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"Pilota militare: un desiderio nato quando ero bambino che mi ha portato fino a questa tappa"

da avionews.com – 13 marzo 2006

Rivolto, Italia – AVIONEWS ha intervistato il comandante della Pattuglia Acrobatica Nazionale, tenente colonnello pilota Paolo Tarantino.

AVIONEWS: Comandante, lei è entrato in Aeronautica nel 1987, cosa l’ha spinta ad intraprendere la carriera di pilota militare?

Tarantino: “E’ un desiderio che ho maturato quando avevo quattro anni; onestamente non ricordo se vi sia stata una causa scatenante, non avendo né parenti né amici che avessero seguito la carriera che ho scelto di intraprendere. Non penso che sia derivato dall’interazione con persone che avessero fatto questo tipo di esperienza, e quindi ritengo fosse una cosa che avevo dentro, questo istinto, questa curiosità per il volo inizialmente, successivamente per i mezzi militari, per le loro performance, per la potenza, per le capacità e le sensazioni che un velivolo del genere avrebbe potuto trasmettermi, e ho mantenuto fede sempre a questo desiderio, e quindi dopo le scuole medie mi sono iscritto al liceo scientifico, pensando fosse quello che potesse prepararmi per affrontare al meglio l’Accademia; ho fatto le selezioni e ho avuto la fortuna di vincerle e dall’87 ho iniziato l’avventura che mi ha portato sino a questa tappa, sicuramente intermedia, ma assolutamente significativa di comandare le ’Frecce Tricolori’”.

AVIONEWS: Come viene scelto un pilota Pan e quale iter addestrativo viene svolto una volta che la nuova leva arriva al 313° Gruppo?

Tarantino: “Diciamo che i piloti vengono scelti all’interno di un bacino assolutamente prestigioso che è quello formato dai piloti che provengono dalla linea di combattimento dell’Aeronautica militare. Ne cambiamo generalmente due all’anno: i piloti che vengono selezionati hanno una esperienza di circa 10 anni in Aeronautica e un’esperienza operativa di almeno 4-5 anni e hanno dalle 750 alle 1000 ore di volo.
Sono persone assolutamente esperte che stanno vivendo un momento particolare all’interno dei loro gruppi, essendo in quella fase di trasformazione, dove dall’essere istruiti passano ad istruire i piloti più giovani, una fase di piena maturità dal punto di vista professionale. Senza contare poi che rispetto al velivolo che abbiamo in dotazione noi, per quanto straordinario e particolarmente efficace nel ruolo, ha difficoltà inferiori, specialmente dal punto di vista delle performance, rispetto al velivolo sul quale questi piloti sono abituati a volare.
Scegliamo i piloti dando per scontato il loro spessore professionale; diversamente non riuscirebbero a lavorare nei reparti dove invece lavorano, e li scegliamo in funzione principalmente dei tratti di carattere. Per i compiti che a loro vengono affidati direi che il volo è quello principale: in un anno infatti dobbiamo addestrarlo a volare in sicurezza all’interno della formazione, e per fare questo scegliamo per i neo-assegnati le tre posizioni più semplici, quindi 7, 8 o 9. Iniziamo con un programma di addestramento, che segue le regole che ci siamo tramandati in anni di esperienza, e che fino adesso ci hanno garantito un ottimo successo, e soprattutto degli ottimi risultati dal punto di vista costo-efficacia”.

AVIONEWS: Lei è diventato comandante della Pattuglia nel 2004, cosa significa per lei essere al comando, di quella che è considerata la migliore pattuglia acrobatica del mondo?

Tarantino: “Intanto è un traguardo notevole, per certi aspetti insperato, nel senso che non avevo pianificato pensando di non ritenermi all’altezza di partecipare alle selezioni per la pattuglia; quasi è stata una cosa che ho fatto per scommessa e mai avrei pensato di poterne diventare il comandante. Indubbiamente una grande soddisfazione per avere raggiunto un traguardo così importante. E’ chiaramente un’attività che ti responsabilizza parecchio, in quanto si è a capo di un’organizzazione che conta più di 100 uomini; inoltre per quel periodo si è il custode della tradizione acrobatica italiana. Questa attività ha riflessi su tantissime cose, non fosse altro che non solo rappresentiamo l’Aeronautica militare ma più in generale tutte le Forze Armate e il Paese, in modo particolare quando ci esibiamo all’estero. Questa responsabilità ha un peso notevole, che viene sicuramente ripagato da un ottimo cambio, con il calore e con l’affetto, oltre che dalla soddisfazione che si ha facendo questo lavoro”.

AVIONEWS: La vostra fama è eguagliata solo da altre due pattuglie europee, le “Red Arrows” e la “Patruille de France”: cosa ne pensa di queste due pattuglie amiche-nemiche?

