Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre 2024

Successo USA per la pattuglia: oggi ultimo volo

di Luca Perrino
da Il Piccolo, 26 luglio 1992, p. 8

RIVOLTO – L’ultimo spettacolo. Le ultime «folliè» sui cieli d’oltreoceano. Quest’oggi a Westover la Pattuglia acrobatica nazionale dell’aeronautica militare italiana chiude il sipario sulla missione «Columbus ’92». Una tournèe che se da una parte ha voluto essere una sorta di omaggio italiano per i 500 anni della scoperta dell’America, dall’altra è stata l’occasione per offrire uno spettacolo indimenticabile a migliaia e migliaia di persone.

Ad Hamilton, Timmins, Ottawa, in Canada, e poi a Detroit, Battle Creek, Chicago, Sheppard (la base texana dove si addestrano anche i piloti di casa nostra), Atlantic City e quindi a Westover il successo è stato pieno, indiscusso. E lo hanno sottolineato anche i numerosi articoli riportati dai giornali americani ed i servizi trasmessi dalle televisioni «yankee».

Decollati dalla base di Udine-Rivolto l’11 giugno scorso i 12 MB 339PAN comandati dal tenente colonnello Alberto Moretti ne faranno ritorno dopo aver accumulato ben 800 ore di volo. Il viaggio di ritorno verso la base del 313° gruppo di addestramento acrobatico inizierà domani. L’arrivo delle Frecce Tricolori in Italia è previsto per venerdì, in un clima di festa che non mancherà di sottolineare i grandi successi ottenuti in Canada e negli Stati Uniti.

Le esibizioni delle «Frecce» laddove risuona l’eco delle gesta dei favolosi «Top Gun» non hanno fatto una stonatura. Tutto è andato com’era nelle previsioni fatte alla vigilia dai protagonisti e dal generale Riccardo Tonini, comandante della missione «Columbus ’92».

Con le Frecce Tricolori da domani voleranno in Italia anche i due C130 «Hercules» della quarantaseiesima aerobrigata con a bordo quattro tonnellate di bagagli, tre di materiali di propaganda e di apparati per le riprese fotografiche e video e ben 13 di materiale per la manutenzione dei velivoli. E da venerdì bisognerà pensare alle prossime tappe della stagione 1992, una su tutte quella di Bratislava del 5 settembre prossimo.

Frecce, missione compiuta

La «PAN» rientrata dagli USA

Grande emozione sul campo di Rivolto per il rientro dei piloti acrobati

di Luca Perrino
da Il Piccolo, 1 agosto 1992, p. 7

RIVOLTO — Ore 10.50: all’orizzonte assolato e senza un filo di vento si scorgono un po’ sfumate dodici sagome scure. Sono quelle degli MB339 della Pattuglia acrobatica nazionale ormai sul «sentiero» della pista della base del 313.o gruppo di addestramento acrobatico dell’Aeronautica militare italiana di Rivolto.

A pochi metri dalla lunga striscia di cemento la sorpresa. I dodici velivoli si lasciano alle spalle l’ormai tradizionale e suggestiva scia tricolore. È il saluto ufficiale delle Frecce Tricolori all’Italia al rientro dalla missione «Columbus ’92» che per oltre un mese le ha viste principali protagoniste sui cieli del Canada e degli Stati Uniti. Ancora qualche evoluzione per accontentare i «patiti» dell’aviazione ed i piloti al comando del tenente colonnello Alberto Moretti su «Pony 0» sono davanti al numeroso pubblico accorso per dare il giusto tributo a chi, con professionalità e non senza sacrificio, ha tenuto alto il nome italiano davanti a qualcosa come tre milioni e mezzo di persone, tante ne sono accorse per ammirare le gesta dèlla Pan oltreoceano.

Decollati dalla base di Rivolto il 12 giugno scorso gli Aermacchi MB 339 Pan hanno partecipato a ben 17 manifestazioni aeree in 9 tra le più importanti città canadesi ed americane, «collezionando» oltre 720 ore di volo, con 619 sortite, tra le quali 275 in occasione di parate aeree, voli di prova ed addestramento, 19 dedicate ai giornalisti e 35 per ricognizioni fotografiche.

Il plauso della nazione nei confronti dei 12 piloti della Pan è arrivato attraverso le parole del capo di stato maggiore dell’Aeronautica, generale Stelio Nardini e del sottosegretario alla Difesa Dino Manaudo. In Canada e negli Stati Uniti tutto è andato come volevano le più rosee previsioni. L’efficienza dei velivoli italiani è stata del 100 per cento, ed anche un piccolo inconveniente capitato ad uno dei velivoli delle «Frecce» è e stato risolto dagli specialisti della Pan in meno di 48 ore.

Ma «Columbus ’92» non è stato solamente un successo per la Pattuglia acrobatica nazionale. Tutto è stato reso possibile anche grazie alla presenza di due C130 «Hercules» della quarantesima aerobrigata, che hanno «collezionato» qualcosa come 131 ore di volo con 47 sortite e a due Breguet Atlantic del trentesimo e del quarantesimo stormo che hanno volato per oltre 75 ore.

Particolarmente impegnativa, infatti, è risultata la trasvolata atlantica che, condotta lungo le rotte nordiche, ha obbligato i piloti ad effettuare voli al limite dell’autonomia dei propri velivoli ed in condizioni meteorologiche rapidamente mutevoli. A tale riguardo sono certamente degne due particolari tappe. La prima, avvenuta durante il trasferimento verso il Canada, ha visto effettuare in un solo giorno tre voli consecutivi per ciascun velivolo, per complessive 36 sortite pari ad oltre 72 ore di volo. La seconda, relativa alla tratta Sonderstron (Groenlandia) – Keflavik (Islanda) è durata ben 2 ore e 20 minuti.

Inutile sottolineare la soddisfazione del comandante Moretti e del leader della formazione, Zanovello. «Qualcosa di inimmaginabile». E’ questo il loro commento.

L’abbraccio «liberatorio» dopo due mesi di attesa non senza qualche preoccupazione

Festeggiato l’Ing. Bazzocchi

Ha progettato l’Aermacchi «MB 339» PAN

RIVOLTO — La Pattuglia acrobatica nazionale è rientrata dalla missione «Columbus ’92». L’abilità dei piloti della nostra aeronautica, ma anche l’efficienza di velivoli di concezione esclusivamente italiana, sono gli ingredienti base del grande successo ottenuto sui cieli del Canada e degli Stati Uniti.

Festeggiato speciale, ieri alla base di Rivolto, assieme ai protagonisti della missione promossa in occasione dei 500 anni dalla scoperta dell’America, anche l’ingegnere Ermanno Bazzocchi, progettista dell’Aerrnacchi MB 339 Pan. A lui, all’azienda per la quale ha dedicato tanti anni, vanno ascritti tutti quei meriti che la «macchina» (così come si dice in gergo) ha accumulato in questi anni.

«Sono felice – ha detto Bazzocchi dopo aver ricevuto un riconoscimento dalle mani del generale Nardini – felice di tanto affetto ma anche soddisfatto per le prestazioni conseguite dai velivoli che proprio in quest’occasione hanno operato al limite della loro autonomia. È una felicità che deriva dall’impegno e dai tanti sacrifici fatti per mettere a punto un aereo che ha sviluppato le già positi-ve caratteristiche contenute nel vecchio MB 326».

Ermanno Bazzocchi, il creatore dell’MB (Macchi Bazzocchi per intenderci) parla con una certa soddisfazione anche del fatto che il suo «gioiello» sta per essere scelto come addestratore basico anche dall’aero-nautica militare italiana.

L. P.

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