Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre 2019
Diplomati negli anni Sessanta all’Istituto d’Arte di Udine
di Giorgio Dri
da “Stralignano”, anno 57° n. 6, domenica 12 agosto 2012, p. 4
Riprendiamo con la seconda ed ultima puntata di ricordi che l’architetto Giorgio Dri ha voluto gentilmente concederci.
Sono ricordi di episodi importanti e minori, nei quali emergeva sempre lo spirito di corpo e il senso di appartenenza a una delle più efficaci forme di esportazione del “made in Italy”. A me, che a distanza di quaranta e più anni dal servizio militare, ho avuto l’onore assieme al professor Adriano Lecce di curare il libro Sello 1959-2009,che raccoglie la storia dell’istituto Statale d’Arte “Giovanni Sello” di Udine, capita oggi di ricordare anche una vicenda poco nota: il conseguimento del diploma di “Maestro d’Arte” da parte di tre piloti della Pan: Pietro Purpura, Massimo Montanari, Sandro Santilli. I primi due nell’anno scolastico 1967-68, il terzo nel 1969.
Purpura si diplomò in Arte del Mobile, Montanari e Santilli in Arte dei Metalli. I tre piloti sostennero l’esame da privatisti (i loro nomi sono riportati proprio nel libro Sello 1959-2009) e quel titolo di studio favorì il loro passaggio da sottufficiali a ufficiali.
Alcuni insegnanti si ricordano ancora della loro saltuaria presenza nei laboratori dell’istituto, alle prese con gli strumenti dell’ebanisteria e della forgiatura, facendo tesoro delle preziose lezioni impartire dallo scultore Dino Basaldella o dal fotografo Bruno Cinti. Si ricordano pure del forte legame che i tre mantennero con la scuola, e qualcuno giura che ci sono delle fotografie che ritraggono episodi di qualche sfida a calcio con studenti e allievi dell’Isa. Purpura e Montanari volarono nella PAN per quasi quindici anni ricoprendo vari ruoli, anche quelli maggiormente ambiti di solista e di capopattuglia. Per Santilli invece la permanenza nelle Frecce Tricolori si limitò a soli sei anni, perché nel 1974 un incidente in addestramento sul cielo di Rivolto pose fine alla sua brillante carriera. Non so quanto importanti siano state le espressioni artistiche lasciate dei tre piloti maestri d’arte, né riesco ad immaginare quanto impegno potessero dedicare alla pittura, scultura, progettazione ed esecuzione di mobili e di manufatti in ferro, dopo le faticose giornate trascorse sui G91.
So invece che le loro migliori capacità espressive le lasciarono impresse nel cielo, disegnando looping, cardiodi, tonneau e incroci vari, incantando milioni di persone, testimoniate da migliaia di immagini fotografiche scattate in tutto il mondo.
E questo è sicuramente il più bel riconoscimento di valenza artistica che dobbiamo a questi “piloti-artisti”.
salve, mi chiamo ottorino biondi, primo aviere in quel di udine campoformido , crc (centro riporto controllo sic?), dove ho conosciuto i sottotenenti giorgio dri, roberto vescovi (di asiago) i marescialli grillo, fanton? ed altri , de lucia sergente assieme ad un altro che non ricordo il nome , ma mi ricordo che siamo andati all’avis per donare il sangue per…….non so se arriva questa mail perche sono imbranato. venire a rivolto sarebbe una figata per me roba da fare un colpo però…/..conservo ancora la bustina, solo la fibia della cintura e lo stemma da appuntare incocca tendi scaglia . se qualcuno legge questo messaggio non so come lo ringrazio. ottorino biondi via giara, 31 cap 35022 anguillara veneta padova……mail grazie e mandi
Buongiorno sig. Biondi, mi pare stia cercando delle persone… Purtroppo forse questo blog non può esserle di molto aiuto essendo dedicato esclusivamente alle Frecce Tricolori. Ha provato con la rivista dell’Associazione Arma Aeronautica?
Un cordiale saluto