Tarantino: “Toglierei il nemiche, anche se capisco il senso in cui lo dite, ed è simpatica la domanda.
Abbiamo con loro un rapporto fantastico; le ’Red Arrows’ tra breve saranno a Rivolto per la loro tappa per rifornire verso Cipro dove vanno ad addestrarsi durante l’inverno, visto che il tempo non è così clemente in Inghilterra, e non vediamo l’ora di poterli ospitare come ogni anno e di uscire a cena con loro. Con la ’Patruille de France’ ci incontriamo appena possiamo. Devo dire che sono ragazzi straordinari, sia i francesi che gli inglesi. Diciamo che per tasso tecnico la loro esibizione è simile alla nostra, ed il numero di aeroplani gioca per accomunare queste tre pattuglie così blasonate. Partendo dal fatto che ci sono ottimi rapporti è una cosa interessante vedere che nonostante lo scopo sia lo stesso e che gli aeroplani siano simili, i programmi di volo siano profondamente diversi, e questo è un grosso vantaggio soprattutto per gli spettatori che partecipando ad un air show hanno la possibilità di vedere tre gruppi di professionisti veramente notevoli, e che presentano un programma diverso con velivoli diversi e con filosofie completamente differenti”.

AVIONEWS: La passata stagione ha avuto, quattro tappe veramente importanti, sono le seguenti: il salone aerospaziale internazionale “Maks” a Mosca; l’International Air Tatoo, dove avete vinto il prestigioso premio “The King Hussein Memorial Sword”; la vostra prima esibizione in Grecia durante l’”Archangel 2005″; la manifestazione di Rivolto in occasione del 45° compleanno delle “Frecce Tricolori”.
Quattro manifestazioni importanti di cui andare orgogliosi. Per lei, quale la più “Sentita” e perché?

Tarantino: “La stagione 2005 è stata una stagione che dal mio punto di vista verrà ricordata per molto tempo. Il ’Maks’ di Mosca sicuramente è stato un appuntamento atteso ed importante, è stato bellissimo quest’anno in quanto ci ha dato la possibilità di volare con i piloti collaudatori russi, loro sui nostri aeroplani e noi sui loro, e anche dal punto di vista professionale è stato un intervento che ha lasciato il segno, per non parlare dell’affetto che tutti i russi ci hanno dimostrato in quei giorni, in quanto palpabile ed indelebile il ricordo dei loro visi compiaciuti e soddisfatti nel vedere una cosa che non si aspettavano. C’è da dire che sono uomini orgogliosi ed è stato bello vedere i loro visi che dimostravano di aver capito di avere davanti ai loro occhi qualcosa di particolare e quasi unico come il nostro volo. Fairford è un appuntamento che onoriamo con una certa frequenza; non avevamo mai vinto anche perché gli organizzatori stanno molto attenti a non ’Spingere’, a non generare una competitività molto accesa, però mi sento di dire che quest’anno i piloti e i tecnici hanno fatto un lavoro troppo perfetto per non essere capito dagli addetti ai lavori e di conseguenza, il premio stesso non poteva non essere dato alla Pan, vuoi per la precisione della performance, per la sicurezza, per la gestione del gruppo, per la flessibilità che abbiamo dimostrato andando incontro agli organizzatori; è stato un week-end ove se da una parte abbiamo lavorato molto bene, dall’altra le cose sono andate per il verso migliore e quindi era nostro. Ci ha fatto piacere che l’abbia donato il figlio di Re Hussein e che porti il suo nome e per il quale abbiamo avuto l’onore di volare qualche anno fa ad Hamman, prima che scomparisse e al quale ci lega un senso di ammirazione e di stima, oltre che per certi aspetti di vero affetto. Era veramente palpabile l’amore che lui aveva per il mondo del volo e per la soddisfazione che ebbe nel vederci volare ad Hamman. Per quanto riguarda l’Archangel, quindi, la prima manifestazione fatta in Grecia, come ogni prima volta ha un’emozione particolare. L’entusiasmo del capo di stato maggiore greco penso sia stato visto, sentito e reinterpretato da tutti gli ufficiali greci che con entusiasmo e fantasia hanno organizzato questa manifestazione. Per essere la prima volta hanno puntato veramente in alto, sia per la partecipazione di equipaggi stranieri, sia per quanto riguarda la diffusione dei media, con una diretta televisiva sui canali di Stato. L’evento che però dal mio punto di vista è stato il più importante è senza dubbio il quarantacinquennale della Pattuglia: la manifestazione che l’Aeronautica ha organizzato il 4 settembre 2005 è stata una manifestazione che non ha precedenti nella storia, per qualità, per complessità, per stile e per filosofia. Si è veramente riusciti a fondere il pubblico con il privato, l’Aeronautica, con le realtà economiche e commerciali, le istituzioni, si è dato la possibilità alla gente, con più di 20 milioni di telespettatori che hanno visto la diretta su Rai 2 e alle 500.000 persone che erano a Rivolto. Si è permesso a tutte queste persone di stringersi intorno alla Pattuglia e di festeggiare insieme a lei il suo 45° compleanno. Un evento al quale tengo particolarmente anche perché è quello per cui ho lavorato per più tempo: quando si partecipa alle manifestazioni aeree difficilmente si tiene presente, se non lo si è provato sulla propria pelle, di quante difficoltà e di quanti problemi, dubbi e scelte siano alle spalle di una manifestazione aerea. Organizzare Rivolto 2005, per quanto riguarda la mia parte di competenza, mi ha assorbito per quasi due anni, e quindi se ti trovi a lavorare su una cosa per tanto tempo e ti riesce così bene, come penso sia riuscita, è una soddisfazione, ed il suo ricordo sarà indelebile. Questa manifestazione ha fatto vedere di cosa è stata capace l’Aeronautica e di come si è evoluta in questi anni”.

