Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre 2024

La consegna da parte del Generale Vladmir Sergeyevich Mikhaylov, Capo delle Forze Aeree di Russia

di Cap. Erminio Englaro
da aeronautica.difesa.it, 22 agosto 2005

E’ la prima volta che accade, questo è un riconoscimento normalmente riservato ai soli Ufficiali russi” con queste parole il Gen Mikhaylov, durante la cerimonia tenutasi il 19 Agosto a Mosca presso il Salone internazionale aeronautico denominato MAKS (Moskow aviation and space show) , ha conferito la Medaglia d’argento al merito aeronautico alle Frecce Tricolori. La cerimonia di premiazione è stato organizzata dall’Ambasciata italiana in occasione del 3°appuntamento consecutivo che ha visto esibirsi la Pattuglia acrobatica nazionale (PAN) nei cieli di Mosca. Ad essere premiati anche i piloti del Reparto Sperimentale Volo dell’Aeronautica impegnati nell’esibizione in volo del velivolo da trasporto G222 che presto verrà sostituito dal nuovo C27J prodotto in casa Alenia.

Mi sento un comandante fortunato” ha detto il tenente colonnello Paolo Tarantino, comandante delle Frecce Tricolori, “è la terza volta che veniamo in Russia ed ogni volta l’accoglienza che ci viene riservata è veramente incredibile. Questa medaglia ne è la dimostrazione e ci riempie d’orgoglio”. La collaborazione tra l’Aeronautica Militare italiana e quella russa ha segnato negli ultimi tempi un costante incremento come la recente missione spaziale Eneide, che ha visto protagonista il colonnello pilota Roberto Vittori. Importante anche la prima visita ufficiale in Italia di un Capo di stato maggiore delle forze aeree russe, lo stesso gen. Mikhaylov, che lo scorso luglio ha incontrato a Roma il gen. Leonardo Tricarico. Durante la visita sono state affrontate le problematiche relative alla sicurezza aerea e alla lotta al terrorismo. E’ stato auspicata proprio in quella circostanza una maggiore collaborazione tra le due aeronautiche militari al fine di fornire un contributo concreto alla sicurezza globale, anche nell’ambito del progetto di un “Cielo Unico Europeo”.

Il prossimo 4 settembre la PAN si esibirà a Rivolto (Udine) nella più grande manifestazione europea di pattuglie acrobatiche, organizzata dall’Aeronautica Militare in occasione dei 45 anni dalla costituzione delle Frecce Tricolori. Informazioni sulla medaglia: Decorazione medaglia d’Argento al Merito Aeronautico.

Motivazione: “Per i meriti aviatori, per l’effettivo contributo in promozione dell’aviazione e per il rafforzamento della cooperazione internazionale nel campo dell’aviazione” .La realizzazione di questa medaglia è stata fatta su modello del 1913 “Military Pilot” utilizzata dallo Zar Russo Nicola secondo per decorare i primi due piloti dell’Impero Russo.

La Russia "dona l'argento" alle Frecce Tricolori

da avionews.com, 23 agosto 2005 [ fonte ]

La Pattuglia Acrobatica Nazionale (Frecce Tricolori) ha conquistato non solo il pubblico presente nel corso della grande manifestazione aerospaziale Maks 2005 (Mosca, 16-22 agosto) con la sua esibizione ma anche un importante riconoscimento per i suoi piloti. Il comandante in capo dell’aeronautica militare russa ha infatti consegnato loro la medaglia d’argento al valore aeronautico.

Di fatto, è la prima volta che personale militare non di nazionalità russa impiegato in ambito aeronautico riceve un riconoscimento di questo tipo, a dimostrazione della preparazione e della professionalità dei piloti militari italiani, oltre alla stima dimostrata dai colleghi russi. Premiati anche i piloti di G-222 che hanno effettuato un’esibizione col noto velivolo da trasporto dell’AMI.

Mosca, Russia - Medaglia al valore militare per la prima volta consegnata dall'aeronautica militare russa a piloti stranieri

di Gleb Ijulskij
da espressoweb.ru, Numero 5(96) [ fonte ]

La presenza delle Frecce Tricolori a Mosca è diventata ormai abituale. È infatti il terzo anno consecutivo in cui la Pattuglia Aeronautica Nazionale è presente alle manifestazioni aeronautiche che si tengono a Mosca. Nel 2003 c’era stato il primo invito da parte delle Autoritа russe a partecipare al MAKS, che come Lei sa è biennale. Le Frecce Tricolori in quell’occasione hanno suscitato una splendida impressione nei confronti del pubblico e degli esperti russi. Tanto bella da valere loro un invito da parte degli organizzatori dell’Aviasalon a partecipare anche alla manifestazione dell’anno successivo, il Festival Internazionale delle Pattuglie Acrobatiche.

