Ultimo aggiornamento: 31 Maggio 2025

Addio a Giovanni "Jack" Zanazzo, top gun e pilota delle Frecce Tricolori

Dal 1966 al 1968 è stato pilota della pattuglia acrobatica nazionale e nel 1968 fu solista insieme a Renato Ferrazzuti. I funerali sabato mattina, alle 10, nel duomo di Breganze

di Silvia Dal Maso
da ilgiornaledivicenza.it, 15 maggio 2025 [ fonte ]

L’Italia, e in particolare Breganze, hanno perso ieri (mercoledì 14 maggio) Giovanni Battista Zanazzo, conosciuto con il soprannome di “Jack”, considerato uno dei piloti più brillanti dell’aviazione italiana. Aveva 87 anni.

La sua scomparsa, avvenuta dopo due mesi di sofferenza dovuti alla frattura del femore, ha lasciato nel dolore la figlia Emanuela, i fratelli Annamaria, Gabriele, Ausonio (ex sindaco di Breganze) e Amelia, ma anche tutta la comunità breganzese che lo ha sempre portato nel cuore.

Chi era Giovanni Battista Zanazzo

Zanazzo, dopo aver frequentato l’accademia dell’aeronautica militare a Nisida (Napoli), è stato il più giovane pilota “Top Gun” della Nato nonché pilota sperimentatore al reparto sperimentale di volo. Istruttore di volo per molti anni, alcuni trascorsi anche a Dubai, dal 1966 al 1968 è stato pilota delle “Frecce Tricolori” e nel 1968 fu solista insieme a Renato Ferrazzuti: il duo diede vita a figure acrobatiche spettacolari mai più replicate negli anni successivi.

“Jack” ha fatto anche parte per due anni della prima pattuglia acrobatica civile italiana, le “Alpi Eagles”, fondate all’aeroclub “Arturo Ferrarin” di Thiene nel 1979 e denominata “Aquile delle Alpi” e, come collaudatore, ha svolto un ruolo fondamentale nel collaudare il “G91Y” della Fiat, detto “Yankee”.

Il funerale sarà celebrato venerdì 16 maggio alle ore 20.15 nel Duomo di Breganze.

Breganze. Addio al ‘Comandante Jack’, solista delle Frecce Tricolori

da altovicentinonline.it, 16 maggio 2025 [ fonte ]

Pilota delle Frecce Tricolori dalle qualità eccezionali è stato un asso dell’aviazione italiana. A 87 anni si è spento Giovanni Battista Zanasso, di Breganze. ‘Il Comandante Jack’ fece del volo la sua ragion di vita, entrando nella storia per essere stato il più giovane pilota della Nato.

Un fuoriclasse che nel 1968 rivoluziona la storia delle Frecce Tricolori: assieme al pilota Renato Ferrazzutti per la prima volta nella formazione viene introdotto il ‘duo solista’. “Un’altra indimenticabile emozione Conoscere personalmente Jack Zanazzo.Particolarmente toccante è la descrizione fatta di Jack a proposito di Ferrazzutti.Un’ammirazione assoluta di Jack che vedeva e vede ancora Ferrazzutti come un suo idolo. Capacità di pilotaggio uniche espresse facilmente facevano in modo tale che quello che esiguiva “Ferrau” fosse copiato dal più “giovane” Jack Zanazzo rendendo l’impossibile una cosa semplice da eseguire. Nessuna rivalità tra i due, come in alcuni commenti mi era parso di captare, solo un bellissimo rapporto maestro alunno- scrive Marco Farré sul proprio profilo Facebook- In poche parole due grandi “manici” e uno forse, anche senza forse, il più abile pilota d G-91. Ancora grazie a Jack”.

