli erano già arrivati in Francia con il C.119. Partiamo la domenica mattina e arriviamo a destinazione che la manifestazione è già iniziata alle 9 del mattino. Passiamo tutto il giorno seduti sull’erba con il naso all’insù per goderci le evoluzioni dei partecipanti. Strano, conoscendo i francesi, noi voleremo per ultimi; di norma è la pattuglia locale che chiude le manifestazioni. SQUARCINA ci trova una stanza e ci ordina di riposare, ma dopo mezz’ora siamo di nuovo fuori e li resteremo fino a quando non sarebbe toccato a noi alle ore 18. Onestamente eravamo un po‘ stanchi: prima del decollo SQUARCINA ci chiede come stavamo e noi “benissimo!”. Il volo è stato un trionfo.

È iniziata la mia grande avventura. Leader fino al ’67, poi due anni da Comandante di Gruppo e poi la fine dell’attività aeronautica che mi aveva fatto rinunciare a tante occasioni [ qui la sua ultima missione, ndr ], anche di carattere economico, che mi erano state proposte. Ricordo il Generale che mi voleva Comandante la Scuola Sottufficiali di Caserta. lo risposi solo che ero del Ruolo Speciale e lui capì al volo […].

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