Anche al Festival la PAN ha riscosso grande successo; motivo per il quale è stato rinnovato l’invito al MAKS 2005 di quest’anno. Questa assiduitа della presenza in Russia costituisce anche un fatto eccezionale, perché è molto raro che il team si esibisca anche per soli due anni consecutivi in una stessa localitа all’estero, vuoi per motivi organizzativi, vuoi per il grandissimo numero di richieste e inviti che pervengono alle Frecce Tricolori da tutte le parti del mondo. Qui a Mosca vengono invece giа da tre anni. E questo è anche dovuto al grande apprezzamento reciproco che esiste tra l’Aeronautica Militare Italiana e l’Aeronautica Militare e civile della Federazione Russa. Con un briciolo di immodestia devo anche dire che gli amici russi, veri intenditori di aviazione e di cose aeronautiche, hanno apprezzato appieno l’elevato grado di professionalitа e di competenza dei colleghi italiani.

La PAN è un po’ la bandiera dell’Italia e la rappresenta a livello mondiale. Ma oltre a questo mette in evidenza alcune delle qualitа della nostra Aeronautica Militare, che sono appunto basate sulla professionalitа, sul rigore e sulla serietа nella condotta del volo. I piloti della PAN sono tutti Ufficiali dell’Aeronautica Militare che per alcuni anni vengono assegnati a questo Gruppo, chiamato anche 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, ma che comunque rimangono piloti militari operative a tutti gli effetti. Durante l’inverno infatti, oltre ad addestrarsi per le manifestazioni aeree cui dovranno partecipare nella stagione successiva, svolgono anche il normale addestramento al tiro come gli altri reparti dell’A. M. Al termine della loro permanenza di alcuni anni nella PAN, i piloti tornano a far parte dei loro Stormi operativi.

Gli stessi velivoli delle Frecce Tricolori, gli MB.339, sono velivoli militari con capacitа operativa che possono essere impiegati nel contrasto di carri armati, elicotteri e velivoli con caratteristiche di bassa velocitа. In caso di necessitа questi velivoli possono infatti essere armati ed entrare in azione nel giro di poche ore. Nel recente passato, in qualche particolare occasione, i piloti ed il velivoli PAN hanno contribuito ad assicurare la protezione dello spazio aereo nazionale.

L’azienda che costruisce gli MB.339 è l’italiana AERMACCHI, ed a titolo di curiositа può essere utile sapere che le lettere iniziali della sua sigla vengono dai nomi della Ditta costruttrice (Macchi) e dall’ingegnere che li ha progettati (Bazzocchi). Attualmente vengono utilizzati sia come velivoli da addestramento per il conseguimento del brevetto di Pilota Militare, sia come mezzi operativi, oltre ad essere impiegati dalla Pattuglia Acrobatica.

Occorre anche precisare che l’aspetto acrobatico del volo non è fine a se stesso, ma si compenetra ed è parte essenziale del volo militare, dove spesso è necessario portare il velivolo al massimo delle sue possibilitа tecniche. L’acrobazia aerea infatti è nata come necessitа, in quanto la capacitа di poter gestire il velivolo in sicurezza fino al limite delle sue prestazioni fa la differenza nell’eventuale confronto con un avversario.

– Che cosa contraddistingue i piloti italiani dal resto dei piloti secondo lei? Esiste un approccio diverso alla professione, al mezzo, cosa ne pensa?

– Ritengo che l’approccio a questa professione sia lo stesso per i piloti militari di tutti I Paesi del mondo, che sono spinti da una forte passione per il volo. Ogni Aeronautica Militare poi addestra ed impiega il proprio personale in maniera coerente con la propria esperienza e con le proprie tradizioni. Ed a questo proposito sono convinto che i piloti italiani non siano secondi a nessuno.

Alla base di questa professione c’è uno sconfinato amore per il volo, che si completa con la grande motivazione derivante dal fatto che il fine ultimo che si raggiunge è quello del la difesa del proprio Paese; anzi, me lo lasci dire: della Patria. Mi rendo conto che sia facile cadere nella retorica quando si parla di questo argomento, ma le assicuro che и una sensazione autentica. Ritengo che i piloti militari abbiano la grande fortuna di soddisfare la loro più grande passione e nello stesso tempo godere del privilegio di fornire un servizio insostituibile per la collettivitа. Il militare produce sicurezza, un bene che non è facile da misurare e che non si riesce ad apprezzare che in determinate situazioni o circostanze. È una professione bella ma non facile, per la quale non è sufficiente la passione ma occorrono anche grande impegno, professionalitа e disciplina. Perché chi trascura questi aspetti diventa un pericolo per se e per gli altri. Esistono piloti vecchi e piloti indisciplinati, ma non esistono vecchi piloti indisciplinati.

– Come si sono trovati i piloti italiani, a volare nei cieli moscoviti?

