(Ultimo aggiornamento: )

da Renato Rocchi, La meravigliosa avventura – La storia del volo acrobatico, vol 3°, 1990, pp. 66 – 67

■ 30 agosto – Amburgo – località Kaltenkirchen
• raduno Piloti da Caccia della Repubblica Federale Tedesca
• organizzazione: Associazione Piloti da Caccia
• programma : le “Frecce Tricolori” chiudevano il “meeting” con l”‘Alto di 9 G.91 PAN”
• nota: un trasferimento alquanto sofferto, con uno scalo tecnico a Chaumont, in Francia, perché l’Austria e la Svizzera non autorizzavano il sorvolo di velivoli militari.

Arrivo all’aeroporto di Hamburg-National nel primo pomeriggio di venerdì; e Ferrazzutti – volava con la prima sezione, “portata” da Cumin, più Anticoli, Giardini, Turra e Linguini – dopo aver messo le ruote in pista, anziché dar piede ai freni, avendo davanti ancora due chilometri di nastro, lo sosteneva con il musetto su fino a strisciare con la coda sul cemento.

Il problema primario era poterlo riportare a Rivolto.

Da una prima ispezione, Pappalettera dava buone speranze sul recupero. Consultati i sacri libri, staccata la coda, formato il “team”, la mattina dopo scioglieva la prognosi: “Se per l’impossibile chiediamo un po’ di tempo – queste le parole di Pappalettera al suo Comandante – domenica mattina il velivolo sarà pronto per la prova in volo. Chiediamo un hangar ben illuminato, perché dovremo lavorare anche di notte!”.

Hamburg-National era un aeroporto aperto al traffico civile, non sede di un Reparto della Luftwaffe, e per l’hangar sorgevano le prime difficoltà, risolte poi dall’intervento dell’Addetto Aeronautico italiano a Bonn.

La “squadra del miracolo” si mise al lavoro, con Pappalettera avanti a tutti. E domenica mattina il G.91 era pronto per la prova di volo.

Prova che veniva effettuata dal Comandante di Gruppo, il Ten. Col. Roberto Di Lollo, che consisteva in un controllo a bassa quota alle diverse velocità e ad alta quota, sempre in volo livellato. Ma a Di Lollo “scappò” anche un “tonneau” e un “looping”.
“Tiene bene!” comunicò via radio. Una bella soddisfazione. Una lezione di capacità e di professionalità.

Nel pomeriggio l’intervento sul posto del Raduno, a Kaltenkirchen. Un gran prato verde, dove, su un lato, gli organizzatori avevano messo a disposizione dei radunisti una serie di tende.

L’assistenza di primo intervento era data dalla Luftwaffe. Un incontro piuttosto distaccato tra le giovani leve della risorta Luftwaffe e le pur sempre “vecchie glorie”, quali Galant, Neumann e tanti altri bei nomi di uomini, di soldati, di piloti – al di sopra degli eventi.

Mentre i 9 G.91 si portavano alla “posizione attesa” Kaltenkirchen veniva investita da un violento temporale, tipicamente estivo. Un quarto d’ora e ritornava il sereno.

Un volo curato nei parametri, perfetto nella geometria,”tirato” da Cumin e gregari, nella consapevolezza di essere seguiti, scrutali e “pesati” da piloti esperti, consumati, da tanta bella gente.

Un brivido nell’incrocio della “bomba” mancando una pista e i punti di riferimento, e bravo Roly Goldoni a ritardare di quell’attimo l’ingresso.

La formazione in volo: i “soliti” 9.

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