Ultimo aggiornamento: 2 Marzo 2021
da Renato Rocchi, La meravigliosa avventura – La storia del volo acrobatico, vol 3°, 1990, p. 79
L’11 dicembre, la P.A.N. era comandata a Grosseto per un servizio foto-giornalistico.
Un ordine arrivato al 313° Gruppo all’improvviso, ma non abbastanza per non permettere a Liverani di giocare il suo asso.
Partecipavo alla “missione”.
Quella mattina, appena arrivati a Grosseto, tutti i piloti del “team” si fermarono sul piazzale, naso all’insù, a guardare con curiosità una coppia di F. 104 che evoluiva sul cielo del campo con una serie di passaggi.
Liverani si avvicinò a Di Lollo per “marcare” la bravura di quei due piloti. Di Lollo si limitò a mormorare al suo “fanalino”: “se mi fanno un looping… allora sì che sono bravi… sono curioso della quota… quella “bestia” girerà a 10.000 piedi almeno… non ho ancora visto un looping “tirato da un 104!”… “Glielo fanno tra poco”, rispose sicuro Vanni Liverani.
E così fu. La quota poi era non di 10.000 piedi ma di 6.000.
Al parcheggio Liverani si premurò di recuperare i piloti per presentarli a Di Lollo. “Questi i due fulmini: il M.llo Giancarlo Bonollo – capocoppia e il Ten. G. Franco Siotto. L’amico Giancarlo è disponibile, entusiasta di venire in Pattuglia. Per lui posso garantire io – siano nati piloti assieme – mi può sostituire anche domani nel ruolo di ‘fanalino'”.
Vanni Liverani aveva giocato il suo asso. Era un cambio “prefabbricato”.
Infatti, il buon Vanni “lasciava” per I’ 8° Stormo di Cervia e Giancarlo Bonollo “approdava” a Rivolto.
Nel “movimento” di quel fine anno, da segnalare un altro trasferimento annunciato: il Cap. Domenico Pappalettera – un tecnico d’eccezione – per sua insistente richiesta – veniva designato a dirigere l’U.S.T. dell’Aeronautica Militare presso la Piaggio Costruzioni Aeronautiche di Genova.
Gli succedeva il Teo. G.A.r.a.t. Salvatore De Crescenzo