Ultimo aggiornamento: 15 Maggio 2019
da “La meravigliosa avventura” di Renato Rocchi – Aviani Ed.
Sempre collegialmente e democraticamente – come già accaduto per la prima colorazione – Comandante e piloti studiarono i nuovi colori da dare ai velivoli. Colori che dovevano colpire lo spettatore senza falsare l’assetto del velivolo. Inoltre, la vernice usata doveva essere molto resistente al calore sviluppato dal motore ed alle intemperie in genere. Il bozzetto e le richieste venivano approvate “tout court” dallo Stato Maggiore Aeronautica.
Ed ecco il “SABRE F.86″ – edizione ’62:
– fondo blu
– superfici inferiori delle ali in bianco
– rosso e verde
– sulle fiancate riprodotte le frecce tricolori con a lato il nominativo”.
Il velivolo Sabre era un caccia monoposto, ad ala bassa, a freccia, destinato ad operare ad elevata velocità (1000 Km/h) ed alta quota (15000 m.). Impiego: “I. D.” – Intercettore Diurno Il velivolo era azionato da un motore a reazione General Electric da 5200 libbre di spinta, ed era equipaggiato da un carrello di atterraggio triciclo e di un tettuccio del tipo a goccia, per il posto di pilotaggio. Questo velivolo era caratterizzato dalla disposizione a freccia delle semiali e del piano orizzontale di coda. Era armato di mitraglie, situate sulla parte anteriore di fusoliera; oltre a questo poteva anche portare bombe o razzi. Aveva un raggio d’azione medio di 500 Km. ed atterrava alla velocità di 220 Km/h.
(dall’articolo di Massimo Gimmelli, “I professionisti del volo acrobatico: settant’anni di storia”,
in “Rivista Aeronautica”, anno 76, n° 5/2000)
“[…] La prima macchina in dotazione, l’edizione canadese del caccia statunitense F-86E ‘Sabre’ (sciabola), era caratterizzata dalla ‘coda volante’ (piani orizzontali interamente mobili e servocomandati), dal parabrezza a tre pannelli già introdotto sulle ultime serie (A-6 e A-7) di F-86A e dal radar di direzione di tiro inserito neò ‘labbro’ superiore della presa d’aria e collegato ad un traguardo di puntamento computerizzato. Queste innovazioni erano state apportate per dare più efficacia al ‘sabre’ consolidando la sua superiorità complessiva rispetto al MiG-15 la cui comparsa nei cieli coreani aveva messo in crisi le forze alleate […]”.