(Ultimo aggiornamento: 17 Settembre 2020)

Giuseppe Liva racconta

da 55 anni di emozioni…, a cura di Alessandro Cornacchini, 2015, p. 134

Eravamo stati invitati a una grande e importante manifestazione aerea in Gran Bretagna, a Finningley. Si festeggiavano i 25 anni di regno della regina Elisabetta. Un evento di grande spolvero intitolato “The Queen’s Silver Jubilee Air Show” e per l’occasione sarebbe stata rievocata anche la Battaglia d’Inghilterra. Le “Frecce Tricolori” erano tra gli ospiti di riguardo.

Il nostro capformazione era Toni Gallus, una persona squisita, eccezionale, un pilota veramente stupendo. Un vero leader, in volo e a terra; l’avremmo seguito in capo al mondo. Allora, il giorno dell’air show Toni viene da noi e ci dice: «Noi voliamo a chiusura della manifestazione». La cosa lasciò tutti molto interdetti … dovete sapere che per consuetudine in tutte le manifestazioni aeree del mondo la pattuglia acrobatica di casa si esibisce per ultima. È il fuoco d’artificio finale, quello che rimane più impresso nella mente del pubblico. Eravamo in Inghilterra, toccava alle “Red Arrows”. «No — dice Gallus — le “Red Arrows” volano prima di noi».

Per penultime??! Non si era mai sentito. Ma come poteva la formazione della RAF rinunciare a quella prerogativa? La questione puzzava, di sicuro c’era qualcosa sotto. Non potevamo fidarci di questo improvviso slancio di generosità. Avremmo scoperto presto quale fosse il problema. Il giorno fatidico arriviamo sulla zona di esibizione, perfetti. Toccava a noi. Mi ricordo un cielo sereno e condizioni ottimali… Si vedevano però in avvicinamento delle nubi che dirigevano veloci verso l’aeroporto.

Toni impreca e dice: «Vuoi vedere che questi hanno previsto il peggioramento del tempo e ci hanno fregato?».

Bisogna sapere che gli inglesi sono cronometrici nelle previsioni meteo. Non avendo montagne le perturbazioni arrivano dal mare senza incontrare ostacoli mantenendo una velocità costante, è quindi facile prevedere il momento preciso del loro arrivo. Noi cominciamo il nostro programma, alto, orgogliosamente alto, nonostante le nubi fossero sempre più vicine. Toni, quindi, chiama: «Programma alto… Via, si entra sulla scena». Mano a mano che andavamo avanti con le manovre ‘ste nubi erano sempre più minacciose, si abbassavano perché, se il fronte è caldo, le prime nubi sono alte, poi pian piano scendono. Stava succedendo proprio questo. Per accelerare i tempi cosa faceva Gallus? Tirava come una bestia, stavamo con nove G.91 in uno spazio che oggi sarebbe quasi impossibile pensare.

Tirando si accelerano le manovre e si accorciano i tempi, e noi dovevamo guadagnare tempo per non trovarci “infognati”. Sotto, in biga c’era Danilo Franzoi. Franzoi aveva una fiducia cieca e assoluta in Toni Gallus, ma era preoccupato per le condizioni che andavano peggiorando.

«Toni cosa ne pensi?».

«Sono basse ma non possiamo sputtanarci, dobbiamo farlo!».

Allora ha detto: «Ragazzi stringiamo i denti», e via ha tirato su il looping della “Bomba”. Siamo entrati nelle nubi in piedi; abbiamo girato in rovescio, puntato giù e ancora non vedevamo per terra. Gallus ha dato l’ordine di apertura della “Bomba” che eravamo ancora dentro: «Apertura… Via». Ci siamo aperti… al “buio”. Quando il pubblico inglese ha visto questo fiore aperto che sbucava dalle nuvole si è alzato tutto in piedi in un’ovazione. Era fatta, eravamo noi i padroni della scena, le Frecce Tricolori”!

Il giorno dopo, sulle prime pagine dei giornali c’eravamo solo noi in primo piano, non gli inglesi…

Una bella soddisfazione!

Il Ten. Col. Zardo saluta un gruppo di Tecnici e Specialisti
da sx in piedi: Del Fabbro, Lodolo, Germano, Quassi, Mulatti, Zardo, Rocchi, Chiavon, Andrighettoni, Chirianni, Sicolo, Adulenti, D’agostini, Ravanello, Paschini
da sx seduti: Perin, Ippolito, Cargnelutti, Tomada, Comodin, Passoni, Zanin, Locci, Plaitano.

da Gianfranco da Forno, Frecce Tricolori – La storia, Battivelli, 2009, p. 56

[…] La manifestazione si svolgeva a Finnengly, il 30 luglio. Come prassi consolidata, la pattuglia acrobatica di casa, i Red Arrows, doveva volare in chiusura di manifestazione; il servizio meteorologico, notoriamente preciso, aveva informato i “Reds” che al momento del loro volo il tempo sarebbe stato proibitivo, con una ridottissima base delle nubi. Detto fatto, l’organizzazione scambiò gli orari d’intervento tra le “Frecce” e le “Red Arrows”. Il risultato fu che Gallus riuscì a volare l’intero programma, nonostante la base delle nubi fosse a 4000 piedi (1219 m.), mentre i Red Arrows dovettero accontentarsi di un programma ridotto. […]

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