Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio 2022
Intervista al Comandante Massimo Tammaro
di Elena Fabiani
da “Top Class Italia Style Magazine”
Ed. Winter 2008-09 – pp. 89-91
Nel panorama aeronautico mondiale esistono molti prestigiosi teams di acrobazia aerea, ma la Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) è senza dubbio la più celebre. Sono uno dei vanti nazionali, sicuramente rappresentano lʼorgoglio che unisce la patria dalle Alpi alla Sicilia, rendendo fiero ogni italiano di essere rappresentato dalla loro eccellenza nelle numerose manifestazioni in cui si esibiscono, in Italia e allʼestero: sono le Frecce Tricolori dellʼAeronautica Militare italiana, composta di piloti, i migliori, addestrati a tutto nei cieli. Militari e professionisti, ma nel contempo uomini selezionati, ancora prima che per le loro capacità tecniche (che sono indiscusse), per le loro doti umane.
Lì su nei cieli, vale una sola regola: tutti per uno, e uno per tutti. Unʼeccellenza la loro che lo scorso dicembre è stata insignita, nell ʼambito di una celebrazione al Quirinale, del Premio Leonardo. A consegnare il prestigioso riconoscimento il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a ritirarlo il comandante delle Frecce Tricolori, maggiore Massimo Tammaro.
Quando nascono le Frecce Tricolori?
“Lʼanno dellʼufficializzazione della Squadra è il 1961, quando si decise di istituire un gruppo ad hoc. Si era compreso, dopo anni di esercitazioni, che il migliore addestramento da combattimento, per un pilota, era quello acrobatico”.
Qual è la mission?
“La rappresentanza dellʼeccellenza italiana, dimostrando la professionalità degli uomini dellʼAeronautica Militare e delle Forze Armate. Sia in Italia che allʼestero, dove spesso rappresentiamo una “scia” privilegiata di apertura di rapporti diplomatici”.
Come si diventa piloti delle Frecce Tricolori?
“Gli uomini delle Frecce Tricolori sono selezionati allʼinterno dellʼAeronautica Militare, quello della Squadra acrobatica è un ambito particolare, riusciamo ad inserire uno, al massimo due nuovi elementi allʼanno. Undici ragazzi fra i 26 ed 36 anni, esperti piloti militari che volontariamente hanno scelto di far parte delle Frecce Tricolori.
Si addestrano ogni giorno per dare vita alla formazione acrobatica più numerosa al mondo. Il loro addestramento si concentra in inverno: si tratta di periodi pesanti, perché la formazione è complessa e ogni componente viene sottoposto a sollecitazioni fisiche e mentali importanti”.
Comandante, qual è la dote principale di cui deve essere in possesso un pilota delle Frecce Tricolori?
“Innanzitutto si parla di professionisti selezionati, al top. Le capacità tecniche sono appurate da una preparazione e un addestramento che li rende i migliori. Ma a parità di merito, la scelta viene fatta in funzione del carattere: nel nostro sistema è lʼuomo a contare e a rappresentare la risorsa più importante. Un pò come nelle aziende, non dobbiamo mai dimenticare che è lʼuomo la risorsa vincente”.
La dote principale?
“Ce ne sono diverse e tutte imprescindibili: ad esempio, la capacità di lavorare in sinergia, la tenacia professionale, la capacità di condividere gli obiettivi. Ma la più importante, direi che è lʼequilibrio perché, sebbene emozionante e ricca di soddisfazioni, non è una vita facile”.
Come sono i rapporti interni tra i componenti della squadra?
“Sono legami importanti, forti, decisivi, perché nel nostro lavoro ci si lega per la vita”.
Come si svolge la giornata tipo di un pilota delle Frecce Tricolori?
“Lʼattività principale è lʼaddestramento di volo, soprattutto nei periodi in cui non siamo impegnati in manifestazioni, ovvero quello invernale. Da maggio a settembre-ottobre, invece, inizia il calendario delle manifestazioni acrobatiche, quelle allʼestero sono circa sette, otto. La giornata tipo: il primo decollo è alle 9.20, lʼultimo alle tre e mezza del pomeriggio. La prima a volare è la formazione principale”.
E lo staff?
“Complessivamente le Frecce Tricolori sono composte da circa 100 militari scelti fra i reparti dellʼAeronautica. Essendo sempre in primo piano, a loro è affidato il compito di rappresentare le capacità e le professionalità che possono essere ritrovate negli uomini delle Forze Armate. Dai piloti agli specialisti; dai responsabili della comunicazione ai fotografi. Sono tutti selezionati. Lontano dai riflettori cʼè un team di ottanta persone, tutti i tecnici della Pattuglia Acrobatica Nazionale. Divisi per compiti e specialità, hanno lʼincarico di mantenere efficiente la flotta dei velivoli della Pattuglia (12 aeroplani, 10 titolari più 2 riserve, una sul luogo della manifestazione e unʼaltra nella base madre di Rivolto) prima, durante e dopo ogni manifestazione, spesso in condizioni logistiche ed ambientali difficili”.
La storia
Le Frecce Tricolori possono essere considerate a tutti gli effetti le eredi delle formazioni acrobatiche uscite dalla scuola di Campoformido intorno al 1930. La Pattuglia Acrobatica Nazionale completa un ciclo storico iniziato nei primi anni trenta, quando molti prestigiosi equipaggi gareggiavano tra di loro grazie al Col. Rino Corso Fougier, pioniere e iniziatore del volo acrobatico in Italia. Il Col. Fougier convinse i vertici delle Forze Aeree che un pilota militare doveva essere, innanzitutto, un vero sportivo per manovrare efficacemente il suo aeroplano nelle operazioni al fronte. Egli riteneva che il volo acrobatico poteva migliorare e sviluppare la confidenza, il pieno controllo, la sensibilità e la coordinazione desiderata in ogni tipo di manovre del combattimento aereo.
Lʼonore di raccogliere questa eredità e di rappresentare lʼItalia nelle competizioni aeree nazionali ed internazionali fu inizialmente assegnato, a rotazione annuale, a squadre formate allʼinterno dei vari Stormi. Formazioni come “Lancieri Neri”, “Cavallino Rampante”, “Getti Tonanti”, “Diavoli Rossi” e “Tigri Bianche” sono ora nella leggenda. Alla fine del 1960, lo Stato Maggiore dellʼAeronautica Militare Italiana decise che era venuto il momento di istituire una Pattuglia Acrobatica Nazionale con sede permanente sulla Base di Rivolto del Friuli. In seguito a ciò venne fondato il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, meglio conosciuto come Frecce Tricolori. La formazione è costituita da nove velivoli più un solista ed è perciò la pattuglia acrobatica più numerosa, nonché una delle più prestigiose, al mondo.
“Ce ne sono diverse e tutte imprescindibili: ad esempio, la capacità di lavorare in sinergia, la tenacia professionale, la capacità di condividere gli obiettivi. Ma la più importante, direi che è lʼequilibrio perché, sebbene emozionante e ricca di soddisfazioni, non è una vita facile”.
Massimo Tammaro