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Il comandante Farina: continuiamo ad addestrarci per essere pronti quando riprenderemo a esibirci davanti agli italiani. «Siamo fieri di appartenere a questo Paese e non vediamo l'ora di tornare a far alzare gli sguardi verso il cielo»

di Viviana Zamarian
da Il Messaggero Veneto, 30 aprile 2020, p. 10

Continuano ad addestrarsi. Per essere pronte quando potranno tornare a volare. E a stupire, come solo le Frecce tricolori sanno fare. Sono già nove gli airshow annullati, da Molfetta fino a Cagliari. E non sarà organizzata nemmeno la manifestazione in programma il 19 e 20 settembre per celebrare il 60esimo anniversario della Pan. Non si vedrà il tricolore più lungo del mondo dipingere i cieli del nostro Paese la prossima estate. Eppure le Frecce non mollano. La vita alla base di Rivolto continua, ai tempi del Covid-19. Cambiata, certo. Quella che non cambia è la squadra, il gruppo, l’unione. In volo come a terra. Ce lo racconta il Comandante delle Frecce, il maggiore Gaetano Farina.

Comandante, l’emergenza coronavirus sta costringendo molti Comuni ad annullare i vostri airshow. Come state affrontando questa situazione?

«Si tratta di una scelta per molti versi obbligata, ma che chiaramente si ispira a un senso di responsabilità verso quelle che sono le esigenze prioritarie in questo periodo. Tantissimi italiani si trovano oggi a piangere la scomparsa di familiari, amici, persone comunque care, per una crisi che ci ha dolorosamente messi davanti alla nostra fragilità umana. In questa fase, giustamente, le istituzioni a ogni livello hanno messo al primo posto la salute dei cittadini, attraverso il compito di rispettare delle regole che ci permetteranno di riprendere, spero prima possibile, la nostra vita di tutti i giorni. Ecco, le Frecce tricolori stanno lavorando proprio in funzione di questo: il nostro compito, in questo momento, è quello di prepararci per essere pronti quando potremo finalmente tornare a scaldare il cuore degli italiani stendendo in cielo il nostro amato tricolore. Ovviamente lo facciamo con un’attenzione massima a tutte le prescrizioni introdotte per operare in sicurezza nei luoghi di lavoro».

Quindi per questo continuate ad addestrarvi?

«La situazione che il Paese sta vivendo ha imposto degli accorgimenti specifici anche nell’attività delle Forze armate e, di conseguenza, dell’aeroporto di Rivolto, dove il 313° Gruppo addestramento acrobatico opera fianco a fianco ai colleghi del 2° Stormo. L’obiettivo è quello di assicurare le capacità operative previste dalla missione assegnata, quindi abbiamo continuato il nostro addestramento quotidiano per essere preparati quando le condizioni generali consentiranno la ripresa della stagione acrobatica».

Come è cambiata la vita alla base di Rivolto?

«Abbiamo introdotto tutta una serie di accorgimenti per assicurare il rispetto delle misure di sicurezza: lo “smart working”, le turnazioni per li-mitare il più possibile la presenza contemporanea del personale nei luoghi di lavoro, la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale come guanti e mascherine. Inoltre, sanifichiamo periodicamente i vari ambienti e i mezzi che utilizziamo in servi-zio».

La stagione rischia di essere annullata in toto. Che cosa vi mancherà di più?

«Il dato di fatto, ad oggi, è la cancellazione delle esibizioni programmate per i primi mesi della stagione acrobatica 2020, oltre al rinvio al 2021 della grande manifestazione aerea che avrebbe celebrato nella nostra casa di Rivolto le 60 stagioni acrobatiche delle Frecce. Ci mancherà la soddisfazione di ispirare tante persone con il nostro volo in formazione, che vuole essere simbolo di ciò che l’Aeronautica militare, le Forze armate e l’intero sistema Paese sanno esprimere quando fanno gioco di squadra. A me, che come comandante seguo le acrobazie della Pattuglia da terra, mancherà anche il calore della gente durante le nostre esibizioni, l’aspetto più tangibile del forte sentimento di orgoglio suscitato dai valori della Pan. Si tratta di un affetto che in tantissimi stanno continuando a manifestarci attraverso email, lettere e social network: è qualcosa che apprezziamo e che ci fa in parte dimenticare il dispiacere di non poterci esibire».

Gli appuntamenti annullati saranno recuperati la prossima estate?

