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La pattuglia acrobatica dell'aeronautica italiana negli USA

da Corriere della sera, 29 luglio 1986, p. 7

NEW YORK — (Ansa) Volare per venti minuti sopra uno dei panorami più famosi del mondo, la Statua della Libertà e i grattacieli dl New York avvolti da nebbia e nuvole, senza poter scendere e stendere sopra Manhattan il più grande tricolore mal visto. È la delusione che hanno sofferto ieri i dieci delle «Frecce tricolori», la pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare italiana impegnata in una lunga missione negli Stati Uniti e in Canada. Avevano ottenuto il permesso dl scendere sopra la Statua della Libertà a circa 370 metri, ma al tempo non comandano neppure i piloti acrobatici tra i più bravi del mondo.

La delusione, però, non ha guastato domenica il trionfo della prima esibizione americana nella più importante base di trasporto aereo strategico degli Stati Uniti, quella dl McGulre, tra New York e Filadellia. Circa trecentomila persone hanno applaudito (e molte tra di loro di origine Italiana si sono commosse) le manovre di quelle che i giornali del New Jersey, lo Stato dove si trova la base, chiamano le «fraychee tree colori», gli «stunt men», i «cascatori» del cielo. Sono i nove jet MB-339 del-l’Aermacchl, che compiono evoluzioni in formazione, più il decimo, il solista, guidati dal maggiore Mario NaldinI.

Sui piazzali della base, che la gente aveva trasformato per l’umidità tropicale In spiagge o zone dl pic-nlc, era esposto il campionario degli aerei da trasporto degli Stati Uniti, con modelli di tutti i tipi, vecchi e nuovi. C’era anche il mastodontico C-5, ll più grande cargo militare del mondo che è in grado dl tra-sportare 111 tonnellate.

I C-5 e C-141 hanno dato vita ad un vero «balletto delle balene del cielo» con voli in formazione, rifornimenti simulati, incroci che a volte si sono persi nel cielo basso.

Le «Frecce tricolori» hanno avuto il privilegio di chiudere le esibizioni In volo durate oltre tre ore e mezzo. Nonostante Il cielo grigio la formazione si è mossa o si è divisa come le dita di una o due mani, con le ali dei nove aerei alla distanza di meno di due metri, sia pure su piani sfalsati. Il solista, ll capitano Giovan Battista Molinaro, ha percorso più volte la pista capovolto o su di un’ala alla quota di meno di dieci metri.

Sono stati 30 minuti di «fantasie scientifiche», in cielo e molto vicino alla terra, concluse dalla «bomba». Alla fine c’è stato l’assalto, senza mezzi termini, non solo ai piloti, ma a qualsiasi persona che indossasse una tuta con qualche cosa di tricolore, per far firmare migliaia di dépliant delle «frecce»

La parola più usata dagli americani, militari e civili, è stata «Impressionante». Le frasi più ripetute dagli Italiani delle varie generazioni: «Ci rendete più orgogliosi di essere italiani» e «Quando tornate?». A tutti il comandante, tenente colonnello Giuseppe Bernardis, o il leader della formazione, il maggiore Naldlnl, rispondevano: «Siamo qui anche per voi».

Quanto a ritornare, se lo Stato maggiore dell’aeronautica dovesse accogliere tutte le richieste di far esibire la pattuglia in zone con Importanti comunità italiane, la tournée dovrebbe durare sei mesi e non due come previsto.

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