Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre 2022
di Gianantonio Frosio
da giornaledibrescia.it, 8 settembre 2022 [ fonte ]
C’erano cinquemila persone questa mattina all’aeroporto di Ghedi, alla festa organizzata dal comandante del 6° Stormo Giacomo Lacaita in occasione dei quarant’anni dei Tornado. Molti altri appassionati si sono assiepati all’esterno dell’aerobase.
Il primo Tornado è arrivato a Ghedi il 27 agosto del 1982.
In occasione del 40°, Lacaita e i suoi collaboratori hanno chiamato a raccolta tutto il personale che in questi anni ha operato a Ghedi.
Ne è uscita una grande festa, che neanche un improvviso acquazzone è riuscito a rovinare. Una festa a cui hanno partecipato anche le Frecce Tricolori, che per la prima volta hanno volato insieme a una formazione di dieci Tornado.
Le Frecce Tricolori saranno domani e dopodomani sul lago di Garda, in occasione dell’Air Show: venerdì 9 sono in programma le prove, mentre l’esibizione ufficiale sarà sabato 10 alle 10.30 e durerà circa due ore.
Grande festa a Ghedi per i 40 anni del Tornado
da elivebrescia.tv, 8 settembre 2022 [ fonte ]
Grande festa doveva essere e grande festa è stata, nonostante uno scriscio di pioggia a metà mattina. L’aeroporto di Ghedi è stato pacificamente invaso da oltre tremila persone per celebrare un compleanno indubbiamente speciale: i 40 anni dall’atterragio del primo Panavia Tornado.
Un programma ricco iniziato con la cerimonia ufficiale, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica generale Luca Goretti, del Comandante della squadra aerea generale Alberto Biavati e ovviamente del comandante del Sesto Stormo colonnello Giacomo Lacaita.
Nel corso della cerimonia, iniziata con l’alzabandiera, il generale Goretti ha voluto ripercorrere la storia operativa del Tornado e al termine ricordare, con un minuto di raccoglimento, coloro che nelgi anni hanno perso la vita.
Conclusa la parte istituzionale, è iniziato il momento più atteso della giornata: il programma di volo. Un vero e proprio air-show dedicato al Tornado e ai presenti che non ha mancato di riservare sorprese soddisfacendo anche i palati più fini. La manifestazione ha preso il via con la pattuglia legend formata da velivoli (vecchi e nuovi) dell’Aeronautica Militare.
Poi il primo passaggio dei Tornado, accompagnati per l’occasione dalle Frecce Tricolori che nel fine settimana saranno impegnate sul Garda. E proprio la presenza della Pattuglia acrobatica nazionale con un programma del tutto speciale per l’occasione è stata l’inattesa cicliegina sulla torta. Spazio poi ai Tornado che hanno dato foggia delle loro abilità volando anche in una corposa formazione di 10 elementi.
Lo special color
Per celebrare il quarantesimo è stata anche studiata una speciale livrea per uno dei velivoli dello Stormo. Uno special color che ripercorre la vita operativa del caccia con le livree vestite nei passati quattro decenni: partendo dalla prua troviamo infatti i colori sperimentali, la livrea mimetica anni 80, la colorazione desert storm e sulla coda l’attuale grigio impresiosito dal logo delle giornata.
Avvicendamento
A 40 anni dal suo arrivo, il Tornado è in via di dismissione e sarà sostituito con i modernissimi F-35 Lightning II. Questo non significa che i Tornado siano obsoleti o attualmente accantonati, anzi.
“Il vero traguardo è arrivare a 40 anni in piena forma – ha dichiarato il comandante Lacaita – Una macchina al 100% ancora operativa e sulla quale l’Aeronautica Militare basa tante delle sue capacità peculiari”.
Nonostante tutto, il futuro è dell’F-35. Attualmente sono due quelli conegnati al Sesto Stormo (il primo a giugno). Sarà quindi un avvicendamento graduale con la dismissione delle matricole man mano che raggiungono il limite della vita operativa. Quindi per altri 5 o 6 anni rimarranno nella flotta attiva.
