Ultimo aggiornamento: 10 Giugno 2021
di Alberto Moretti
da I piloti raccontano, Stato Maggiore Aeronautica
Nato a Casagiove nel 1953, è entrato in Aeronautica nel 1974 con il Corso Pegaso 3° ed ha conseguito il brevetto di pilota militare nel 1980.
Ha comandato la 386° Sq. del 53° Stormo, la 541° Sq. del 313° Gr. Acrobatico e il 313° Gr. stesso. Ha comandato il Reparto Aereo di Standardizzazione e Tiro a Decimomannu.
ll colonnello ha al suo attivo circa 3.500 ore di volo.
Giunsi alla PAN alla fine dell’estate del 1981, ultima stagione del mitico Fiat G.91 e insieme a tutti i piloti frequentai il corso MTU a Varese per familiarizzare, presso la ditta costruttrice, con I’MB.339PAN.
Iniziai subito a volare con quest’aereo che suscitava grande entusiasmo nei più giovani e, di contro, scetticismo ed apprensioni nei più anziani perché il confronto con il G.91 lo dava nettamente sfavorito.
Ricordo ancora vive nella memoria le preoccupazioni più ricorrenti e le frasi dette dai colleghi più prevenuti: «… come sarà la formazione dei nove velivoli con quest’ala dritta che amplifica gli errori e ne aumenta considerevolmente la larghezza e i conseguenti problemi aerodinamici nei tonneaux (rotazioni sull’asse)?» o «… le figure di punta del programma saranno sempre spettacolari oppure a causa della scarsa velocità di rotazione sull’asse del velivolo perderanno di efficacia?…» e ancora «… i cento nodi di differenza di velocità avranno un impatto negativo sullo spettacolo?…».
Questi furono. tra molti altri, i dubbi di coloro che a malincuore davano l’addio ad una macchina che aveva segnato trionfi importanti per la Pattuglia Acrobatica e per l’Aeronautica Militare.
Tuttavia, la creatività italiana e in particolare l’esperienza di alcuni anziani piloti del team appianarono gli ostacoli, che all’inizio sembravano insormontabili, realizzando un programma acrobatico competitivo che promosse a pieni voti, fin dalla prima stagione, l’ MB.339 PAN.
La formazione trovò in breve tempo una linea operativa che consentiva di realizzare completamente e con estrema efficacia tutte le “figure” comunemente note delle “Frecce Tricolori”.
La nuova macchina presentava dei vantaggi che hanno caratterizzato negli anni alcuni dei più prestigiosi successi della PAN, soprattutto laddove sarebbe stato impossibile realizzarli con il vecchio G.91.
Infatti consentì di creare un programma acrobatico completo, quello a sviluppo verticale, con una base delle nubi a 4.000 feet, mentre il G.91 ne richiedeva molti di più, almeno 6.000. Questa caratteristica si rivelò determinante in tutte le più prestigiose competizioni europee, in particolare dove le condizioni atmosferiche hanno una forte influenza su questi eventi.
Inoltre la moderna avionica di cui è dotato il velivolo ha reso possibile l’ampliamento del campo d’azione delle “Frecce Tricolori” che oggi possono raggiungere qualunque paese del mondo. Supportate dal nuovo velivolo, infatti, le “Frecce Tricolori” hanno realizzato tournee in Nord Africa e in Medio Oriente e attraversato per ben due volte l’Atlantico facendo conoscere la bravura e la professionalità dei piloti dell’Aeronautica Militare anche in Nord America.
Dal giorno in cui arrivai alla PAN nel 1981 e per i successivi undici anni non ho potuto che apprezzare le molteplici qualità dell’MB.339 PAN, obiettivamente mente comprovate dai brillanti risultati conseguiti in questo lungo periodo di volo.
Come quella volta che, a causa di una manovra a g negativi, ebbi un “flame out” e fui costretto ad atterrare a Rivolto (per fortuna poco distante) con motore piantato.
L’evento si concluse felicemente senza particolari problemi grazie alla versatilità di questa macchina che, tra l’altro, è anche un fantastico veleggiatore.
Tutti gli impegni presi dall’Aeronautica nel campo delle relazioni nazionali e internazionali di cui la PAN è il fiore all’occhiello delle sue risorse, sono stati sempre assolti grazie alla serietà del team e di una compagine tecnica di specialisti di altissimo valore, ma soprattutto grazie all’efficienza dell’aeroplano che non ha mai creato problemi tecnici.
Infatti raramente si è fatto ricorso al “velivolo di riserva”, quello che, nel caso di avaria di uno degli altri, serve a completare la formazione PAN composta da 10 aerei.
Ma per un pilota della Pattuglia Acrobatica il velivolo non rappresenta solo uno “strumento” professionale, ma un fidato amico che finisce col diventare un tutt’uno con il pilota accompagnandolo nelle sue spericolate evoluzioni.
Si crea così un legame speciale che viene suggellato scrivendo il proprio nome sul “musetto” dell’aereo; affidargli la vita e quella dei compagni che ti volano vicino, ti fa sentire protetto e a grande agio grazie alla sua affidabilità e alle sue eccellenti performance.
È un legame che si crea in migliaia di ore di volo, tale da diventare possessivi accettando malamente che altri volino con il tuo aereo o che si debba, per una qualsiasi ragione, volare con quello pilotato da un altro compagno.
Oggi che sono un “pilota da scrivania” mi è concesso di volare per alcune settimane all’anno e questa attività cerco di svolgerla sempre con il buon vecchio MB.339 PAN e mi accorgo che nulla è cambiato tra me e lui, forse solo il fatto che non è più “battezzato” con il mio nome, ma con quello di un altro più giovane collega.
E torniamo a far capriole in aria e si ritrovano subito, inalterati, i legami e le capacità di espressione, forti come quelle di un tempo; né io né lui sentiamo in definitiva il peso degli anni trascorsi… anche se nessuno ci crede.
Erede delle grandi tradizioni del volo acrobatico, nato a Campoformido nel 1930 con la “Pattuglia folle”, il 313″ Gruppo Acrobatico “Frecce Tricolori” con la sua formazione di 10 velivoli MB.339 PAN porta il tricolore d’Italia nei cieli del Mondo.
Nelle foto: il passaggio di saluto con i fumi tricolori e la PAN sul deserto durante la trasferta in Arabia Saudita.
Macchi MB.339PAN
Derivato dall’MB.339A di serie, ha i comandi di volo leggermente modificati e l’impianto per l’e-missione dei fumi colorati da utilizzarsi durante le manifestazioni aeree. Fu assegnato nel 1983 al 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori” in sostituzione dei G.91PAN.
Caratteristiche e prestazioni
Ap. alare m 10,85; lungh. m 10,97; alt. m 3,99; peso max. al decollo kg 4.400; velocità max. km/h 898 a quota 0; tangenza m 14.630; autonomia km 1.760.
Motore
1 turbogetto Rolls-Royce “Viper” Mk 632 da 1.814 kg/s
Armamento
2 cannoni DEFA 553 da 30 mm in pod subalari in opzione ad altre armi (minigun, razziere, ecc.).
Carico bellico
kg 1.815
Ringrazio Luigi Pepe per l’invio dell’articolo