Ultimo aggiornamento: 6 Luglio 2020
da Roberto Bassi, Il destino in una stella, 2019, p. 84 e segg.
Quello dell’ 1° settembre 1965 non è un semplice raduno (1° Raduno Nazionale del 2° Stormo, ndr), è una ridda di ricordi, aneddoti, abbracci e lacrime tra i tanti ex che si ritrovano per la prima volta, dopo tantissimi anni.
Il palco delle autorità è presieduto dal Sottosegretario alla Difesa, On. Guadalupi, dal Capo di Stato Maggiore, Gen. S.A. Aldo Remondino, dal Comandante della 1a Regione Aerea, Gen. S.A. Giachino, dal vice Comandante della 5th ATAF, Gett Kight e dall’Asso del 1° Conflitto Mondiale, Gen. Ranza.
Nella mattinata viene inaugurato il monumento al Caduti e durante il solenne momento il luogo è sorvolato da una formazione di G. 91 che compongono il numero “2”, Valentino è uno di loro. Nel pomeriggio, dopo iI pranzo di corpo, una serie di esibizioni aeree intrattengono le autorità, i radunisti e il pubblico. Si esibisce il Cap. Danilo Franzoi, pilota dimostratore del G. 91, il Cap. Riccardo Peracchi, da poco passato al Reparto Sperimentale di Volo e pilota dimostratore deJ nuovissimo addestratore Macchi MB.326; quindi in chiusura si esibiscono Ie Frecce Tricolori con i loro nove G.91.
Il volo delle Frecce attrae Valentino. Essere una freccia potrebbe essere un’attraente opportunità e la possibilità di rappresentare l’Italia, l’industria nazionale e la Forza Annata. Lo renderebbe orgoglioso. Altri piloti dello Stormo avevano chiesto di far parte di quella compagine ed ora volavano a Rivolto con il 313° Gruppo: il Cap. Giampaolo Schievano (dal dicembre 1963), il Serg. Pietro Purpura (dal novembre 1964) e l’amico Cap. Raffaele D’Andretta che, giunto a Rivolto nel novembre 1964, avrebbe dovuto essere pilota di riferimento per i G.91 in procinto di essere acquistati dall’Esercito Italiano.
Per Valentino l’essere una “Freccia” rimane per ora un sogno in un cassetto e intanto prosegue la consueta attività di “caccia bombardiere ricognitore”.
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Le Frecce Tricolori, al pari di altre compagini straniere, vorrebbero aggiungere al loro programma la figura del velivolo solista con il compito di riempire i vuoti, durante le fasi di allontanamento e riposizionamento della formazione, tra una figura e l’altra.
Le presentazioni del Cap. Franzoi non sono sfuggite al Ten. Col. Di Lollo che lo vuole con se. Il trasferimento è formalizzato il 14 marzo 1966 e Franzoi inizia subito i voli di allenamento come pilota solista.
Rivolto non è distante ma il trasferimento di Danilo rattrista Valentino e Luisa attaccatissimi a lui e alla sua famiglia, così Valentino accarezza sempre di più l’idea di chiedere di poter entrare a far parte del le Frecce.
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Dal 12 al 15 luglio 1966 il 2° Stormo è sottoposto alla Tac Eval. La commissione giudica ogni branca, sezione, organizzazione e aspetto dell’unita e, al termine, la valuta idonea nella 3a Categoria. Valentino è soddisfatto di questo risultato, frutto in parte, anche del suo lavoro.
Cinque giorni più tardi, il 20 luglio, ai comandi di un G.91 T, si sposta a Rivolto dove rimarrà per tre giorni. Il suo compito sarà quello di portare in volo con lui il cineoperatoredell’Istituto Luce per eseguire deIle riprese in volo della Pattuglia Acrobatica. La troupe di cineasti rimarrà a Rivolto dall’ 1 al 31 luglio e il risultato sarà un bellissimo cortometraggio dal titolo “Gli uomini dell’arcobaleno”.
A Rivolto Valentino ritrova Franzoi e Raffaele D’Andretta e la voglia di entrare a far parte delle “Frecce”. Il colloquio con il Comandante del 313° Gruppo, Ten. Col. Roberto Di Lollo, è d obbligo. Di Lollo riconosce la volontà di Valentino e la sua grande passione per il volo, ma non gli dà certezze.
Valentino rientra a Treviso con la segreta speranza che Di Lollo possa accontentarlo e ne parla a Luisa. Qualsiasi cosa renda felice Valentino, rende felice anche lei. A Treviso l’attività prosegue, frenetica. Non c’è un attimo di sosta.
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(L’incidente del Cap. Luigi Guidotti, da cui il pilota stesso esce incolume, ndr) È l’ultima emozione che il 103° riserva al Ten. Valentino Jansa perchè negli ultimi giorni di agosto arriva la tanto sospirata convocazione a Rivolto. Di Lollo ha accolto la sua richiesta: il Ten. Jansa ha le carte in regola; si presenta a Rivolto i primi giorni di settembre dove viene accolto con simpatia dai colleghi e amici che già conosceva.
