(Ultimo aggiornamento: )

da Assenzio Gaddoni, Generale Brigata Aerea Mario Squarcina – L’artefice delle “Frecce Tricolori”, 2021, pp. 167 – 168

A TUTTI I COMPONENTI LA P.A.N.

La stagione acrobatica 1961 si è praticamente conclusa l’8 ottobre a Genova. Dall’esame complessivo degli eventi, la PAN registra un bilancio di lavoro nettamente positivo, a dispetto di numerose difficoltà e di dolorosi, gravi incidenti.

Riunito il personale proveniente dalle varie Unità e Reparti, la abnegazione e le capacità di tutti hanno avuto in breve tempo ragione degli inevitabili e talvolta imprevisti attriti propri di ogni motore in rodaggio. Determinante agli effetti di un elevato rendimento, è stato il facile affiatamento che ha enormemente agevolato il superamento di una situazione organizzativa paradossale ed estranea alla nostra volontà.

Anche so indelebili nella nostra memoria e per la nostra sensibilità umana, oltre che per il nostro cuore, si è saputo reagire alle micidiali conseguenze di due incidenti di volo.

Nel nome della limpida giovinezza dei nostri caduti, nella infinita ma dignitosa amarezza dei sopravissuti, abbiamo continuato la nostra opera con umiltà e fierezza d’intenti.

La grande forza d’animo e le più riposte doti individuali hanno avuto il giusto compenso nella soddisfazione del dovere compiuto.

Con l’acquisizione di una efficiente e familiare fisionomia di Reparto ci troviamo però nella inderogabile necessità di staccarci da persone infinitamente care, a causa del previsto avvicendamento dei piloti. Superfluo sarebbe il voler soffermarci sul valore delle singole caratteristiche umane e professionali. Validi ed utili come sono, sono giustamente reclamati dal Reparto, che per anni del loro apporto prezioso si è privato.

Li rivedremo e non certo una sola volta – ma periodicamente tutti ritorneranno in famiglia, in questa famiglia che loro stessi hanno tenuto a battesimo, informandola della loro generosità e della loro personalità. Un arrivederci anzi a breve scadenza, poiché si pensa di poter presto procedere alla consegna dei distintivi numerati della PAN, ma niente ringraziamenti ed addii patetici.

Personalmente mi è di conforto immaginare che, Carletto, Tonino, Silvano e Gianni sono fratelli nostri che le vicissitudini della vita portano ora ad un lavoro fuori dalle mura domestiche. A loro piacimento rientreranno in famiglia per soddisfare una intima necessità d’indole spirituale, partecipando essi, e gli altri dopo di loro, agli alti e bassi della famiglia.

La vita non conosce soste e con la spietatezza, offre peraltro il destro a liete constatazioni e piacevoli novità. La famiglia aumenta.

Presenziano alla nostra cena, lieto pretesto per una esigenza dell’animo, un primo gruppo di nuovi piloti che speriamo poter quanto prima assorbire in via definitiva. Essi sono:

S.Ten. FERRAZZUTI di Tarcento – proveniente dalla 3^ A/B
M.llo ANTICOLI di Udine – proveniente dalla 6^ A/B
Sgt COLUCCI di Roma – proveniente dalla 6^ A/B
Sgt. LINGUINI di Roma – proveniente dalla 51^ A/B

A nome di tutti i componenti la PAN do a questi piloti il più cordiale benvenuto, non esimendomi dall’esprimere un legittimo augurio, quello cioè che sappiano superare i predecessori, ma mai farli rimpiangere eccessivamente. Cosi l’istruttore si congeda normalmente dai suoi allievi.

Veniamo ora agli elogi pervenuti alla PAN a seguito dei suoi interventi nei cieli d’Italia e d’Europa.

Nella frettolosa ed ufficiale distribuzione, questi elogi vengono elargiti ai piloti, proprio come succedeva in guerra.

Vi sono degli spettatori e degli ammiratori che, dopo una comprensibile emotività, riescono anche a liberare sensibilità e cervello, ed ecco che l’ammirazione viene automaticamente estesa a tutti, in parti pressochè uguali. Ma, come mi sono sempre convintamente espresso dal primo momento che trovai bello vivere tra gli aeroplani, ripeto che nessuna impresa aeronautica può conoscere il successo, senza una adeguata organizzazione tecnica e logistica e senza l’apporto dello spirito.

La bontà dei risultati conseguiti dalla PAN nel campo professionale risponde infatti alla bontà del rapporto tra capacità e dedizione, qualità e virtù possedute dagli addetti alla sezione manutenzione ed efficienza, oltre che dai piloti.

È quindi con animo lieto e commosso che noi piloti sentiamo non tanto il dovere, quanto il bisogno di materializzare a viva voce l’affeto più riconoscente, la nostra stima ed ammirazione incondizionata per i nostri specialisti in hangar, in linea, negli uffici e sugli automezzi, per questi meravigliosi specialisti dei quali siamo fieri e gelosi.

Per coloro che da tempo non sono più con noi, per coloro che tra poco non saranno qui a volare con noi, per la nuova linfa rappresentata dai nuovi assegnati e per i vecchi fusti di questa PAN che tutti noi vogliamo forte e longeva.

gheregheghez !
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