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di Giulio Lazzati da “Lettere al Corriere”
da Corriere della Sera, 9 marzo 1967, p. 5

A Montreal, in Canada, quest’anno verrà Inaugurata la « Fiera mondiale », esposizione non solo dl prodotti ed attività del più progrediti popoli del mondo. ma alla « Fiera » saranno collegate manifestazioni artistiche e folcloristiche del più rappresentativi artisti o complessi europei ed americani.

Dalla «Scala. dl Milano, al «Circo» di Mosca, dall’« Orchestra Filarmonica » dl Nuova York, al «Bolscloj » dell’URSS. dal Beatles, al nostro Benedetti Michelangeli, ecc. ecc. Sarà una di quelle manifestazioni, Insomma, che servono a popoli. sia pure dl usi e costumi diversissimi, per conoscersi meglio e cementare l’amicizia reciproca, più e meglio dl molte fredde protocollari riunioni diplomatiche.

Spero e penso che questa mia speranza ala condivisa da moltissimi italiani: che per l’Italia sta presente anche la « Pattuglia acrobatica nazionale » della nostra Aeronautica militare. Quelle « Frecce tricolori » che In questi anni. in svariate esibizioni In Italia ed all’estero, sono state per migliaia e migliaia dl spettatori, con la loro bravura senza pari, sinonimo dl volontà disciplinata, serietà di preparazione. cosciente coraggio: tutte cose dl cui. specialmente all’estero. abbiamo un grande bisogno.

Senz’altro non é un problema facile da risolvere, date le ristrettezze del bilancio del nostro ministero della difesa. ma i fondi per questa tournée si dovrebbero trovare.

E se poi I nostri piloti potessero ripetere le esibizioni trionfali compiute nel 1937 dalle pattuglie comandate dal capitano Viola e dal capitano Molinari nel paesi dell’America del Sud, penso che probabilmente ne avremmo anche un Interesse finanziario.

Ricordiamoci che la PAN vola sul Fiat G.91, velivolo esportato in vari paesi europei e che per le sue doti dl robustezza, facilità dl Impiego e di manutenzione, potrebbe trovare In quelle terre aeronautiche militari Interessate alla sua adozione.

Anche non volendo guardare il fatto solo sotto il profilo finanziario, immediato, possiamo star sicuri che i nostri piloti darebbero un credito all’Italia, non paragonabile a nessuna azione finanziaria: una loro esibizione è un biglietto da visita che tutti ci invidierebbero.

Per Inciso vorrei ricordare che nel 1959 una nostra pattuglia acrobatica (i «Diavoli rossi» al comando del maggiore Squarcina) fu già In America esibendosi dietro espresso Invito del governo americano, in varie località fra cui Nuova York. DI loro fu scritto da un’autorevole spettatore: «… L’esibizione degli italiani supera qualsiasi cosa da me vista nel campo dell’acrobazia aerea ad alta velocità…».

Anche per questo le « Frecce tricolori» meritano di essere presenti alle manifestazioni canadesi.

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