Gli amici Danilo e Raffaele lo abbracciano calorosamente e iniziano ad introdurlo alle dinamiche e complesse attività dell’unità di rappresentanza dell’Aeronautica Militare, il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, le Frecce Tricolori. Si dividono le strade con i tanti amici lasciati a Treviso; questo è il ricordo di Giancarlo Cecotti:
“Valentino era un bravo pilota ed una persona estremamente simpatica. Qualche anno dopo il suo trasferimento a Rivolto anche io venni trasferito allo Stato Maggiore e lui non mancava mai di venirmi a fare visita durante i rischieramenti a Pratica di Mare della Pattuglia. È stato un caro amico”.
Il trasferimento del Ten. Valentino Jansa, che sarà ufficializzato solo il 21 settembre, è preceduto dalla sua ottima fama professionale e dalla sua buona esperienza sul G.91.
Negli stessi giorni un altro pilota del 103° è assegnato alle Frecce Tricolori. È il S.Ten. Alessandro Pettarin, trasferito (la data ufficiale del dispaccio sarà anche per lui quella de] 21 settembre) a Rivolto per affiancare il Cap. D’ Andretta nel progetto di acquisizione del G.91 da parte dell’Esercito Italiano, progetto che però sarà destinato di lì a poco a naufragare; i due piloti saranno quindi inseriti gradualmente nella formazione acrobatica.
Oltre a Jansa e Pettarin, altri due piloti vengono assegnati al 313 ° nello stesso periodo: i] primo è il Cap. Vittorio Zardo proveniente dalla 51a Aerobrigata di Istrana (anche per lui la data ufficiale del trasferimento sarà il 21 settembre), il secondo è il Serg. Magg. Massimo Montanari, “Diavolo Rosso” della 6a Aerobrigata di Ghedi che sarà formalmente assegnato al Gruppo il 9 settembre.
In virtù della sua esperienza sul G.91, il comandante Di Lollo, affida proprio al neo arrivato Valentino la 4a, 5a, 6a e 7a missione di transizione del Serg. Magg. Montanari che proviene dal Republic F-84F.
Il primo volo di Valentino (7 novembre 1966) su di un G.91 delle Frecce Tricolori (MM.6261) coincide con la prima di queste quattro missioni. Anche Pettarin vola per la prima volta con le Frecce lo stesso giorno, assistendo Montanari impegnato nel suo terzo volo di transizione.
Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”, comandato dal Ten. Col. Roberto Di Lollo è articolato su due Squadriglie: la 540a agi i ordini del Cap. Vittorio Cumin e la 541a agli ordini del Cap. Giampaolo Schievano. Il 14 settembre è il comandante di Gruppo a volerlo in volo con se. Valentino è consapevole che si tratta di una prova d’esame e ce la mette tutta. Il giorno successivo Di Lollo vuole di nuovo in ala Valentino e Massimo Montanari. Deve capire quali sono le loro naturali inclinazioni per poterli utilizzare nel modo più proficuo. Queste sono le parole di Massimo Montanari:
“Io e Valentino appartenevamo alla stessa generazione ed avevamo molti punti di vista in comune. Ci siamo trovati subito bene assieme. Era un pilota già formato ed esperto sul G.91. Lui era un destro ma venne impiegato, in virtù della sua pregressa esperienza sulla macchina, a sinistra. Così decise Di Lollo”.
Il 313° è un piccolo Gruppo, unico padrone del cielo di Rivolto: dove utilizza un piccolo hangar per la manutenzione dei velivoli, una palazzina in muratura come sede del comando e dei vari uffici, e alcune baracche in legno. Gli alloggi e le principali strutture logistiche sono ospitate nel vicino aeroporto udinese di Campoformido dove ha sede il comando di aeroporto retto dal Col. Renato Fi-nardi.
I nuovi colleghi di Valentino sono: il Cap. Vittorio Cumin (leader della formazione), il M.llo Gianfranco Giardini (primo gregario sinistro), il Serg. Magg. Luigi Linguini (primo gregario destro), il Ten. Renato Ferrazzutti (secondo gregario sinistro), il Cap. Giampaolo Schievano (secondo gregario destro), il M.llo Ennio Anticoli (primo fanalino), il Serg. Magg. Pietro Purpura (terzo gregario sinistro), il Cap. Giambattista Zanazzo (terzo gregario destro), il M.llo Giancarlo BonoIlo (secondo fanalino), il Cap. Danilo Franzoi (solista), il Serg. Magg. Ferdinando Meacci (gregario sinistro), il Cap. Raffaele D ‘Andretta (gregario destro), il Cap. Renato Rocchi (Addetto al Comando e alle Relazioni Pubbliche) e il Ten. Salvatore De Crescenzo che guida lo sparuto gruppo dei bravissimi specialisti.