(Ultimo aggiornamento: 30 Aprile 2022)

Un luogo magico per la Pattuglia Acrobatica Nazionale

da Airplanes, anno 16, n° 1, pp. 30 – 31

Non tutti sanno che la Pattuglia Acrobatica Nazionale nella propria sede di Rivolto ha un luogo magico nel quale la mente si riposa dal duro stress e la vita lavorativa si fonde con quella privata. Stiamo parlando della Mansarda! Il personale del 313° Gruppo vive moltissimo questo spazio, collocato appena sopra la Palazzina Comando.

Pareti rivestite di un caldo legno, con foto appese qua e là a ricordare i momenti più significativi, divertenti, importanti, vissuti dai membri delle “Frecce Tricolori”. Trofei, targhe e doni con dediche di ogni genere firmate da chi è stato protagonista, da chi ha invece ha proseguito per altre strade, da chi è passato in visita, ospite invidiato, da quanti in modo diverso sono stati parte della grande famiglia della Pattuglia. Un angolo bar e il camino danno il giusto calore ai locali di quello che appare come un club esclusivo.

Un punto di incontro, di svago, di accoglienza ospiti e qualcosa di più: forse la seconda casa di tutti i piloti e degli specialisti che, negli anni, hanno indossato la tuta blu.

Un luogo ameno, ricco di ricordi e cimeli che narrano le vicende delle “Frecce Tricolori” nei suoi aspetti più veri e confidenziali, meno noti e celebrati, la storia vissuta dietro le quinte. Quella che ha  contribuito in misura sostanziale a far crescere e consolidare il gruppo, forgiando e mettendo alla prova rapporti e relazioni interpersonali che vanno bene al di là di un consueto legame lavorativo. È qui che si inizia e si finisce la giornata del personale dl 313° Gruppo. Qui si sviluppa l’amalgama delle “Frecce Tricolori”.

Nella Mansarda si scambiano opinioni personali, si parla di vita privata, ci si diverte con sfide a biliardino, si autografano i poster per gli appassionati e, da qualche anno, ci si diletta a suonare. Sì perché
quelli del 313° hanno voluto creare una loro band, composta da piloti e specialisti che nel tempo libero amano condividere questa passione.

È proprio qui, nello spazio più intimo del gruppo, che iniziano a prender forma quello spirito di squadra e quella fiducia nel prossimo che deve caratterizzare il legame dei membri delle “Frecce”. Non ci sono
manuali che insegnino a tessere queste relazioni: non si possono studiare a tavolino né controllare arbitrariamente, sono cose che nascono in modo spontaneo e crescono in ugual modo, giorno dopo giorno, mentre si vive a stretto contatto, in volo come a terra.

Volare in Pattuglia significa eseguire manovre in cielo a 600 km/h di media, con distanze di pochi metri tra un aeroplano e l’altro: alla base di tutto sta quella fiducia incondizionata nel collega che inizia forse con una tazzina di caffè alla mattina in Mansarda.

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