Ultimo aggiornamento: 8 Luglio 2021
Manifestazione aerea a Caselle per i trentanni della Sagat
Folla enorme per le fantastiche evoluzioni delle «Frecce tricolori», e poi le «Alpi Eagles», gli elicotteri della Marina, i velivoli d'epoca - Cambio della guardia al vertice della nostra leggendaria «pattuglia acrobatica»
di Daniela Daniele
da La Stampa, 26 maggio 1986, p. 5
Una giornata col naso per aria, sotto un sole ch’è già estate, a seguire disegni nel cielo. Una giornata fra le nuvole. Cosi la Sagat [Società Azionaria Gestione Aeroporto Torino che è la società che gestisce l’aeroporto di Torino-Caselle, ndr] ha spento ieri le simboliche trenta candeline della sua torta di compleanno, festeggiando, insieme, il suo lungo matrimonio con l’aeroporto di Caselle.
Sulle teste variopinte di migliaia di spettatori (i cappellini colorati sono andati a ruba) le evoluzioni degli aerei d’epoca e di quelli modernissimi, con il gran finale delle Frecce Tricolori.
Inutile e scontato ogni commento sulla prestazione della pattuglia acrobatica della nostra aeronautica militare. Valga, per tutti, la frase rubata a un bimbetto di sette anni o giù di lì, aggrappato alla transenna, gli occhi neri spalancati, il berrettino di traverso sul capo: «Dio… ma come fanno?».
La pattuglia ha aggredito il pubblico alle spalle, con un volo in formazione e le ben note code tricolori. L’applauso, come una cascata, è nato simultaneo fra migliaia di mani. Lo hanno sentito benissimo il comandante Giuseppe Bernardis e il colonnello Diego Raineri, in contatto radio con i dieci da terra.
Dopo otto anni di vita con le Frecce Tricolori. Bernardis passerà, a fine stagione, il comando a Raineri. Le dispiace, colonnello? Un «abbastanza», un sorriso un po’ triste e gli occhiali scuri nascondono la paura per l’emozione di quel momento che verrà e che. chi ha vissuto un’esperienza come la sua, vorrebbe non venisse mai.
Raineri, 37 anni, ha tutte le carte in regola per la successione. Preparato, sereno, ispira fiducia ai suoi colleghi perchè è uomo che non lascia nulla al caso.
E la precisione è parola d’ordine fra questi piloti, sicuramente quando stanno ala contro ala sulle nuvole. Una precisione che forma le figure in modo tale che la prospettiva, per il pubblico sia sempre esatta.
L’effetto lo si legge negli occhi della gente, nell’impegno con cui i fans vanno a caccia degli autografi di tutti e dieci i piloti, con particolare entusiasmo per Gian Battista Molinaro, detto Gibi, che passa con l’Aermacchi MB339 A/PAN a pancia in su, venti metri sopra la pista, oppure esegue tonneau lenti o veloci o fa ballare l’aereo come foglia portata dal vento.
«Dio… ma come fanno?». Che cosa li ha portati, uno per uno. a scegliere una vita cosi? Risponde per tutti il capitano Augusto Petrini: «Fin da piccolo avevo questa passione. Volare. Poi, quando ci sei, l’obiettivo è la Pattuglia». Obiettivo centrato.
Applauditissime anche le evoluzioni delle altre stars: le Alpi Eagles, con i loro SIAI 260, hanno offerto un’esibizione senza intervalli, con dolci passaggi che al pubblico sono sembrate facili pennellate nell’azzurro, ma che sono il risultato di ore di faticoso addestramento e nervi saldissimi.
E ancora gli elicotteri della Marina militare, impegnati a dimostrare come si salva un naufrago e a volteggiare avanti, indietro e di lato, in un balletto che si e concluso, per l’esultanza dei presenti, con un bell’«inchino» davanti alla tribuna d’onore.
Velivoli d’epoca, come il Corsair e il Mustang, hanno «cantato» sulla pista una musica d’altri tempi, con il loro rombo che ha portato gli spettatoli più anziani indietro di molti anni.
Un po’ di delusione per Arturo 2000, l’aquilone di 750 metri che. come guidato da uno sfortunato Charlie Brown. si è alzato per un po’, ma senza riuscire a staccarsi, del tutto, dal prato. Non mancherà altra occasione per entrare nei Guinness dei primati e i costruttori del «bracone» lo meritano davvero.
A far accelerare i battiti di molti cuori ci hanno pensato un F 104 prima e un MRCA Tornado poi: velocissimi, potenti e seguiti entrambi dal loro boato, hanno dato la sveglia a quanti stavano un po’ cedendo al calore di un sole pomeridiano da scottature.
La bellezza, l’eleganza, la qualità altissima sono state degnamente rappresentate. Vorremmo vederli sempre cosi, giocare nel cielo, questi nostri aerei e dimenticare, per sempre, che sono strumenti di guerra.
Una giornata di festa dell’aria per i trent’anni della Sagat. Passano le “Frecce tricolori» fra l’entusiasmo del pubblico. Una squadriglia di monomotori
da Renato Rocchi, La meravigliosa avventura – Storia del volo acrobatico, vol. 3, Aviani editore, p. 335
■ 25 maggio – aeroporto Torino-Caselle
• Manifestazione Aerea per i 30 anni della SAGAT
• organizzazione: SAGAT
• programma:
: elicottero AB 212 della Marina Militare
: Corsair – Mustang
: MRCA Tornado e F.104 della Aeritalia
: le “Alpi Eagles” con 4 SF 260C
: le “Frecce Tricolori” presentavano l'”Alto di 9+1 MB 339-A PAN”