Sullo Yankee, il G.91, Zanazzo è stato fondamentale come collaudatore. La sua vita da pilota inizia nell’accademia di aeronautica militare nel vecchio idroscalo dell’Isola di Nisida. Lì si forma e inizia una carriera che lo porterà a diventare ben presto il più giovane pilota del reparto sperimentale di volo. Solcherà ogni cielo. Con le Frecce Tricolori dal 1966 al 1968. Nel novembre di quell’anno lascerà il 313° Gruppo A.A. Ha inoltre fatto parte per due anni della pattuglia acrobatica Alpi Eagles, la piccola ‘Pan’ fondata nell’aeroporto di Thiene.

Per i giovani di Breganze di un tempo, quando una persona lasciava il proprio paese per solcare il blu sopra alle teste, è ancora viva la loro emozione quando vedevano passare un aereo. Nasò all’insù salutavano quel puntino e dicevano: “è Zanazzo”. Un saluto che verrà rinnovato sabato 17 maggio, alle 10, nel Duomo di Breganze dove si svolgerà il funerale di Giovanni Battista ‘Jack’ Zanazzo.

In ricordo di Jack Zanazzo

da tecnam.com, 16 maggio 2025 [ fonte ]

È con profondo rispetto e sentito dolore che ricordiamo la vita del nostro amico, Giovanni Battista Zanazzo, affettuosamente conosciuto da tutta la comunità aeronautica come Jack, scomparso il 14 maggio 2025, all’età di 87 anni.

Jack, dopo aver frequentato l’accademia dell’aeronautica militare a Nisida (Napoli)  Corso Rostro, quello dei Capi di Stato Maggiore Mario Arpino e Andrea Fornasiero, è stato il più giovane pilota “Top Gun” della Nato nonché pilota sperimentatore al reparto sperimentale di volo.

Istruttore di volo per molti anni, alcuni trascorsi anche a Dubai, dal 1966 al 1968 è stato pilota delle “Frecce Tricolori”  con il nome Pony 11 e nel 1968 fu solista insieme a Renato Ferrazzuti: il duo diede vita a figure acrobatiche spettacolari mai più replicate negli anni successivi.

“Jack” ha fatto anche parte per due anni della prima pattuglia acrobatica civile italiana, le “Alpi Eagles”, fondate all’aeroclub “Arturo Ferrarin” di Thiene nel 1979 e denominata “Aquile delle Alpi” e, come collaudatore, ha svolto un ruolo fondamentale nel collaudare il “G91Y” della Fiat, detto “Yankee”. Per oltre vent’anni ha eseguito prove di volo di velivoli autocostruiti o ultraleggeri per il mensile VOLARE , quasi sempre in coppia con l’amico e collega Fabrizio Bovi.

Qui il ricordo del suo amico Fabrizio Bovi:

PONY 11

Voleva fare l’aviatore. E lo ha fatto alla sua maniera, lasciando nell’azzurro una scia di leggenda.

Con cloche, manetta e pedaliera ha segnato un’epoca del volo irripetibile, nella quale uomini e macchine davano lealmente il meglio di sé, senza infingimenti.

Per Jack l’Aviazione è stata assai più di una smisurata passione per il volo: era un crogiolo di valori e di ideali non negoziabili, e per questo non era facile al compromesso. Ma dietro la scorza di guerriero nascondeva una generosità senza limiti come il cielo che i suoi occhi indagatori puntavano fin da ragazzo.

Nella sua infanzia nel ‘Triangolo del Ciò’ qualsiasi trabiccolo andava smontato e rimontato per comprenderne il funzionamento. La sua insaziabile curiosità si spingeva oltre le macchine volanti; dietro a ciascuna di esse, diceva, a ogni latitudine e longitudine ci sono storie da sapere e uomini con cui intendersi. Il suo ardimento, contenuto nella perfetta misura del rischio, era frutto dello studio scientifico e della conoscenza dei limiti umani. Da grande aviatore sapeva guardare oltre l’orizzonte per coglierne i segnali premonitori. Il suo vanto era di non avere mai perso un gregario.

