Ultimo aggiornamento: 14 Maggio 2024
Il Ten. Col. Pilota Giuseppe Bernardis
da Il Piccolo, 12 novembre 1982, p. 4
UDINE — Il tenente colonnello pilota Giuseppe Bernardis, 34 anni, di Porcia (Pordenone), sarà il nuovo comandante delle frecce tricolori.
Bernardis, che sarà ufficialmente insediato il 19 novembre con una cerimonia che si svolgerà all’areobase di Rivolto, succede al colonnello pilota Corrado Salvi.
Il neocomandante della pattuglia acrobatica nazionale è sposato, ha una figlia e ha fatto parte della «Pan» dal 1975 al 1979. Quindi si trasferì a Grosseto come istruttore.
Ha frequentato la scuola di guerra di Firenze e le esercitazioni a Cottersmore in Inghilterra con i velivoli «Tornado». Bernardis è il secondo friulano chiamato a guidare le frecce tricolori.
Muore straziato da un'elica un sottufficiale di Rivolto
Un incidente senza precedenti simili in Friuli
Pochi minuti dopo il passaggio delle consegne al vertice delle «Frecce Tricolori»
di Giorgio Verbi
da Il Piccolo, 20 novembre 1982, p. 4
UDINE — Un gravissimo incidente ha funestato ieri l’atmosfera festosa alla base aerea di Rivolto, sede della pattuglia acrobatica nazionale «Frecce Tricolori», creatasi in occasione dello scambio delle consegne fra i comandanti uscente e subentrante del 313.o gruppo di addestramento acrobatico: un meccanico specialista dell’aeronautica, il maresciallo scelto Giuseppe Torlich, è stato straziato dall’elica dell’aereo P 166, sul quale avevano preso posto per rientrare a Milano il comandante della prima Regione aerea gen. di squadra aerea Claudio Venturini e altri ufficiali che lo accompagnavano e che avevano presenziato alla cerimonia.
Il sottufficiale lacerato dall’elica, che pur stava girando al minimo dei giri, si è accasciato sotto la fusoliera, ed è stato subito soccorso per essere trasferito d’urgenza all’ospedale di Udine, visto che dava ancora segni di vita; ma è deceduto durante il tragitto. Nato a Cividale, aveva 54 armi e abitava con la famiglia, la moglie e due figli, a Campoformido, in via Serenelle 115.
L’incidente è accaduto fulmineo, e per certi versi è ancora inspiegabile, anche perché il maresciallo aveva trascorso gran parte della sua vita professionale proprio a contatto con lo stesso tipo di aereo del quale è rimasto vittima. Pochi minuti dopo le 14 il gen. Venturini e gli altri ufficiali avevano preso posto sull’aereo, il cui pilota aveva provveduto ad accendere i motori che teneva al regime minimo di giri.
II sottufficiale, come aveva fatto migliaia di altre volte, si apprestava a quel punto a rimuovere i «tacchi», cioè i «fermi» delle ruote del velivolo, quando senza un grido è stato visto dal comandante della base col. Andreoli, che si trovava a non più di due metri di distanza, e da altre decine di ufficiali e sottufficiali che stavano salutando i partenti, quasi risucchiato dall’elica, e ricadere poi a terra ferito in maniera gravissima.
A qualcuno dei presenti è sembrato di vedere (ma la fulmineità dell’accaduto difficilmente renderà possibile ricostruire i fatti nei minimi particolari) che il maresciallo Torlich, forse perché inciampato o per un attimo di distrazione, o di smarrimento o di malore avesse avuto uno sbandamento e fosse stato urtato in un primo tempo a un braccio dalle pale rotanti, per essere quindi quasi risucchiato o perlomeno attratto dall’elica che l’ha poi completamente travolto.
Giuseppe Torlich la vittima
Tanto più inspiegabile, l’incidente, se si pensa che il maresciallo, anche per la sua lunga esperienza, era considerato un «professionista meraviglioso — come ha dichiarato il col. Andreoli — che aveva sempre dato dimostrazione di grandi capacità e attaccamento al lavoro».
Ed è la prima volta che accade un incidente del genere a Rivolto, dove peraltro, è piuttosto scarso il traffico di aerei a elica.
La disgrazia è accaduta proprio pochi minuti dopo la fine della cerimonia nel corso della quale ha preso il comando del 313.o gruppo di addestramento acrobatico dell’aeronautica militare, di cui fa parte la Pan «Frecce Tricolori», il ten. col. pilota Giuseppe Bernardis, friulano, 34 anni, già componente della pattuglia dal 1975 al 1979, prima di frequentare la scuola di guerra e dei corsi speciali in Inghilterra e negli Stati Uniti. Il ten. col. Bemardis è subentrato al col. Corrado Salvi che ha retto per tre anni il prestigioso incarico.