(Ultimo aggiornamento: 30 Aprile 2019)

I radicali interrogano il ministro chiedendo di destinare le risorse risparmiate ai malati di Sla. I club in rivolta

di Luca Perrino
da “Il Piccolo” – 5 novembre 2012 – pag. 11 [ fonte ]

ROMA. Nel giorno dedicato alle Forze Armate ecco che affiorano nuovamente l’ipotesi e la volonta di qualcuno di far chiudere le Frecce Tricolori. Non si nascondono dietro a un dito i parlamentari radicali Donatella Poretti e Mario Perduca che hanno interrogato il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, chiedendo di sospendere ogni attivita della Pan e conseguentemente di destinare le somme risparmiate al finanziamente delle attivita di ricerca, ad esempio nel campo della medicina, con particolare riguardo alla Sclerosi laterale arniotrofica, ovvero alla Sla. I due esponenti radicali, poi, vogliono Sapere quale Sia stata la spesa complessiva perle attività della pattuglia acrobatica nel periodo tra il 2008 ed il 2012, cosi da capire quali e quante risorse siano state destinate a questa realta.
Una proposta che ha immediatamente avviato un vivace dibattito, al quale non si è sottratta quella grande realtà che sono i club sorti in tutta Italia, ma anche all’estero, vicini alla Pan. «Ancora una volta – tuona Rino Romano, presidente del Club 77 e presidente regionale dell’associazione arma aeronautica – i parlamentari vogliono colpire le Frecce Tricolori, la più bella realtà italiana nel mondo aeronautico che, come si è potuto constatare a Rivolto al cambio di comando nei giorni scorsi, rappresenta il simbolo della passione, della dedizione e della professionalità». E ancora: «Anche in questa occasione si è potuto toccare con mano, se mai ce ne fosse bisogno, quanto lo spirito di squadra leghi i piloti, i tecnici, i civili, i numerosi club Frecce Tricolori ed i soci dell’associazione arma aeronautica che con i loro labari hanno dato ulteriore lustro alla cerimonia».
Romano sottolinea come tutti gli italiani si sentano vicini quando le Frecce Tricolori tracciano nel cielo la bandiera Tricolore di qualsiasi estrazione sociale essi siano, di ogni colore politico: «Anche i vertici militari, lo si e potuto sentire nell’intervento del generale Tosi, sono percorsi da un ”brivido” quando nel cielo azzurro in Russia le nostre Frecce mostrano la loro bravura. Questi militari, pur facendo molto per rappresentare al meglio la nostra bandiera, debbono ciclicamente essere messi in discussione da alcuni politici per la loro attività promozionale». Interpretando i sentimenti dei Soci del Club Frecce Tricolori, Romano esprime tutto il suo disappunto e la sua costernazione nel sentire queste prese di posizione di parlamentari «forse insensibili al sentimento della bandiera o forse incapaci di comprendere l’alto compito delle Frecce Tricolori» nel mondo come ambasciatori di pace. «Peraltro nel lontano 1988 dopo la tragedia di Ramstein – continua il presidente – un altro radicale, come Francesco Rutelli, propose la stessa interrogazione e sappiamo bene come è finita. In una bolla di sapone».
Ci sarà comunque una contrazione della spesa, questo è assodato.«La spending review è una medicina amara ma necessaria così che dopo averla presa possiamo tornare in uno Stato normale. Un processo che riguarda tutto il Paese e non solo noi o la difesa. Ma le Frecce Tricolori – afferma il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, Giuseppe Bernardis – non subiranno tagli o ridimensionamenti nel 2013. Al momento stiamo pianificando lo stesso numero di uscite di adesso. Uscite che, del resto, non sono l’indicatore del costo delle Frecce. Per fare il loro lavoro questi piloti hanno bisogno dell’addestramento come ne hanno bisogno tutti i piloti dell’Aeronautica. Per farlo in un clima di forte riduzione dovremo saper modulare le risorse che abbiamo a disposizione, per tagliare dove possiamo tagliare, mantenendo un livello di addestramento adeguato». Bernardis si dice preoccupato, anche perchè l’Arma Azzurra dovrà organizzarsi, programmare e pianificare: «Noi non chiediamo troppo ma chiediamo solo il necessario per svolgere i nostri compiti che chiaramente non derivano da quello che noi vogliamo o vorremmo, ma da quello che il Parlamento e il Paese decidono».

Nel 2006 gli strali della senatrice Menapace

La proposta “forte” dei esponenti radicali è solo l’ultimo di una serie di attacchi sferrati nel tempo contro le Frecce Tricolori. Anni fa a prendersela con la Pattuglia Acrobatica era stata Lidia Menapace, allora senatrice di Rifondazione Comunista. La parlamentare, in un’intervista rilasciata nel 2006 al Corriere della Sera, definì le Frecce inutili. «Sono uno spreco, fanno baccano, inquinano e servono solo per le celebrazioni come la parata del 2 giugno» affermò la senatrice. Parole dure che fecero piovere addosso all’esponente di Rifondazione una valanga di critiche bipartisan. Più di recente, precisamente lo scorso giugno, a levarsi contro la Pan fu l’Anavafaf (Associazione nazionale assistenza vittime arruolate nelle forze armate e famiglie dei caduti) che propose, alla luce del grave momento di crisi attraversato dal paese, di depennare la pattuglia acrobatica dalla spesa della Difesa. Una presa di posizione che stupì più di qualcuno, perché assunta da un’associazione considerata da sempre vicina all’Aeronautica e ai piloti di Rivolto.

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