«Il calendario delle esibizioni delle Frecce Tricolori viene elaborato ogni anno dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica militare in collaborazione con l’Aeroclub d’Italia, che si fa portavoce delle istanze provenienti da varie istituzioni locali. Il nostro compito è quello di assicurare lo svolgimento di quanto calendarizzato: ad oggi siamo completamente concentrati nel perfezionare il nostro addestramento per farci trovare pronti appena saremo chiamati in causa, in una stagione che come vedete sta subendo continui aggiornamenti per via dell’emergenza sanitaria. Parlare della stagione 2021 in questa fase è sicuramente prematuro e, ad ogni modo, adesso non avrei elementi oggettivi per poter fare delle previsioni».

Un duro colpo l’annullamento del 60esimo anniversario della Pan che avrebbe richiamato a Rivolto 400 mila appassionati. Che cosa si sente di dire loro?

«Che l’appuntamento è soltanto rimandato, che lo riproporremo il prossimo anno con lo stesso impegno e la passione di sempre, che sarà comunque una grande occasione per apprezzare uno spettacolo unico per tutti gli appassionati del volo. È una decisione che mi sento di condividere pienamente: in questo momento così difficile si è scelto di concentrare ogni risorsa disponibile nella lotta contro la diffusione del virus e sin dall’inizio dell’emergenza moltissimi colleghi dell’Aeronautica militare e delle altre Forze armate sono impiegati senza soluzione di continuità nel supporto alla lotta contro la pandemia. Giusto rimandare un evento che, per quanto bello è importante, passa in secondo piano rispetto a ciò che tutti noi stiamo vivendo».

L’appuntamento è solo rinviato, comunque. L’organizzazione per il 2021 ripartirà i prossimi mesi da dove si è interrotta?

«Certamente! Si tratta di un evento complesso da mettere in piedi e la macchina organizzativa lavorava già da diversi mesi: sarebbe impensabile gettare al vento il prezioso lavoro svolto fin qui. Appena possibile riprenderemo secondo i piani già elaborati, ceni che sapremo regalare alla gente un evento da ricordare a lungo».

Anche la tappa del Giro di Italia con partenza dalla base di Rivolto non si farà. Questo evento però andava ulteriormente a rafforzare il vostro legame con il Friuli. È così?

«Il legame con la terra che ci ospita è ben impresso nel dna stesso del nostro Gruppo, fin da quando il 1′ marzo 1961 le Frecce tricolori nacquero proprio a Rivolto, dove ancora oggi operano quotidianamente. E ci piace pensare alle tante occasioni che ci hanno visti protagonisti nei cieli friulani come momenti in cui questo legame si rinnova di volta in volta. La partenza di una tappa del Giro d’Italia dal nostro aeroporto sarebbe una festa bellissima sia per gli sportivi che per gli appassionati di Frecce tricolori; il nostro auspicio è che si possa realizzare in futuro».

Il Paese è stato chiamato a fare squadra, una delle caratteristiche principali delle Frecce. Cosa si sente di dire in questo momento ai cittadini?

«È un momento complicato per tutti: anche chi non è stato colpito in prima persona dal virus sta comunque vivendo una dimensione nuova, non facile, fatta di piccole e grandi privazioni, di sacrifici, di limitazioni a tante libertà che spesso davamo per scontate. Proprio nelle difficoltà, però, noi italiani siamo bravi a compattarci sotto ideali e valori comuni, e quindi a fare squadra. Da comandante di un gruppo di persone che fa di questo il proprio credo fondamentale, quello che mi sento di dire ai cittadini è che mai come ora mi sento fìero di appartenere a questo bellissimo Paese, che ho potuto apprezzare tanto dall’alto e che amo ritrovare nei volti della nostra gente. Le Frecce tricolori sono fiere di loro e non vediamo l’ora di tornare a far alzare i loro sguardi verso il cielo orgogliosi dei colori che rappresentiamo».

Non ci resta che aspettare per rivedere presto in cielo il Tricolore delle Frecce…

«Il prima possibile, è il nostro augurio ed è anche la nostra speranza. Insieme ce la faremo».

Prima Pony 7, 4, 2 e 1. Alla guida della Pattuglia dal novembre 2018

Pugliese nato a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, il 1 maggio 1979 l’attuale comandante delle Frecce Tricolori, il maggiore Gaetano Farina (in foto), è stato arruolato con il corso Vulcano 4 all’Accademia aeronautica nel 1998 al 313esimo Gruppo addestramento acrobatico dal giugno del 2009. Ha ricoperto nella formazione della Pattuglia acrobatica nazionale le posizioni di Pony 7, Pony 4, Pony 2 e Pony 1 (capoformazione). È comandante (Pony 0) dal 29 novembre del 2018. Alle spalle 3.400 ore di volo.

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