AVIONEWS: Le “Frecce Tricolori” hanno tantissimi estimatori anche nei paesi esteri, specie in Olanda, Inghilterra, Austria e Belgio; pensa che questo entusiasmo sia un importante apprezzamento che il pubblico estero riserva alla nostra Aeronautica militare?

Tarantino: “Penso che sia proprio questa la differenza sostanziale tra la nostra pattuglia e le altre. In particolar modo, i nostri concittadini che vivono all’estero sono i nostri hooligan, sono i tifosi più ’Facinorosi’ se così vogliamo dire, per certi aspetti possono avere un senso di rivalsa nei confronti della nazione ospitante, che magari, per un po’ di faciloneria o per un radicato modo di dire, associa il nostro Paese alcuni commenti non proprio esaltanti, così questi uomini hanno la possibilità di far vedere che gli italiani non sono soltanto pizza, pasta e mandolino ma c’è qualcosa di molto migliore di quello che la nazione ospitante riesce a far vedere, vediamo l’entusiasmo salire alle stelle. Il tricolore dipinto in una nazione diversa dalla nostra ha sempre un fascino particolare, a tal punto che a volte durante le manifestazioni internazionali tante persone, magari inglesi, danesi o francesi, norvegesi o di qualunque altra nazione dove siamo andati ad esibirci, vengono e fanno i complimenti a me ed ai colleghi. A volte ci sussurrano all’orecchio che la nostra performance è stata preferita a quella dei loro connazionali, e questa penso sia una cosa che accade solo a noi. Non ho mai sentito di un italiano che sia andato, che so, da un inglese per dirgli: complimenti, siete voi migliori delle ’Frecce Tricolori’. Il contrario accade, e accade spesso, e questo testimonia che il programma che siamo riusciti a tramandare e ad affinare, in questi 45 anni di storia è praticamente imbattibile, ed è il massimo in termini di spettacolarità, tecnicismo, e sicurezza che si possa fare con 10 aerei”.

AVIONEWS: Tracci un bilancio di questa lunga permanenza alla Pan.

Tarantino: “E’ un bilancio fantastico, un’esperienza che auguro a tutti i miei colleghi-piloti. Non c’è una manifestazione o un solo anno che mi ricordi di meno o che non sia legato come agli altri. Ricordo la selezione, l’addestramento, i miei due anni da 7, quando ho iniziato a volare da 2, le esperienze che ho fatto, i tre anni da capo-formazione che sono stati veramente straordinari, il giorno del cambio di comando con l’amico Maurizio, e questi due anni senza un attimo di respiro, vissuti tutto di un fiato ma con delle soddisfazioni incredibili. Un’esperienza veramente a 360 gradi che auguro di cuore a tutti i miei colleghi dell’Aeronautica di poter provare”.

AVIONEWS: Cosa manca alla Pan?

Tarantino: “Mancherebbero tante cose, nel senso che servirebbe poco per ottenere un risultato estremamente più elevato; penso però che questo sia il periodo più sbagliato per avanzare delle richieste in questo senso. L’Aeronautica militare sta attraversando un periodo che è abbastanza difficile dal punto di vista economico, e penso che la pattuglia sia un esempio di come razionalizzare le risorse e di come ottenere da un numero ristretto di uomini e di risorse finanziarie un risultato così elevato”.

AVIONEWS: Che messaggio lancia ai suoi colleghi?

Tarantino: “Ai miei colleghi che sono presenti a Rivolto, auguro di cuore di poter vivere le emozioni che io stesso ho vissuto, e che sono sicuro che ognuno a suo modo ed in parte sta vivendo già adesso. Faccio l’augurio di vivere questa attività nel solco della tradizione di chi ci ha preceduto. Un solco ben tracciato, con decisione; un solco all’interno del quale ci siamo sempre rifugiati e abbiamo trovato quasi facile fare questo tipo di lavoro. A tutti quelli che invece hanno fatto parte di questo gruppo, vorrei fare arrivare il messaggio che anche quest’anno iniziamo con il 1° di maggio ed abbiamo lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di far vedere che i cambi che abbiamo fatto all’interno della formazione sono stati cambi oculati, fatti bene e con intelligenza e che la formazione è pronta a rappresentarci tutti quanti ancora una volta e al meglio delle proprie possibilità, e che sarebbe bello ritrovarsi tutti qua il 1° maggio a festeggiare tutti insieme l’inizio della 46a stagione”.

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