Aerei ed elicotteri per Jack non avevano segreti; li valutava a colpo d’occhio e li domava fin dal primo volo.

La sua vita è un diario di avventure. In Pattuglia gli riservarono il posto speciale di secondo solista,‘Pony 11’, privilegio concesso a lui solo. Più giovane Top Gun della NATO, primo alla scuola francese dei piloti collaudatori. Ovunque si richiedessero il suo talento e la sua esperienza, lui c’era: dalla Sperimentale ai poligoni di tiro, dai deserti d’Arabia alle Ande peruviane. All’estero creava team acrobatici dall’impronta italiana e dalla parlata veneta. Ha conquistato la fiducia di sceicchi, strabiliato il Bourget con manovre aeree che nessuno aveva osato, dato vita alla più bella squadriglia civile di aquile da voltige. Ha volato con tutto, mai sazio di provare e sperimentare. Spento il reattore ha donato il suo sapere alla rinata aviazione leggera, prodigo di consigli, senza cedimenti e senza nulla chiedere.

Per settemila chilometri, volando a pelo d’Africa, ha portato un aeroplanetto missionario fino al Ciad. Il suo inseparabile Custode non poteva che essere un Angelo Pilota speciale come lui.

Ora insieme collaudano nuove nuvole e disegnano arcobaleni in formazione stretta.

Ciao Aviatore, autorizzato al tuo decollo senza limiti.

“Cieli blu” per Jack Zanazzo, asso vicentino tra i Top Gun italiani negli anni ’60

di Omar Dal Maso
da ecovicentino.it, 16 maggio 2025 [ fonte ]

Ha lasciato la terra dopo 87 anni per raggiungere quel cielo che a lungo nella sua vita ha “toccato con mano” Giovanni Battista Zanazzo, per tutti “Jack“, ex pilota vicentino in forza anche alla pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori. Da Breganze, dove ha vissuto, ha spiccato il volo per guardare dall’alto alla guida dei bolidi alati tra le nuvole, divenendo uno dei decani dell’aviazione italiana.

Il suo paesino di provincia e il suo Veneto li aveva lasciati da ragazzotto con (altissime) ambizioni per quei tempi: diventare un asso dei cieli, come il conterraneo Arturo Ferrarin magari (di Thiene), recandosi in Campania a Nisida per affrontare il corso dell’Aeronautica Militare. Superato con pieno successo, per poi accedere al corpo piloti in forza Nato da più giovane per età come affermano i blog specializzati tracciandone un ricordo. Di se stesso amava dire che “indossava gli aeroplani”.

Memorabile per il pilota vicentino fu il triennio vissuto in cabina di una delle “Frecce”, chiamato Pony11, da uno dei due piloti solisti della squadra di allora, tra il 1966 e il 1968, da giovanissimo ed estroso aviatore. E da istruttore di volo qualificato in seguito, ma anche collaudatore (dei velivoli Piaggio tra gli altri) e collaboratore di riviste specializzate, nella parte restante della sua carriera che lo vide poi guidare i velivoli delle Alpi Eagles.

Di lui si ricordano anche gli anni trascorsi a Dubai per la sua professione, prima di far rientro a Breganze dove è stato conosciuto da tutti i concittadini di più generazioni. Un cittadino “d’eccellenza” insomma, che con i suoi aneddoti avventurosi sapeva intrattenere chiunque per ore. Per qualcuno, come si legge sul web, Jack Zanazzo è stato il più grande pilota militare (nella prima parte della sua carriera) italiano del secondo dopoguerra.

A rendere noto il decesso del compianto comandante in pensione è stata la figlia Emanuele insieme ai fratelli di Giovanni Battista, con la notizia della scomparsa proveniente dal polo medico di degenza di Asiago, sull’Altopiano. La salma giungerà sabato mattina nel Duomo breganzese proprio dall’ospedale, per la celebrazione delle esequie in programma alle 10.

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