– La presenza della PAN a Mosca è stata motivo di reciproca soddisfazione; i piloti italiani si sono trovati magnificamente a volare nei cieli della Russia e le loro esibizioni sono state accolte con grande calore ed ammirazione sia dal grande pubblico, sia dagli esperti di aviazione. È stata quindi un’ottima esperienza. Peraltro si è esibito anche un altro velivolo italiano: il G.222. Si tratta di un aereo da trasporto che è stato presentato a Mosca per la prima volta dai piloti collaudatori e sperimentatori del Reparto Sperimentale di Volo dell’Aeronautica Militare Italiana. Reparto dal quale proviene il Colonnello Pilota Roberto Vittori, cosmonauta italiano che ha volato per ben due volte nelle missioni spaziali russe “Soyuz”. L’Aeritalia G.222, normalmente utilizzato come velivolo da trasporto, è stato presentato in volo in maniera superba dai nostri piloti sperimentatori, i quali ne hanno dimostrato l’elevata maneggevolezza e la capacitа di atterrare in spazi ridottissimi, simulando situazioni simili a quelle che spesso si incontrano in localitа dove è necessario far giungere soccorso ed aiuti umanitari.

Le esibizioni dei nostri velivoli hanno fatto inoltre da perfetta cornice ai negoziati commerciali che si sono tenuti al MAKS, dove rappresentanti dell’industria italiana, ed in particolare di Finmeccanica, hanno fi rmato importanti accordi di collaborazione con alcune societа russe del settore aeronautico. Ho potuto anche constatare come lo stand italiano presen te al Salone sia stato tra i piщ visitati, tanto dal pubblico quanto dagli operatori commerciali.

– Grande successo, quindi, anche per l’industria aeronautica italiana.

– L’accoglienza russa è stata calorosa. In occasione di un evento sociale che si è tenuto in onore degli equipaggi italiani, i piloti sono stati anche decorati con una significativa medaglia al merito aeronautico dal Comandante in Capo dell’Aeronautica Militare della Federazione Russa, il Generale Vladimir Sergeevic Mikhajlov. Peraltro, nel luglio scorso il Generale Mikhajlov è stato in visita di lavoro in Italia, ospite del capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana, Generale Leonardo Tricarico. Le relazioni tra le Aeronautiche Militari di Russia e Italia sono improntate alla massima stima e considerazione reciproca e si stanno concretizzando varie forme di cooperazione che certamente contribuiranno a rendere sempre più saldi i vincoli di amicizia che legano I rispettivi Paesi.

È inoltre rilevante notare che la cooperazione militare tra Russia e Italia non si limita al solo aspetto aeronautico ma abbraccia tutte le Forze Armate, ed a tale proposito è stata particolarmente significativa la visita ufficiale che il Capo di Stato Maggiore della Difesa italiano, Ammiraglio Giampaolo Di Paola, ha effettuato a Mosca nel mese di giugno scorso, nel corso della quale ha avuto proficui incontri con Personalitа di Governo e con i Vertici delle Forze Armate.

Tornando sull’argomento delle manifestazioni aeree spero che si possa presentare al più presto un’occasione utile per poter ricambiare l’ospitalitа e vedere le Pattuglie Acrobatiche Russe volare nei cieli italiani.

Il ricordo di Paolo Tarantino

da Giuseppe Cordioli, Capriole tra le nuvole, Mondadori, 2010, pag. 67

Quella di Mosca è stata un’esperienza indimenticabile per Tarantino.

«Penso che il nostro volo in Russia sia stato veramente apprezzato da tutti quelli che hanno avuto modo di vederlo, perché si sono resi conto che erano davanti a qualcosa che probabilmente non avevano mai visto. E penso che l’onorificenza che ci è stata poi conferita dal capo di Stato maggiore del’Aeronautica russa, e che portiamo con orgoglio sul petto, stia a testimoniare questo. Ritengo abbiano capito tutti che non eravamo dilettanti ma seri professionisti. La trasferta di Mosca, forse più
che altre occasioni, ha fatto sentire le Frecce Tricolori veri e propri ambasciatori del made in Italy, al di là di quelle che sono le capacità e la tecnologia dell’Aeronautica militare. In questo caso è stato utilizzato a supporto dell’industria italiana e mi auguro che ciò possa essere riconosciuto»,

Gli accordi sottoscritti all’epoca dall’industria aeronautica italiana con la Sukhoi, che avrebbero dato lavoro a oltre 1800 dipendenti dell’Alenia nei 20 anni seguenti, ne sono la testimonianza concreta.

«E chiaro che questo tipo di accordi non nasce dal nulla, – continua Tarantino. – Ci sono altri Paesi che fanno un utilizzo delle pattuglie acrobatiche nazionali molto più spregiudicato. Mi riferisco per esempio ai nostri colleghi inglesi e francesi che, oltre a dimostrare le potenzialità dei loro velivoli durante gli air-show, una volta a terra svolgono anche, in un certo senso, il ruolo di PR. Ci abbiamo lavorato anche noi per partecipare come testimonial».

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