40° anniversario del velivolo “Tornado”
Il 27 agosto 1982 atterrava sulla pista dell’Aeroporto militare di Ghedi il primo velivolo Tornado operativo dell’Aeronautica Militare.
di 1° Lgt. Francesco Nacca
da www.aeronautica.difesa.it, 8 settembre 2022 [ fonte ]
Nella mattinata di giovedì, 8 settembre, in occasione del 40° anniversario dell’atterraggio del primo velivolo Tornado operativo della Forza Armata, l’aeroporto militare di Ghedi ha aperto i cancelli agli equipaggi, al personale tecnico e agli specialisti che nel corso degli anni hanno operato su questo iconico sistema d’arma.
Alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, delle massime autorità militarie civili della provincia bresciana – fra cui il Prefetto della città di Brescia, S.E. Dott.ssa Maria Rosaria Laganà – e di circa 4000 radunisti giunti sul sedime ghedese da ogni parte della penisola, l’evento commemorativo ha avuto inizio con la cerimonia solenne dell’Alzabandiera di Reparto sulle note dell’Inno di Mameli, alla quale ha fatto seguito la deposizione della corona d’alloro al monumento dei caduti in memoria di tutti coloro i quali hanno donato la propria vita nell’adempimento del dovere al servizio della Patria.
Il Capo di SMA, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, nel corso dell’evento ha espresso il suo profondo apprezzamento: “Oggi è il preludio di un futuro brillante che coinvolgerà presto la base di Ghedi con l’arrivo del velivolo F35. Ciò consentirà al 6° Stormo ed all’Aeronautica Militare di esprimere ancora di più la propria peculiarità mettendo ancora di più in luce tutta la professionalità che quotidianamente mettiamo al servizio del Paese.” Ha poi aggiunto: “40 anni d’impiego è un traguardo prestigioso, il Tornado non solo ha tracciato un solco fondamentale per la crescita operativa di tutta la Forza Armata ma è stato il precursore di un cambiamento epocale dell’organizzazione tecnica e logistica aeronautica. E’ stato l’embrione dei successi odierni. La peculiarità del Tornado è stata quella di consentire all’Aeronautica Militare di uscire dai confini nazionali permettendo quel salto di qualità che ha contribuito a renderci orgogliosamente una Forza Armata leader apprezzata in tutta Europa.”
Il Generale di S.A. Goretti ha concluso ringraziando prima tutti gli uomini e le donne in azzurro che hanno operato con la linea Tornado e che saranno il futuro della base bresciana e poi rivolgendo un sentito pensiero verso tutti coloro che hanno dato la vita per la grande famiglia Tornado.
L’evento è stato impreziosito dall’esibizione in volo della formazione Legend, una pattuglia formata dagli addestratori dell’Arma Azzurra dal secondo dopoguerra ad oggi, dal passaggio di una formazione compatta di 9 velivoli Tornado, capitanati dallo special color “Devil 01” e da un’esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale, le Frecce Tricolori, dedicata all’anniversario che tra l’altro ha effettuato un emozionante passaggio in formazione insieme ai Diavoli Rossi.
Parte integrante dell’evento una mostra fotografica di carattere storico, un’area di proiezione video ed il cockpit di un velivolo Tornado messo a disposizione dal 6° Stormo dove i radunisti hanno avuto la possibilità di salire “a bordo” e comprendere il funzionamento del motore RB199 Turbo Union, appositamente realizzato in versione didattica, nonché del seggiolino eiettabile. La mostra statica è stata impreziosita dal velivolo di 5^ generazione, F-35 A “Lightining II” con le insegne del 6° Stormo, il più moderno ed avanzato aereo da combattimento mai sviluppato in dotazione all’Aeronautica militare.
40 anni di Tornado
Quella del Tornado è una bellissima storia aeronautica che affonda le sue radici negli anni ’70, quando varie nazioni europee si ritrovarono nella necessità di sviluppare una nuova generazione di aerei da combattimento in grado di svolgere molteplici missioni del Potere Aerospaziale, garantendo così il rimpiazzo di varie tipologie di velivoli a cui all’epoca erano affidati tali compiti. Fu definito un programma comune che portò alla definizione finale del progetto “Tornado”. Vi aderirono Italia, Regno Unito e Germania. Un progetto ambizioso, una collaborazione che pose le basi per la nascita di una vera e propria industria aeronautica europea. Competenze, professionalità, esperienze a confronto per lo sviluppo di sofisticate capacità, che diedero la spinta per un vero e proprio salto tecnologico in avanti.
