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da “Airplanes”, anno 7°, numero 1, maggio 2013, p. 12-13

L’addestramento delle “Frecce Tricolori” può essere suddiviso in due grandi periodi, impropriamente definiti “stagione estiva” e “stagione Invernale”.
La stagione estiva si indentifica con l’intero periodo delle manifestazioni, che inizia ufficialmente il 1° maggio con la tradizionale esibizione di Rivolto e termina generalmente verso i primi di ottobre.
La stagione invernale, invece, coincide grosso modo con il periodo che va da novembre alla fine aprile ed è interamente dedicato all’addestramento e all’inserimento dei piloti neoassegnati. In questo periodo, la PAN opera principalmente dal 2° Stormo, volando in media tre sortite al giorno per cinque giorni alla settimana. Il normale turnover che caratterizza ogni reparto oerativo prevede che, prima dell’inizio della stagione estiva, uno o due nuovi piloti siano selezionati per entrare a far parte della formazione nelle posizioni che si rendono libere per il naturale avvicendamento all’interno del gruppo.
Anche il meccanismo della selezione si basa su un modello ormai consolidato: una prima scrematura dei candidati segnalati dai vari gruppi viene eseguita direttamente dal Comando Squadra Aerea sulla base del profilo di carriera del pilota. L’esito della prima valutazione riduce a non più di 8-10 il numero dei candidati che superano lo sbarramento iniziale e sono invitati a trascorrere, tra marzo e aprile, una settimana a Rivolto per la seconda e decisiva selezione, condotta direttamente dalle “Frecce Tricolori”.
Anche se durante il soggiorno al 2° Stormo è previsto un volo con il comandante, uno in coppia e uno con la formazione completa, i nuovi piloti sono scelti non solo sulla base dello “skill”, ma anche e soprattutto per le qualità caratteriali. Trattandosi di piloti che possiedono già un certo bagaglio d’esperienza, tutti i candidati sono dotati più o meno delle stesse capacità di pilotaggio. Conseguentemente, la valutazione e la successiva scelta si basano su altri criteri. Quel che conta in pattuglia è l’umiltà, la capacità di mettersi in discussione, lo spirito di sacrificio e la possibilità di inserirsi velocemente nel gruppo. Per saggiare queste qualità può essere più utile andare a cena con i candidati e scambiare quattro chiacchiere che volarci.
Le caratteristiche peculiari dei candidati vengono valutate dai quattro piloti più anziani del “313°”, tra cui il comandante, il “Pony 0”, al quale spetta comunque la decisione finale. I nuovi piloti si aggregano alla Pattuglia a stagione estiva in corso, durante il periodo più intenso dell’attività delle “Frecce” per confrontarsi fin dall’inizio con i ritmi molto particolari della PAN.
I nuovi arrivati vengono inseriti gradualmente: durante la prima stagione estiva si vola il più possibile da passeggeri, poiché è importante osservare da vicino l’attività della formazione, l’organizzazione delle trasferte, le problematiche con cui ci si confronta a ogni intervento in italia e all’estero.
È durante la successiva stagione invernale che s’inizia a fare sul serio con tutta la fase addestrativa propedeutica all’inserimento in formazione. In sei mesi, un pilota deve essere in grado di prendere parte alla prima esibizione ufficiale attraverso un percorso formativo che prevede un apprendimento graduale e verifiche intermedie, e che è quindi caratterizzato da un livello crescente di difficoltà.
Si procede secondo uno schema a blocchi del tutto simile a quello impiegto presso le scuole di volo, con sortite che coinvolgono un numero via via crescente di velivoli. Al termine di ogni blocco di missioni, il pilota in addestramento deve eseguire un volo di controllo con uno dei piloti più anziani della formazione, il cui compito è quello di valutare se il contenuto informativo del blocco è stato correttemente assimilato.
Il controllo dell’indice di progresso è serrato: ogni 15 giorni i quattro “piloti anziani” si riuniscono per discutere il livello di apprendimento dei piloti in addestramento. Al termine del periodo invernale, i neo assegnati saranno in grado di volare nella formazione completa in una delle posizioni più arretrate: quelle corrispondenti ai numeri “7”, “8” e “9”.

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