La particolarità, e forse l’unicità del Tornado, è la piena connotazione operativa che ha caratterizzato la sua esistenza fino al raggiungimento dei 40 anni. Una peculiarità che lo rende ancora un aereo pienamente operativo e determinante nell’esprimere la capacità di attacco aria suolo e ricognizione aerea. Il velivolo, pur assolvendo ancora i propri compiti istituzionali, verrà inserito gradualmente in una fase di phase out (dismissione) per il successivo avvicendamento con l’F-35 Joint Strike Fighter (JSF), il più moderno ed avanzato velivolo da combattimento di quinta generazione mai sviluppato, in dotazione all’Aeronautica militare.
Per commemorare i 40 anni del Tornado in servizio con i Reparti dell’Aeronautica militare e per onorare tutti gli equipaggi di volo che hanno operato in tempo di pace e di guerra è stata creata una livrea celebrativa che ripercorre tutti i prestigiosissimi anni di attività, partendo dal primo prototipo P05 alla versione “maculata” degli anni ’80, ’90, alla colorazione desertica utilizzata nell’operazione “Locusta” sino ad arrivare all’ultima colorazione grigia a bassa visibilità.
Le missioni operative
Nel corso della loro storia, i Tornado hanno preso parte a tutte le attività operative e addestrative a cui la Forza Armata ha dovuto far fronte, dai cieli nordici ai paesaggi desertici del Medio Oriente, a partire dall’inizio degli anni novanta, nel corso dell’operazione “Desert Storm” in Iraq, quando 8 velivoli Tornado, provenienti dal 6° Stormo, dal 36° Stormo di Gioia del Colle e dal 50° Stormo di Piacenza, furono rischierati sulla la base aerea di Al Dhafra negli Emirati Arabi Uniti quale contributo italiano allo sforzo internazionale in risposta all’invasione irachena del Kuwait.
Negli anni successivi presero parte alle operazioni di pace nella ex Yugoslavia nel 1995 e in Kosovo nel 1999 e altresì operarono con missioni di ricognizione e di supporto alla protezione civile in occasione di diverse calamità naturali quali il terremoto in Molise e l’eruzione dello vulcano Stromboli. Inoltre, sempre in quegli anni, collaborarono con la Corte di Giustizia Internazionale per l’individuazione delle fosse comuni nell’area dei Balcani.
Dal novembre 2008 al novembre 2009 i Tornado parteciparono all’operazione ISAF in Afghanistan e dal marzo del 2011 furono rischierati in Sicilia per l’operazione Odyssey Dawn prima e Unified Protector dopo, condotte dalla NATO in Libia in accordo alle risoluzioni n.1970 e n.1973 del consiglio di sicurezza dell’ONU.
A seguito dell’espansione in Iraq ed in Syria dell’Islam State of Iraq and the Levant (ISIL), l’Italia aderì alla Coalition of Willing a guida USA con lo scopo di combattere la minaccia terroristica supportando le forze di sicurezza regionali. In questo contesto, il 6° stormo ha partecipato per ben 2 anni alle attività di ricognizione sui cieli dell’Iraq con 4 Velivoli Tornado nell’ambito dell’operazione Inherent Resolve.
Approfondimenti
Per saperne di più leggi lo speciale che Rivista Aeronautica ha realizzato per i 40 anni del Tornado. 96 pagine per raccontare la vita operativa di questo “rivoluzionario” cacciabombardiere che ha posto le basi per la nascita di una vera e propria industria aeronautica europea: https://www.calameo.com/read/00710489831aeb32ec9cb
Guarda anche il servizio sul canale YouTube AM: https://youtu.be/fpd-Dcqd0og
Guarda anche il docufilm disponibile su Vimeo: https://vimeo.com/740675347
Foto di di Aeronautica Militare e delle Frecce Tricolori